Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: Vero91    08/05/2008    0 recensioni
Mia prima Fan Fiction. Alex sembra una ragazza scorbutica: non sopporta niente e nessuno, non crede più nell'amore. Con la sua band sta per fare il suo debutto come supporto ai Tokio Hotel.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ISR- cap. 1

So... 

Premesse:

1- nel caso non si capisca all’inizio, il tutto è ambientato a Londra. Non essendoci mai stata *ma spero vivamente, un giorno*, mi scuso in anticipo se i luoghi sono inventati e imprecisi;

2- non sono affatto capace di scrivere canzoni, quindi siate clementi;


Detto questo, leggete e commentate…

CAPITOLO 1

 

“Cooooosa??? Noi dovremmo fare da supporter a quei quattro impediti? Ma se sono anche meno conosciuti di noi! E poi non sanno nemmeno l’inglese!” Quell’urlo risuonò per tutto l’ufficio.

“Calmati Alex. E comunque non è vero, voi al massimo sarete famosi per aver fatto cinque o sei concerti nei più squallidi club del centro e dei sobborghi, mentre loro sono famosi in tutta Europa”

“Ah certo, infierisci idiota”

“Stai attenta ragazzina, ci metto un attimo a sbattervi fuori. Dovete essere contenti di questa opportunità, vi farà diventare famosi almeno a livello nazionale. Dovete ringraziarmi.”

“…”

“Beh allora?”

“Grazie Nick!” ribatterono in coro con un tono quasi malinconico i tre ragazzi e uscirono da quella stanza angusta e buia.

Alexandra, l’unica ragazza, aveva 18 anni e suonava il basso. Era pallida, capelli rossi e occhi verdi ma soprattutto, una voce potentissima; poi c’era Samuel, 20 anni ed era la chitarra, alto e biondo  con occhi castani. Il tipico “non bellissimo ma affascinante”; per ultimo, ma non per importanza, Mike, coetaneo di Samuel e batteria, capelli neri e occhi castani. Tutti e tre insieme formavano i “Children at Play”, band inglese che, a quanto pare, non era abituata a concerti da migliaia di persone.

 

 “In fondo in fondo a me non dispiacerebbe avere qualche centinaio di persone in più ai nostri concerti” disse Mike.

“Si, ma lo sai chi saranno quelle centinaia di persone in più? Ragazzine ululanti alle quali importerà solo venire a letto con voi!” gli rispose Alex

“Meglio! Sei gelosa? E comunque anche tu eri così…sbaglio o fino a pochi anni fa andavi ai concerti di Robbie Williams perché speravi che ti notasse e fare quello che non ti saresti mai immaginata?” dibatté Sam.

“Ehm…beh…quelli erano altri tempi….”

“Ah! Scoperta!”

Non fecero neanche in tempo ad arrivare all’uscita, che il manager li richiamò con un tono smielato che più ipocrita non esiste e loro si girarono di scatto: “Ragazzi cari e belli, dimenticavo di dirvi la data del tanto desiderato concerto….DOMANI!”

Restarono lì per due minuti con la faccia sbigottita finché Alex, ripresasi da quella sottospecie di shock disse: “Già che c’eri potevi dircelo addirittura poche ore prima dell’esibizione!”

“Oh, ci avevo pensato. Mi sono già immaginato le vostre facce. Ma siccome io non sono così stronzo ho deciso di dirvelo adesso.” Disse Nick.

“Il buon samaritano” ribadì a bassa voce Mike.

“Che hai detto, scusa? Comunque ci troviamo con l’altra band domani a pranzo da Antonio’s per l’una. PUNTUALI! E ringraziatemi!”

“Grazie Nick!” dissero i tre sempre col solito tono e un sorriso tirato.

  
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