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Autore: Kotomy    06/12/2013    7 recensioni
Leggende... Per me erano solo leggende... Solo delle storielle raccontate ai bambini per farli andare a letto o per farli stare in silenzio ma mai avrei creduto che tutto quello che avevo vissuto fino ad adesso fosse veramente la realtà. La sfera dei quattro spiriti, quella sfera madreperlacea che giaceva completa nelle mie mani incredule e tremolanti. Non mi capacitavo ancora di come quel gioiello avesse potuto scatenare la guerra più grande che avessi mai visto, nessuno avrebbe mai immaginato che quella gemma avesse causato così tante lacrime, tra cui le mie. Ma soprattutto mai avrei immaginato che adesso la cosa che volevo di più al mondo era quella di ritornare indietro, così indietro da non ricordarmi più di loro, ma soprattutto di lui. La causa di ogni mio dolore, la causa di ogni mio sorriso.
In un mondo governato da guerre, io cosa mai potrò fare?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Leggende... Per me erano solo leggende... Solo delle storielle raccontate ai bambini per farli andare a letto o per farli stare in silenzio ma mai avrei creduto che tutto quello che avevo vissuto fino ad adesso fosse veramente la realtà. La sfera dei quattro spiriti, quella sfera madreperlacea che giaceva completa nelle mie mani incredule e tremolanti. Non mi capacitavo ancora di come quel gioiello avesse potuto scatenare la guerra più grande che avessi mai visto, nessuno avrebbe mai immaginato che quella gemma avesse causato così tante lacrime, tra cui le mie. Ma soprattutto mai avrei immaginato che adesso la cosa che volevo di più al mondo era quella di ritornare indietro, così indietro da non ricordarmi più di loro, ma soprattutto di lui. La causa di ogni mio dolore, la causa di ogni mio sorriso.

 

In un mondo governato da guerre, io cosa mai potrò fare?

 

***

 

KAGOME! SPOSTATI!” mi urlò qualcuno spingendomi e facendomi cadere per terra. La poca erba rimasta attutì il colpo, poco dopo una lama squartò il demone che pochi istanti prima stava per trafiggermi. “MALEDIZIONE KAGOME! Quando ti deciderai a tornare sulla terra ferma?!” sentenziò qualcuno con una punta di acidità, facendo volteggiare la spada impregnata di sangue. “Scusami tanto!” dissi con la stessa acidità che il mezzo demone mi aveva rivolto. “Quando capirai che io non potrò proteggerti all'infinito?! Devi svegliarti! Kagome non ho bisogno di una ragazza morta al mio fianco, ne ho già una!” mi disse fissando il terreno tutto distrutto dalla battaglia. Quell'affermazione fu come un pugno allo stomaco, uno schiaffo in pieno volto. “Questa è stata cattiva... Ti ho sempre aiutato come potevo... Ti ho sempre affiancato e tu mi ripaghi così? Paragonandomi a Kikyo? Beh, non c'è più niente da aggiungere” conclusi voltando le spalle e superando i miei compagni di squadra, increduli. “K-Kagome! I-Io...”. La voce si affievolì e appena mi voltai, la figura del mezzo demone era già scomparsa, come succedeva quando c'era di mezzo una sacerdotessa... Possibile che anche questa volta avesse preferito lei a me? Non mi sarei stupita affatto, ormai ci avevo fatto l'abitudine. “Kagome... Mi dispiace” disse la mia amica avvicinandosi e abbracciandomi. “S-Sango... Non fa niente” dissi cercando di abbozzare un mezzo sorriso ma era inutile, le mie lacrime avevano già iniziato a rigarmi il viso, già stanco per la battaglia appena finita.

Ma...” cercò di consolarmi Sango. “Ti dico che sto bene, è tutto passato” dissi strofinandomi in fretta il viso con la manica della divisa. “Visto?” sentenziai per poi riprendere il mio cammino verso il pozzo. Mai però avrei creduto che Inuyasha sarebbe arrivato a tanto...

