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Autore: musike    05/12/2013    4 recensioni
Terza edizione della memoria: i tributi sono nell'arena, ma solamente Wiress, distretto tre, è riuscita a capire come essa funziona ... L'unica su ventiquattro tributi ad aver capito in pochissimo tempo che l'arena era un orologio. Quali sono i suoi pensieri, mentre cerca in tutti i modi di far capire ai suoi alleati quello che lei ha scoperto?
Dal testo:
" ...Perché gli altri non vogliono capire? Perché mi credono pazza? Io non sono pazza, non lo sono!
Tick Tack Tick Tack.
Quanto amo quel rumore ... stavo ore e ore ad ascoltarlo ... così semplice, così lineare. Così magico."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Wiress
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eppure non è così complicato ... è un semplicissimo un Tick Tack.

Non credo che gli altri abbiano capito ... eppure è tutto così chiaro e semplice. Non lo potrebbe essere più di così. La forma circolare, i lembi di terra disposti radialmente, la caduta del fulmine ogni dodici ore ... tutto riporta al Tick Tack.

Perché gli altri non vogliono capire? Perché mi credono pazza? Io non sono pazza, non lo sono!

Tick Tack, Tick Tack.

Quanto amo quel rumore ... stavo ore e ore ad ascoltarlo ... così semplice, così lineare. Così magico. La ragazza del sette, credo si chiami Johanna, colei che mi ha portato dai due del dodici, continua a guardarmi e a trattarmi come se fossi un’alienata. Eppure la facevo con un po’ più di sale in zucca ... insomma, non mi sembrava che avesse vinto i giochi solo usando la sua forza fisica. Sotto il suo comportamento e la prestanza fisica, sono sicura che c’è qualcosa sotto. Certo che nemmeno Beetee sembra avermi capita ... ed è molto strano conoscendo bene la sua intelligenza. Insomma, io e lui ci siamo sempre capiti.

Perché ora no? ... Cosa è successo? ... Cosa ho sbagliato?

Forse non mi sono spiegata bene? Eppure più chiara di così non posso essere, non lo posso davvero.

Tick Tack.

È facile no?

Tick Tack, Tick Tack.

Credo che anche un bambino ci arriverebbe. A loro piacciono i Tick Tack, proprio per il loro rumore ... o meglio per il loro suono. Sempre uguale che a volte pare una dolce ninna nanna.
Ne avevo uno nella mia casa, lì al distretto 3. Era bellissimo, completamente in legno, decorato con dei piccoli fiori e il pendolo che oscillava avanti e indietro. Sempre avanti e indietro. Restavo ore e ore ad osservarlo, quell’oscillazione mi teneva tranquilla, ricacciava indietro i fantasmi del passato; il suo dolce suono mi cullava ogni giorno, mi rilassava. Il mio Tick Tack era bello, mi faceva star bene; non come questo che sa solo di sangue e di morte.

Questo Tick Tack proprio non mi piace, nonono. Il mio è più bello. Sisi, decisamente.

Chissà se è ancora nella mia casa o me l’hanno portato via ... mi manca il mio Tick Tack. Mi manca da morire. Se mai sopravvivrò la prima cosa che farò sarà portarmelo sempre con me, anche se è pesante e un po’ ingombrante. Io non lo lascio più. Te lo prometto Tick Tack, te lo prometto.

Sono curiosa di sapere quanti ci sono arrivati ... anche se notando i ragazzi davanti a me, che non sembrano stupidi, penso che nessuno, oltre a me, abbia capito. I due dell’uno sono più muscoli che cervello e quelli del due idem... anche se penso non dovremmo comunque abbassare la guardia. Si sa ... gli stupidi a volte sono molto più pericolosi degli intelligenti. Gli altri o sono morti nel bagno di sangue oppure sono talmente assuefatti dall’alcol o dalle metomorfina che sanno a mala pena di essere nell’arena ... o comunque non ci sono molto con la testa e staranno soffrendo di astinenza.

Mi dispiace molto per loro ... li conoscevo quasi tutti e alcuni di loro erano miei amici ... e sono morti, quasi tutti morti. Erano riusciti a sopravvivere una volta, ma la seconda si sa che è dura per tutti. Uno pensa di essere riuscito finalmente a fuggire dall’incubo quando si ritrova poi, in meno di un batter d’occhio, di nuovo catapultato dentro. Molti di loro sono giovani, avevano una vita davanti a loro ... Dovevano godersi la spensieratezza dell’adolescenza, le prime cotte, la prima delusione, tutte quelle gioie che non hanno mai potuto sperimentare. Sono dovuti crescere in fretta, hanno dovuto imparare la dura legge della sopravvivenza, devono continuare a vivere con un peso sulle spalle troppo grande anche per loro ...

