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Autore: xproudofmyhero    06/12/2013    3 recensioni
Thadastian | Angst | Goodbye
"Cercare invano di tenere lontana la sofferenza, cercare invano di dimenticare quando il cuore si rifiuta di farlo. Quel cuore, spezzato, dolorante, che non ha mai smesso di amare quell'unico ragazzo. E con un ti amo...."
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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A sad Goodbye
 
Non si rivedevano da un anno.
Sebastian e Thad avevano passato dei bei momenti fino ad esattamente 12 mesi prima.
Giravano per la Dalton ed erano felici, litigavano spesso, dovuto soprattutto alla gelosia di Thad, ma potevano dire di stare bene.
Thad era il più grande d’età, anche se era più basso e sembrava sempre lui il più piccolo.
Sebastian sembrava il tipico ragazzo ricco bello e egoista, ma non lo era, o almeno non totalmente.
Da quando era arrivato alla Dalton Sebastian aveva cercato di fare esattamente ciò che gli altri si aspettavano da lui: l’arrogante presuntuoso figlio di papà.
Quello che non si era aspettato era di innamorarsi.
Condividere la stanza per alcuni poteva sembrare una cosa del tutto normale, ma se il proprio compagno di stanza è gay e cerca in tutti i modi di provocarti, la convivenza non risulta semplice.
Thad Harwood si professava da sempre etero, era uscito con alcune ragazze, ma quando doveva arrivare al punto si fermava, usando come scusa “non è il momento perfetto” o “non sono pronto”.
Resistergli era impossibile, soprattutto quando Sebastian Smythe girava con un solo asciugamano attorno alle parti basse, tutto bagnato dopo una doccia rilassante.
Thad stava impazzendo, ogni giorno, e vedere Sebastian flirtare con altre persone lo rendeva un pazzo.
Quando una sera, dopo che Thad aveva finalmente ammesso, almeno nella sua testa, di provare qualcosa per Sebastian, lo vide entrare in camera con un ragazzo, non ci vide più.
Urla, litigi, alla fine l’intruso era stato messo alla porta da Thad, ovviamente dopo essere stato preso a calci da quest’ultimo.
Il sorriso che si formò sulle labbra di Sebastian per quella scena era impossibile da descrivere.
Ciò che aveva appena fatto era per uno scopo ben preciso, i vari flirt con i ragazzi, il camminare mezzo nudo.
Voleva Thad, lo voleva come non aveva mai voluto qualcuno prima di lui.
Da quella sera niente e nessuno riusciva a dividerli, neanche la gelosia che era sempre lì, e Thad era un tipo molto geloso.
 
****
 
Era esattamente un anno da quando, per l’università, Thad era partito per New York.
Aveva dovuto lasciare la persona che amava, e lo amava come non aveva mai amato qualcuno prima.
Dirgli addio era stata la cosa peggiore, ma si sa, le relazioni a distanza non funzionavano, mai.
Arrivare a New York era stato per Thad difficile, la sua mente era sempre altrove, ma non poteva fare nulla, doveva continuare la sua vita, e quello era il luogo per realizzare il suo sogno: studiare fotografia.
 
****
 
La vita di Thad andava avanti, iniziava ad acquistare quel po’ di senso che la vita di un diciannovenne nella grande mela doveva avere.
Quello che non si aspettava era ritrovare il ragazzo che amava, il ragazzo per cui era cambiato.
Rivederlo aveva riportato alla mente tutti i ricordi, tutta la sofferenza che in un anno aveva provato e cercato di dimenticare era tornata, tutta in un secondo.
Ma quello che gli aveva fatto più male era sentire che era fidanzato.
Non doveva stare male, lo capiva, si erano lasciati da troppo tempo, ma lui non aveva smesso di amarlo neanche in un momento.
 
Stava rivivendo quei momenti, o meglio, quelle sensazioni da capo.
Stava rivivendo tutta la gelosia che gli aveva logorato il fegato per l’unico ragazzo che aveva amato.
Cercare di odiarsi era più semplice, o così almeno pensava.
 