 

***

 

Avevo fatto bene a lasciare Kagome nel bel mezzo di quella futura litigata? Era lei quella che complicava sempre tutto prendendo ogni singola parola troppo seriamente. Era solo ed esclusivamente colpa sua se io mi ritrovavo quel rosario magico al collo, era solo colpa sua se adesso stavamo cercando i frammenti della sfera ma soprattutto era colpa sua il fatto che io adesso avevo degli amici, persone di cui fidarmi, su cui contare nei momenti del bisogno. Era solo grazie a lei se io adesso non mi sentivo solo come la mia natura mi imponeva, era merito suo se io adesso ero il mezzo demone che sono.

I miei pensieri svanirono appena sentì la scia della persona che stavo cercando.

La sentivo avvicinarsi. Sentivo il suo astio, proseguire verso di me, sentivo la sua voglia di vedermi, sentivo il suo profumo che si faceva spazio tra le narici, sentivo la sua voglia di abbracciarmi e baciarmi. La sentivo in tutta la sua essenza di non vivente. Perché questo era la donna che amavo, una non morta. “Inuyasha... Che ci fai qui?” mi chiese fissandomi con lo sguardo assente ma allo stesso tempo pieno di gioia e passione. Mi concentrai sulla sua intera figura, slanciata e perfetta come non mai e notai il kimono sporco di sangue, i suoi capelli sciolti e non raccolti nella solita coda bassa, i suoi occhi stanchi e il viso sconfitto. Un lampo di rabbia mi percorse le ossa. “Kikyo... Che ti è successo?! Chi è quel bastardo che ti ha ridotto così?” ringhiai. “Come mai tutto questo interessamento? Non mi dire che Kagome se n'è già andata, è per questo che sei qui? Mi consideri la ruota di scorta quando lei non c'è?” disse quasi sputandomi addosso. Negai con la testa ma il suo sorriso arrendevole mi fece capire che era meglio non continuare il discorso. “Posso sapere chi ti ha provocato quelle ferite?” dissi camminando dietro di lei ad una certa distanza. “Non credo siano fatti che ti riguardino. Meglio per te che ti concentri sui tuoi amici” disse appoggiandosi al primo albero che incontrò. La sua bellezza non svaniva mai, neanche se era appena uscita da una battaglia. Kikyo portò la testa all'indietro quasi volesse ammirare il cielo ad occhi chiusi e nel contempo io ammiravo lei.

La radura attorno a noi era spoglia, gli alberi gridavano vendetta contro quelli che li avevano maltrattati, il terreno fangoso era pieno di macchie di sangue e l'aria che tirava era tutt'altro che piacevole. Questo era di sicuro stato campo di una moltitudine di battaglie. “Inuyasha dimmi perché sei qui” disse Kikyo fievolmente, rompendo quel silenzio spettrale che si era creato. “Mi mancavi. Avevo voglia di vederti” dissi guardandola. Per tutta risposta, mi fece segno di sedermi vicino a lei e così feci. La donna vicino a me, così fredda e dolce si era appoggiata alla mia spalle e respirava profondamente per assaporare quella poco aria pura rimasta.

Inuyasha perché è successo tutto questo? Perché è comparsa Kagome?” mi chiese sospirando. “Perché avevo bisogno di lei” dissi senza neanche pensarci. Sentii Kikyo sussultare e sollevare la testa dalla mia spalla. “Che hai detto? Preferisci seriamente lei a me?” mi disse fulminandomi. “Io... cioè... Non è quello che volevo dire” cercai di scusarmi. “Ma l'hai detto, è questo che conta” disse riprendendo il suo cammino e scomparendo poco dopo accerchiata dai suoi shinikagami.

 

***

 

Non ero ancora tornata indietro, mi ero semplicemente limitata a sedermi contro il pozzo forse nella speranza che Inuyasha tornasse indietro. “Kagome...”.