Basta! Se voglio che sopravvivano, devo continuare con il mio Tick Tack.

Tick Tack, Tick Tack, Tick Tack.

Non mi ricordo neanche più quante volte l’ho detto. Dieci, cento, mille?
Che importanza ha?
A volte il messaggio perché entri in profondità bisogna che sia ripetuto più volte, ma questi sono dei pezzi di coccio!

Insomma!!! È tanto complicato??? Io non credo e non lo penso.

Tick Tack, Tick Tack!

Rotella sarai tu, vecchia megera ... pensi che non ti senta? Che sia così pazza da non capire che tu mi stai insultando? Sveglia ragazzi! Insomma, siamo negli Hunger Games! Aprite la mente, siate elastici per l’amor del cielo!

Tick Tack, Tick Tack, Tick Tack, Tick Tack!

Oh insomma! Proprio non riuscite ad arrivarci? Proprio non riuscite a capire? Nulla di Nulla? Non importa. Io continuerò e chissà ... forse alla fine riuscirete a capire. Forse mi ringrazierete, se non sarò già morta. Ma almeno io sarò riuscita nel mio intento ... sarò riuscita a salvarvi. Voi ci avete accettato anche se non siamo bravi combattenti ... avete accettato me e Beetee anche se non siamo in grado di usare le armi come voi, se non siamo come voi. Anche se non bisogna mai sottovalutare un buon cervello in favore dei muscoli. La virtù sta nel mezzo, affermavano gli antichi. E avevano ragione, avevano ragione. Ci deve essere sia la mente che il braccio, sennò non si può andare avanti ... non si può sopravvivere; non qui, almeno.

Vi prego ragazzi, ascoltatemi. Vi supplico, credetemi.

D'altra parte non è così difficile ... basta solo riflettere. Ascoltare, elaborare, unire tutte le varie informazioni che avete in mano; non sono moltissime ma basteranno a farvi sopravvivere qualche giorno di più in questo inferno. Qualche giorno che determinerà la vostra salvezza e l’inizio della rivolta ... perché tutti sappiamo che ormai la miccia è accesa. La ghiandaia è tornata; questa volta il popolo avrà la sua guida e conquisterà la libertà da tempo perduta. Basta con le ingiustizie, con questi stupidi giochi che portano solo morti e terrore. Portano solo odio nel cuore della gente. Solo sofferenza nell’animo della famiglia, che si crogiola da sola nel proprio dolore, isolandosi totalmente dal mondo che la circonda. Ci tolgono anche quella scintilla di umanità che è propria e insita nell’uomo. Ci tolgono tutto, ci annientano. E noi ci pieghiamo al loro volere, non riusciamo a sopportare al peso delle catene che siamo costretti a portare. Ma ora tutto cambierà. Il canto della rivolta suona e attraversa i cuori della gente, risvegliando in loro il desiderio di uguaglianza che per troppo tempo è stato loro negato. Questo sarà solo l’inizio di una nuova battaglia. Per troppo tempo i diritti della gente sono stati soppressi, sono stati violati e ora vengono richiamati a gran voce dal popolo. Ora, finalmente, forse la giustizia farà il suo corso. Riscatterà chi era stato gettato ingiustamente nella polvere e punirà coloro che devono essere puniti. Finalmente la fortuna potrà, per una volta, essere a nostro favore. Sempre.

Neanche mi accorgo quando Katniss (si chiama così?) mi si avvicina. Poi mi rendo conto che mi sta dando ragione, ha capito che non parlavo a caso. Che non ero pazza. Ha capito tutto, ciò che volevo dire. E sono felice. La speranza di una via d’uscita finalmente si fa strada anche in me.
Un sorriso mi si disegna spontaneo in volto. Finalmente ha capito, finalmente la sua mente si è aperta, riuscendo a vedere anche quello che aveva sotto gli occhi, ma era troppo cieca per notarlo, per capirlo e comprenderlo.

Perché alla fine non era così complicato, no?

È un semplicissimo Tick Tack.

Note autrice: I personaggi utilizzati non mi appartengono, ma appartengono all'autrice della trilogia di Hunger Games.
Ammetto che non so come mi è uscita questa storia, nel senso che non so se valga la pena di leggerla oppure fa così schifo che è meglio eliminarla subito (questi sono gli effetti del post simulazione di terza prova). Questa è la prima volta che scrivo di Wiress e spero di non essere andata troppo fuori dalla sua personalità ... spero di non averla snaturata troppo, ecco. Grazie mille a chi leggerà questa storia e spero solo che vi possa piacere. E se siete riusciti a resistere fino a questo punto forse vuol dire che tutto sommato è accettabile come storia. Notte e grazie a tutti.
Musike.
 
  
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