Una pedina
Rinnegata,Esclusa,
non sono più umana…
Questo mondo a cui pensavo far parte
Mi ha scaraventata nella disperazione del nulla,
dove solo pianti e gridi rompono bruscamente
il silenzio immobile che mi opprime e mi soffoca.
Il mondo non ti accetta…. mai
Qualcuno potrà anche essere necessario
Ma la verità è che siamo tutti sacrificabili.
Degli abili manipolatori ci raggirano
Sanno fingere, illudono e poi colpiscono,
fanno credere che la vita sia un gioco
un bel libro dove tu ti senti il protagonista.
Ma nessuno ha il coraggio di dire la verità.
Bugie, menzogne capaci di far crollare ogni muro, ogni protezione.
Siamo solo pedine nelle mani dei potenti
I più forti vincono, sempre
È l’unica legge.
Ferita, spezzata, persa,
mi è stato tolto tutto, anche il diritto ad essere ciò che sono.
Nell’incertezza mi pervade il dubbio di non essere più qualcuno
Ho perso anche me stessa…
Non mi sono mai pianta addosso,
con che pretesto farlo ora?
Piangere è umano
e io non lo sono più.
Vorrei crollare, urlare, sfogarmi
È l’unico modo che conosco per rialzarmi.
Ma non ho più il diritto di crollare o risollevarmi,
non ho più il diritto di respirare o di pensare.
Non posso più vivere la mia vita.
Il sole continuerà a sorgere e a tramontare,
illuminando instancabile ogni essere
senza dar peso ai pregiudizi
Ma ora, mentre decido di addormentare me stessa
So già che non potrò tornare
e neanche quella stella si accorgerà
di illuminare un’anima in meno.
Ciao a tutti!!
questa è la prima storia, o meglio poesia, che scrivo, quindi non è proprio un "capolavoro". spero almeno che sia accettabile.
sono ben accette critiche e opinioni grazie!