La figura slanciata della mia amica si compose davanti ai miei occhi, i suoi capelli castani svolazzavano al vento disordinati e ribelli e i suoi occhi nocciola cercavano di scrutarmi in tutti i modi possibili. Il suo kimono aderente la faceva apparire una bambola avvolta nella seta più prestigiosa, la sua pelle di porcellana era “macchiata” dal rossore delle sue gote e il suo impercettibile sorriso cercava di consolarmi. “Che ci fai qui?” chiesi portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. “Faccio quello che le amiche dovrebbero fare” disse sedendosi vicino a me ed abbracciandomi. I miei capelli corvini ricaddero sulla sua spalla e trasportata dall'aria fresca chiusi gli occhi. “Lasciati andare...” mi disse Sango. Non volevo lasciarmi andare, adesso non volevo mostrarmi debole. Mi alzai e con un cenno di testa salutai la mia amica per poi immergermi dentro al pozzo.

 

Ritornare nella mia città mi faceva sentire bene, perché sapevo che lì avrei trovato persone che mi sarebbero state accanto sempre, senza mai tradirmi o accusarmi. Uscii dal tempietto e neanche il tempo di chiudere le porta che una voce a me familiare si fece spazio tra le mie orecchie.“Sorellona! Sei tornata!” mi disse un bambino correndomi incontro e abbracciandomi. “Sota! Ma quanto sei cresciuto?” dissi fingendo. “Davvero sono cresciuto? MAMMAAA! Che ti avevo detto? Sono cresciuto!” disse Sota parlando al vento. Risi per essere tornata alla normalità della mia famiglia. “A proposito Kagome, non c'è il fratellone?” mi chiese mio fratello dispiaciuto. “No... Ha preferito rimanere alla sua epoca” dissi abbozzando un sorriso. “Mmmh.. Strano! Di solito il fratellone torna sempre con te. È successo qualcosa? Avete litigato?” mi chiese.

Ogni volta Sota riusciva a stupirmi, comprendeva la situazione senza che nessuno gli dicesse niente. Era un ragazzo speciale. Quel metro e uno sputo era il fratello perfetto, forse un po' impiccione e irritante ma pur sempre perfetto. “Sota, che ne dici di andare a mangiare dei dango?” chiesi sorridendo. Vidi il suo viso illuminarsi. Lo presi per mano e mi diressi fuori dal tempio. “Sorellona... Pensi di andare in giro così?” mi chiese Sota stoppandomi. Mi guardai e solo dopo mi resi conto di avere tutta la divisa sporca di fanghiglia. “Oh cavolo! Torno subito! Mi faccio una doccia veloce e poi andiamo!” dissi fiondandomi in casa.

Appena entrai nella mia stanza, il profumo di familiarità mi pervase e un sospiro uscì dalle mie labbra. Guardai tutta la mia camera, dalla scrivania con i libri di matematica ancora aperti, al letto tutto ben fatto. Presi dal cassetto la biancheria e una salopette di jeans e mi diressi in bagno.

 

Mentre l'acqua scorreva, nella mia testa si formavano mille domande. “E se Inuyasha fosse veramente tornato? Forse voleva dirmi qualcosa di importante. Sono stata una stupida ad andarmene via. Ma è mai possibile che sia sempre sua la colpa?!”.

Tanti interrogativi e tante osservazioni e cretinate a cui non sapevo dare risposta.

Toccai l'acqua e mi immersi nella vasca che emetteva solo vapore. “Che cosa farò adesso?” mi chiesi immergendomi..

Inuyasha aveva sempre avuto un carattere scontroso e forse qualche volta si comportava da vero stronzo ma infondo lui era la persona a cui avevo donato il mio cuore, anche se lui l'aveva rifiutato più e più volte per Kikyo. Mi appoggiai al bordo della vasca e guardai il pavimento freddo e nudo, come adesso mi sentivo io senza Inuyasha,

SORELLONAAAA! C'E' INUYASHAAA!” urlò Sota, battendo i pugni contro la porta del bagno. Sobbalzai e metà dell'acqua della vasca finì sul pavimento. “Digli che non ci sono!”. “Kagome! Sento il tuo odore, è inutile fingere!” ringhiò il mezzo demone dietro alla porta.

Accidenti... E adesso che cosa avrei fatto veramente?

 


 

 

   
 
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