Era ormai passato del tempo da quando si erano rivisti e le litigate non volevano cessare di smettere.
Ogni volta era la stessa cosa.
Idiota, stronzo, coglione, erano solo alcune delle parole che si urlavano a vicenda.
E ogni volta che le sentiva Thad moriva dentro, tutti quei piccoli pezzettini che erano lentamente tornati al loro posto, cadevano nel vuoto infinito della sua anima.

Ma dopo dieci, venti, mille di quegli insulti Thad non poteva sopportare oltre.
 
“Sei una puttana” era quello che gli aveva urlato.
Se ne pentì subito dopo, ma non servì a cambiare le cose.
Iniziarono i pugni sul viso, sul mento, sulla bocca.
I calci che facevano male, i pugni allo stomaco.
Le lacrime che erano lì, pronte a venir fuori, perché non era solo dolore fisico, era dolore mentale, psicologico.
Thad non aveva più una ragione per andare avanti.
Aveva ritrovato la sua ragione, ma quella non voleva più far parte della sua vita.
Si era ritrovato dall’avere una qualche ragione per andare avanti al non avere niente.
Era vuoto, spaventato, innamorato.
Non aveva voglia di deviare i colpi, li sentiva tutti, dal primo all’ultimo.
E ad ogni botta quel briciolo di forza di volontà che gli era rimasta per andare avanti svaniva, lentamente, come il suo respiro.
Dopo un ulteriore colpo Thad si ritrovò a terra, sbattendo la testa violentemente.
Il buio aleggiava nella sua mente.
Non riusciva a percepire nulla, né i suoni, né riusciva a vedere ciò che gli stava attorno.
Tossiva sangue, e ciò gli faceva male, aveva qualcosa di rotto, qualche emorragia interna.
Cercò di rialzarsi, ma era impossibile.
Girò lo sguardo verso l’unica persona che voleva vedere prima di lasciare quel mondo così tetro che gli aveva causato solo sofferenza.
Iniziò a rallentare il respiro, si lasciava andare, man mano che i minuti passavano.
Sentì il buio.
Cessò il dolore.
Per qualche minuto.
Poi tutto ritornò da capo, il dolore, le lacrime che gli sgorgavano sul viso.
 
“Non farmi spaventare perché ti uccido davvero” gli disse Sebastian mentre lo agitava, per farlo svegliare.
 
Thad si risvegliò, per qualche secondo.
 
“M-mi dispiace Bas..lasciami andare n-non merito nulla” gli disse, guardando negli occhi la persona che amava.
“I-io ti amo Bas, l’ho sempre fatto. M-mi dispiace di averti chiamato” si blocco, tossendo altro sangue “puttana, n-non lo sei”.
Cercò di sorridergli per poi dirgli per un ultima volta “T-ti amo Sebastian Smythe”.
Si spense lentamente, mentre come un sussurro sentiva l’altro dirgli tra le lacrime “ti amo anche  io, non lasciarmi”
 
Thad sorrise, ripensando a tutti i momenti passati con lui, e tra le braccia del suo unico vero amore, salutò la vita, abbracciando la morte.

 

Okay, proverò a fare un breve commento.
Innanzi tutto grazie al Sebastian, Rachel e Finn con cui è uscita fuori sta role e che ho deciso di trascrivere in one shot, tralasciando tanti dettagli e modificandone di altri.
E' angst, e io personalmente mi sono uccisa nel scriverla.
La penso così, nonostante tutto Thad e Sebastian sono anime gemelle, per quanto uno finga di non amare l'altro le cose non cambiano.
Per l'ultima frase mi sono ispirata a Harry Potter e ho cercato di trasmettere ciò che per me sono Thad e Sebastian.
Non uccidetemi per questa one shot, sono già morta per scriverla. 
Non aggiungo altro, spero "vi piaccia" e aspetto i vostri commenti.

Compensate con tanto fluff questa angst, io lo farò.
Alla prossima 

BriBri 

 
   
 
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