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Autore: JPav    05/12/2013    1 recensioni
One-Shot sugli ultimi momenti di vita di Sirius Black.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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AND DARKNESS CAME






Caos, confusione ed urla dappertutto. Ecco cos'è veramente una battaglia. Ben distante da quello che immaginano i bambini la prima volta che impugnano una bacchetta. Una battaglia non è nemmeno solo questo. E' anche terrore che ti scorre nelle vene, paura per te e per i tuoi amici. Ma la paura è necessaria a volte. Ti ricorda che non sei invulnerabile. Ti spinge a schivare con più velocità, ad effettuare incantesimi con più potenza. Impressionante quanto potere riesci a tirare fuori quando stai combattendo per la tua vita.

L'adrenalina ti guida come un secondo istinto. 

Alcune persone, come te, sono semplicemente nate per combattere. E da quando sei un essere senziente, non hai mai smesso.

La battaglia più importante della tua vita l'hai combattuta da piccolo. Contro i tuoi genitori ed il loro illogico senso della purezza. Quella battaglia la ricordi ancora con piacere. Sono state le scelte di allora a trasformarti nell'uomo che sei oggi.

Poi ad Hogwarts. Lì hai combattuto ancora contro il blasone che il tuo nome portava con se. Credevi saresti diventato il reietto di Grifondoro. Ma ti sbagliavi. Avevi trovato veri amici. Amici che non ti giudicavano dal nome che portavi. Amici che ti accettavano per come eri.

Ancora, hai dovuto combattere con l'Ordine. Quelle sono state vere battaglie. Nessuno scontro vocale, nossignore. Lì si combatteva con la bacchetta. Quelli furono gli anni dove imparasti la differenza tra 'duello' e 'battaglia'. Lì al vincitore non adava la gloria, solo un'altra occasione per combattere.

La battaglia più dura infine, quella che non credevi avresti potuto mai vincere, l'hai combattuta ad Azkaban. Dodici anni. E' stata di gran lunga la più longeva ed estenuante battaglia. In gioco, quella volta, c'era la tua salute mentale. Sacrificare la propria vita per una causa richiede grande dedizione e preparazione. Ma nessuno può mai mettere in gioco la propria salute mentale. Hai vinto anche quella volta, grazie ad Harry.

Ed è per lui e lui solamente che ti trovi qui all'Ufficio Misteri. Stavolta partecipi alla battaglia non per le tue convinzioni o le tue ideologie. Stavolta sei qui per proteggere l'ultima cosa che ti lega al passato, prima del buco temporale che i Dissennatori hanno creato.

Il tuo volto è una fredda maschera di emozioni mentre ti lanci giù per le scale. I tuoi occhi riescono ad individuare Harry in tutto quel macello ed in pochi balzi sei già al suo fianco. 

Impressionante è come il tuo figlioccio quindicenne riesca a tener testa ad un Mangiamorte. La maschera non ti permette di capire chi sia ma in ogni caso dovresti proprio fare le congratulazioni ad Harry per come si sta comportando. Alla sua età, tu non ci saresti riuscito. Ti prometti di dargli una pacca sulla spalla quando la giornata sarà finita ma al momento sei un pochino impegnato. Il tuo avversaario ti sta dando pane per i tuoi denti e sembra deciso ad ucciderti.

Alterna maledizioni 'Senza Perdono' a maledizioni 'Con Poco Perdono'. Tutta roba Oscura che se ti dovesse colpire segnerebbe la tua fine. Eviti e schermi tutte loro e cerchi un'apertura nella sua guardia.

D'un tratto, il Mangiamorte che combatte contro di te si toglie la maschera. La sua faccia la conosci fin troppo bene. Lei rappresenta cosa saresti diventato se non ti fossi ribellato da piccolo.

"Avanti Bella, puoi fare di meglio" la schernisci.

Questo è esattamente quello che non devi fare. La distrazione non ti permette di vedere il lampo che parte dalla sua bacchetta. Quando realizzi cosa sta per succedere, è già troppo tardi. 

Riesci a malapena a sgranare gli occhi mentre il violento incantesimo ti colpisce. Vieni sbalzato all'indietro e finisci contro un velo. Sapevi già cosa c'era dietro quel velo. Broderik Bode ve ne parlò ad una riunione dell'Ordine. Esso separa la terra dei vivi da quella dei morti. 

Prima che esso ti inghiotta totalmente e con un ultimo grande sforzo ti volti verso il tuo figlioccio. Non sta guardando nella tua direzione. Non puoi morire con il sollievo di aver visto ancora una volta il suo sguardo. Non puoi morire con il sollievo di aver visto la copia del tuo migliore amico, di quello che ormai è per te come un figlio.

Non hai avuto tempo di guardarlo negli occhi, ma almeno hai avuto tempo in passato per fare ammenda dei tuoi errori. Almeno, due anni fa dentro la Stamberga Strillante, hai avuto modo di chiedergli scusa per aver convinto suo padre a scegliere Minus. Lui ti ha perdonato.

  
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