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Autore: autodistruzione    05/12/2013    0 recensioni
Daniel e Lust, fratelli, cominciano a frequentare la scuola di magia ''Malsa'' insieme a loro anche Luce Good, da tempo screditata da tutti per via del contesto familiare poco accettabile. Insieme formano gruppo, che però durò poco.. almeno fin quando Lust decide di frequentare altre persone, che lo porteranno sulla cattiva strada e soprattutto contro suo fratello e amici. Daniel va via dalla scuola per anni, cercando un modo di ostacolare suo fratello, quando ritorna pare riuscirci.. ma il cammino è fin troppo lungo per dirlo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gorgotten ville era fra le tante ville la più bella e maestosa, ed anche la più grande a quei tempi eppure non era molto grande la famiglia che abita all'interno. Patricia, viveva con la sorella, la madre e la figlioletta Luce Good avuta da un relazione con il conte Milvo Good, re del ministero dei peccati. Gorgotten era una cittadina isolata, circondata dalla campagna e da povera gente che tirava su la famiglia rubando pozioni proibite e venderle a quei poveri maghi che a loro volta, essendo impoveriti erano tentati a farsi un bagno nelle pozioni che compravano, si trattava comunque, di pozioni illusioniche, una di quelle avrebbe fatto felice anche la persona con condizioni migliori che si possa trovare. Tutti in quel paesino però si chiedevano come mai solo Gorgotten ville non era destinata al fallimento, la gente mormorava nel paese.. nessuno sapeva spigare come mai una donna vedova di un grande uomo depravato e assetato di potere nero non fosse caduta essa e tutta la famiglia in seguito alla distruzione. Le donne della città fantasticavano spesso su cosa succedesse in quella casa tanto buia e pesta, la soluzione più logica è che si continuasse a praticare magia nera ma alla gente piace fantasticare ed inventare storie per rendere la loro vita un po' meno noiosa. Essendo la famiglia Good molto chiacchierata e non in positivo, le mamme che lasciavano i loro figliuoli nelle piazzette dove praticavano giochi erano ben attente che non ci fosse anche la Luce Good di dieci anni e mezzo, impaurite che potesse interagire in negativo sulla psiche dei loro bimbi.
All'interno della famiglia Good però, le cose non erano diverse da quello che si diceva in giro, Luce Good sembrava l'unica a non aver perso ancora quel  buono che in una casa come quella era difficile da acquistare a cominciare dalla madre Patricia. Luce non sapeva come fosse possibile che la sua famiglia stesse ancora in piedi, come una volta, Patricia questo non l'ha mai voluto spiegare alla figlia.. tanto meno alla sorella e alla madre,  però, le altre due donne non sembravano molto desiderose di saperlo, bastava solo non mangiare per attirare l'interesse a questo particolare. A tavola non si parlava mai, cenavano spesso insieme, a pranzo invece le donne erano ognuno per conto proprio, quella sera però era speciale, era l'ultima sera che Luce stava con la famiglia, il giorno dopo iniziava la scuola di formazione magica. Luce sapeva però che non avrebbe avuto nessun saluto da parte delle donne tanto meno un augurio per i suoi dieci anni di scuola.
Le cameriere entravano ed uscivano dalla porta della sala da pranzo con vassoi piedi di leccornie e bottiglie di vino rosso, Luce era seduta accanto alla sorella di sua madre, mentre la madre di sua madre era al capotavola e sua madre anche però dal lato della porta, restava sempre un lato vuoto, ma con una sedia, il posto che doveva essere di suo padre.
''Vorrei annunciare un brindisi'' Patricia si alzò in piedi e afferrò  il calice con l'alcolico più potente di Gorgotten.
''A mia figlia Luce, che domani inizierà a frequentare la MALSA, scuola e campo di addestramento per i giovani che cercano un futuro beh.. ovviamente migliore del nostro''
La sorella e la madre si alzarono in piedi e insieme brindarono, Luce si chiese goffamente se erano sotto incantesimo.
Il mattino seguente, le luci a Gorgotten non erano così peste , il sole era ricoperto solo da una piccola nuvola, stranamente dal solito. Luce si alzò presto, euforica dal cambiamento che fra qualche ora l'aspettava, e per non svegliare la famiglia si recò in giardino dove un bimba dai capelli neri e lo sguardo di chi cerca guai l'aspettava ansiosa, no, non era un amica, Luce non aveva amici.. sapeva bene che quel piccolo essere seduta ai piedi del grande albero maestro era li sono per torturarla per l'ultima volta, si chiese se le sarebbe mancata, probabilmente si..  era l'unica bambina che le parlava anche se non come voleva.
Luce si avvicinò in fretta all'albero e la bimba si alzò in piedi e iniziò a fissarla come per ucciderla.
''Tua madre fa la puttana'' gli occhi di ghiaccio facevano gelare anche Luce, piccoli brividi di freddo che però le smuovevano rabbia dentro di se. Con poca responsabilità Luce alzò le braccia e con i due diti indici indicava il cielo, il suo sguardo però era irremovibile sul corpo della sua rivale. La bambina però non sembrava curarsene, Luce non avrebbe mai fatto del male a lei, non l'aveva mai fatto, voleva sicuramente spaventarla pensò.
Ma luce faceva sul serio, sentiva aria fredda sulle dita man mano in aumento, era l'unica cosa che sapeva fare, le mani erano tentate ad aprirsi e Luce si sforzò per farle restare chiuse fin quando capì che aveva abbastanza aria da fare quello che da tempo ha sempre voluto fare, l'aria si precipitò sulla bambina facendola sbattere una diecina di metri più avanti, nell'orto del vicino di casa, in mezzo a tante zucche, era quello che si meritava pensò, non l'avrebbe più rivista probabilmente, ne teneva a rivederla.. era un metro e quarantacinque di malvagità.
La bambina si alzò in fretta con aria di chi non si era fatto niente, si sistemò presto la gonna per non farle vedere un livido
''ora lo dico alla mamma'' le disse con aria di sfida e presto si voltò raggiungendo la piccola casetta di legno dove lei e la sua cara mammina vivevano in piena tranquillità, una tranquillità che Luce non aveva mai avuto nella sua famiglia o nella sua casa, si chiese ancora una volta perchè lei fosse così diversa dagli altri, perchè non poteva anche lei un padre che si spacca la schiena per andare a rubare, invece di praticare magia nera e poi essere ucciso dal suo stesso incantesimo. Ovviamente sia rubare che uccidere erano due cose cattive, ma in quel periodo l'essere cattivo era il giusto valore da seguire, almeno il paese non l'avrebbe evitata, fosse stata una di loro, avrebbe potuto giocare con i bambini tranquillamente senza essere indicata per strada come la bambina posseduta dal male, quel male che ognuno di noi possiede.. nella sua testa. Un passo calpestò una foglia secca dietro di se, piano luce si girò, lasciava che tutto il paesaggio scorresse nei suoi occhi verdi come tante fotografie da mettere nel book del suo cervello, ogni tanto da rivedere. Un bambino la guardava intensamente negli occhi, con un taglio di capelli buffo, come se qualcuno gli avesse messo una scodella in testa, ma una cosa è certa, quel bambino aveva la sua stessa luce negli occhi, si chiese se l'avesse anche nel cuore.
 
  
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