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Autore: lacla32    06/12/2013    0 recensioni
Una missione, un punteggio ed un ragazzo da aiutare... riuscirà il nostro angelo a cavarsela? o cadrà ancora nell'oblio del fallimento?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quello non è il modo giusto per farlo” dico fissando il ragazzo attonito che di colpo si gira a fissarmi.
“Ti faccio vedere” dico prendendo un po’ di rincorsa e facendo uno splendido tuffo a bomba giù dal ponte.
 
Qualche giorno prima…
“Allora come è andata l’ultima missione?” chiede Mimi sedendosi davanti a me col suo vassoio stracolmo di patatine.
“Bene” brontolo fissando il mio caffè
“Dovresti cercare di sorridere un po’ … non uccide sai?” mi consiglia sfoderando uno dei sorridi più belli del suo repertorio. Alzo un sopracciglio squadrandola, sono anni che la conosco e il suo aspetto è sempre lo stesso, capelli castani corti, occhi marroni e ciglia lunghe, un sorriso da favola e una voglia di vivere, se cosi posso dire, impressionante.
“Sono già morta, idiota” ribatto trangugiando il mio caffè
“Uff lo sono, però sei sempre cosi…” cerca le parole
“Cosi triste? Scontrosa?” dico alzandomi “Mi mancano ancora tanti anni per scontare la mia pena, se fossi nella mia situazione i tuoi stupidi sorrisini non esisterebbero” ringhio
“Come sei drammatica! Anche a me mancano molti anni, vorrei ricordarti” sbuffa mettendosi in bocca un paio di patatine
“Si ma…” inizio a dire ma vengo interrotta dal mio cellulare che suona, do un’occhiata al display e riaggancio la chiamata
“Era il capo?” domanda mangiando altre patatine
Annuisco e mi avvio all’uscita sentandola urlare alle mie spalle “Cerca di non farlo arrabbiare, ancora”
Esco dal locale facendo sbattere la porta alle mie spalle e sbuffando. Do un occhiata intorno, tutto è come sempre, come è sempre stato e come sempre sarà, il sole, la perenne temperatura gradevole, gli alberi in fiore, gli uccellini…
Adocchio una panchina e mi ci dirigo stancamente, sono solo le 10 di mattina e già sono ridotta uno straccio, mi stendo e metto un braccio sugli occhi per coprirmi dal sole e rimango in ascolto della brezza e degli uccelli e aspetto. Non so esattamente quanto tempo passi ma una secchiata d’acqua mi fa drizzare di colpo “Ma che diavolo!” strillo alzandomi e guardando l’acqua gocciolare giù dai mie calzoncini di jeans “ erano i miei preferiti!”
“Oh che peccato” dice in tono sarcastico il mio interlocutore
“Muori, Sam” ribatto in tono altrettanto gentile
“shh shh non dire cosi” risponde in tono falsamente triste “Ti ho chiamata diciamo una ventina di volte”
“Opss credo di non aver sentito il telefono” ribatto sorridendo e togliendomi la maglietta e strizzandola.
“Quando imparerai?” mi chiede sconsolato Sam, appoggiandosi all’albero
“Quando sarai meno bastardo?” chiedo a mia volta, lanciandogli uno sguardo omicida
“Vai a cambiarti, ti voglio tra 20 minuti nel mio ufficio” ordina senza guardarmi in faccia e facendo un piccolo balzo e volando via
“Stupido piccione” brontolo avviandomi verso casa. Un ‘ora dopo sono seduta in sala d’attesa ad ascoltare il ticchettio convulso della bionda ossigenata, meglio detta segretaria, che seduta alla sua scrivania sembra tutta assorbita nel suo lavoro.
La porta dell’ufficio di apre e sbuca fuori San che mi invita ad entrare, stancamente mi alzo, senza neanche degnare di uno sguardo il mio capo arranco nel suo ufficio per poi distendermi sul divanetto.
“Fa come se fossi a casa tua” dice chiudendo la porta ed accomodandosi alla scrivania.
Io rimango in silenzio annusando l’aria, mi piace molto il suo ufficio, ha un profumo di vaniglia misto ad altro che non sono mai stata capace di identificare.
“La tua prossima missione vale 50 punti” inizia, subito spalanco gli occhi e mi tiro a sedere scrutandolo in cerca della sua solita espressione del tipo ‘ ti ho fregato’, ma non c’è
“50 punti? Non sono un po’ tanti?” domando cauta, alzandomi e avvicinandomi alla scrivania
“Tieni” dice porgendomi un fascicolo che afferro e apro in un unico movimento, dopo una rapida occhiata e poi lo riappoggio sulla scrivania “ Non mi interessa” dico fissandolo
Mi lancia uno sguardo sorpreso “Sei sicura? Sono 50 punti e tu ne hai bisogno…”
“Io aiuto le vecchiette ad attraversare la strada, i bambini ad superare un trauma, i gatti a scendere dagli alberi… non casi disperati come questo” affermo afferrando la maniglia della porta
“Se vai avanti cosi non arriverai mai a…” inizia ma subito lo zittisco “ Non mi interessa”
“Sei una codarda”
“Sta zitto!” sibilo voltandomi
“Hai paura di sporcarti le mani” mi accusa.
Il mio corpo si muove da solo, percorro la sala a lunghi passi e afferro il suo collo avvicinando il mio volto al suo e ad un pelo dalle sue labbra sibilo “tu non sai niente di me”
“Questo lo dici tu” dice afferrandomi la mano ancora stretta attorno al suo collo, con uno sbuffo mi allontano e afferro il fascicolo avviandomi alla porta, senza voltarmi dico “ Se riesco a portarla a termine voglio più punti” ed esco senza sentire la sua risposta.
Sono oramai un paio d’ore che sono seduta sul divano col fascicolo poggiato sul tavolino che mi guarda “ora o mai più” dico afferrandolo e aprendolo sul primo dei tanti fogli, con calma leggo tutto e sbuffando getto di nuovo il fascicolo sul tavolo, afferro il telefono e compongo il solito numero “Pronto” dice il vocione dall’altra parte
“Hei sono io” dico in tono neutro
“oh ciao! Non mi aspettavo una tua chiama cosi presto” 
“Lo so, mi serve un varco per le 18 di questo pomeriggio” ordino
“Hai già l’autorizzazione di Samuel?” domanda, in sottofondo sento il ticchettio dei tasti del computer
“Si”
“Perfetto, dimmi dove sei diretta”
“Charleston”
“Ok perfetto, alle 18 al solito posto” dice riagganciando
Do un’occhiata all’orologio sono le 17.00, prendo il fascicolo lo getto nel cestino ed esco avviandomi verso la zona dei varchi, so già che quando tornerò a casa da questa missione mi sentirò di nuovo male, non posso salvare tutti, neanche uno stupido ragazzino.
 
 
 
Il mio angolino…
Ciao a tutti! o mamma è una vita che non scrivevo più qualcosa, cosi visto che sono contro la mia volontà, costretta a stare in casa, tra una pausa e l’altra di studio scribacchio qualcosa (spero di decente).  Beh non ho altro da dire…aspetto qualche commento! Baciotti  a tutti XD
  
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