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Autore: scrittrice in canna    05/12/2013    4 recensioni
Una bambina riccia e dagli occhi chiari. Un bambino biondo e dagli occhi scuri. Una prateria e un sogno di bambina. Quello della piccola Ziva David, che nei suoi desideri per il futuro ha scritto che avrebbe voluto avere una femmina e un maschio.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Una dolce bambina correva nei campi sconfinati, il suo vestitino bianco, candido, come lei, svolazzava seguendo la leggera brezza estiva e le sue manine reggevano una piccola bambola bionda di pezza, vestita con un bell’abitino vittoriano, che si muoveva al ritmo dei passi della piccola. I lunghi capelli ricci e scuri erano lasciato liberi, come il vento. Lei correva eppure le sue scarpette bianche non si sporcavano, il suo sorriso rimbombava nell’aria e il suo profumo la impregnava unendosi a quello dei fiori appena sbocciati. Un bambino della sua età, biondino e con gli occhi scuri, poco dietro di lei, la rincorreva gioioso Jenny è inutile che scappi! Tanto ti prendo! le gridava con il fiatone.
Ziva era seduta poco distante da loro, sull’erba fresca, li seguiva con lo sguardo e ogni tanto raccomandava: State attenti o vi farete male!. I bambini la raggiunsero dopo l’ennesimo richiamo e la piccola Jenny si sedette sulle ginocchia di Ziva, con una margheritina in mano: Questa è per te, mamma. Aveva detto la piccola porgendole il fiore e guardandola con i suoi splendidi occhi verdi, la donna sorrise e strinse forte la figlia a se respirando il profumo del suo shampoo alle pesche. Il bambino si avvicinò di più alle due e chiese a Ziva: Mamma… posso metterti il fiore tra i capelli? la donna acconsentì Certo Ari, fai pure. e porse al figlio la piantina, lui la mise tra i capelli della madre con tutta la gentilezza di cui era i possesso, poi si sedette di fianco a lei e restarono tutti e tre a guardare la prateria che si estendeva davantiai loro occhi.
 
 
Ziva si svegliò, si guardò intorno e realizzò: era soltanto un sogno. Accanto a lei il letto era vuoto e ben fatto, come se non ci avesse mai dormito nessuno. Si alzò e andò verso il salotto dove le vetrate le permettevano di vedere Tel Aviv in tutta la sua bellezza, constatò che potevano essere circa le sette del mattino così andò sotto la doccia pronta ad affrontare un'altra giornata come da tre mesi a quella parte: sola. 
 

Every time I look at her desk every time I close my eyes... I feel like I made the wrong decison. But it wasn't my decision.



 
scrittrice in canna's corner
non uccidetemi. Vi prego. Non ho idea di cosa mi stiano dicendo di fare le mie emozioni ma io le assecondo, faccio male? XD
Questa la dedico a
Meggie90 perchè la sua storia mi ha ispirato quindi ora te la zuppi (te la tieni e stai zitta)
con ciò credo di poter sparire. Addio!
vostra
scrittrice in canna
   
 
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