Serie TV > Star Trek
Ricorda la storia  |      
Autore: Shetani Bonaparte    06/12/2013    2 recensioni
"Di tutte le anime che ho incontrato nei miei viaggi, la sua è stata la più... umana" dici, concludendo il discorso in suo onore.
E poi ti rifugi nel tuo alloggio e ti crogioli in quella stanza che sovente vi aveva visti amanti.
[Star Trek II - L'Ira di Khan]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lui è lì, in quella cella criogenica, pallido, debole, rannicchiato in un cantuccio, la divisa scarlatta con decori bianchi e dorati che indossa con pantaloni e scarpe nere – una divisa da Comandante, quella, una divisa che esige rispetto – è tutta sgualcita.
Scansi i tuoi sottoposti, non t’importa più niente di comportarti come dovrebbe fare un Ammiraglio – comportarti elegantemente, regalmente, sempre e comunque.
Ti avvicini a quella cella, nel bel mezzo della Sala Macchine che il tuo amico Scotty ama tanto, non tocchi il vetro che vi separa, non ne hai il coraggio.
"Spock" lo chiami, sussurrando appena.
E lui ti sente, ti si avvicina, con passo lento e strascicato, sbatte appena contro il vetro e i suoi occhi sono così stanchi, così sfiniti che li illumina solo quell’amore che prova per te.
"Non si addolori, Ammiraglio" ti dice, "È la logica. Le necessità dei molti sono più importanti ..."
"Delle necessità dei pochi..." replichi tu.
"E del singolo" finisce lui. "Ammiraglio, non avevo mai affrontato il test della Kobayashi Maru, finora. Cosa ne pensa della mia soluzione?"
Il dolore di vederlo morente dinanzi a te ti ammutolisce.
"Io sono stato e sarò sempre suo amico. Lunga vita e prosperità" ti sussurra poi e su quel dannato vetro che vi separa poggia la mano nel tipico saluto vulcaniano, separando il medio e l’anulare.
Poggi una mano sulla sua, nonostante il vetro che v’impedisce di toccarvi.
E il tuo Spock pronuncia delle parole che solo tu senti: "Addio, t'hy'la"
Lo vedi accasciarsi, lo vedi morire.
Non sai che dire, non sai che fare, sai solo che ora il Legame che vi univa è morto con lui e che la solitudine – quella solitudine che solo lui era riuscito a mandar via – ti opprime il petto, ti mozza il fiato.
Sospiri, controlli le tue emozioni – l’equipaggio deve vederti sempre forte, per poter riprendersi – ma ti lasci scappare una lacrima.

Lo prepari tu, vuoi rimanere solo nella stanza con lui.
Gli sistemi la tenuta da Comandante, gli carezzi i capelli, le orecchie a punta, sfiori con l’indice e il medio una delle sue guance, le labbra, gli stringi forte una mano.
E tutto ti fa male poiché quei semplici gesti solitamente erano da lui ricambiati. Anche lui ti carezzava, ti sistemava la divisa... lui, che ora è freddo e fermo e non ti amerà più. Lui, che è morto e ha fatto morire una grossa parte di te. Lui, il tuo amato Spock, il tuo bellissimo t’hy’la. Lui, che ti chiamava sempre.
“Jim” sussurrava con dolcezza.
E tu eri sempre pronto a rispondere al richiamo, a quel dolce, possessivo, costante richiamo.
Ma ora lui tace e taccerà per sempre e il silenzio risuona assordante nelle tue orecchie – così tonde e differenti dalle sue.
Guardi la sua mano nella tua e la tua pelle è bronzea e la sua diafana e leggermente verdastra. È sempre stato così, ma ora la cosa ti angoscia poiché la sua pelle è differente, ora che è morto.
Gli posi un lieve bacio sulle labbra sottili e fai chiudere la bara spaziale, che verrà letteralmente sparata sul pianeta Genesis, creato durante la lotta con Khan.

"Di tutte le anime che ho incontrato nei miei viaggi, la sua è stata la più... umana" dici, concludendo il discorso in suo onore.
E poi ti rifugi nel tuo alloggio e ti crogioli in quella stanza che sovente vi aveva visti amanti.
Accendi il registratore per fare rapporto, cercando uno sfogo.
"Diario del Capitano, data astrale 8141.6. La nave stellare Enterprise si sta dirigendo verso Ceti Alpha V per trarre in salvo l'equipaggio della USS Reliant. Tutto va bene. Eppure non riesco a non pensare all'amico che mi sono lasciato dietro"
Ti fa male dire 'amico', ma non puoi dire altrimenti, nessuno sapeva di voi, nessuno e così dovrà sempre essere poiché l’omosessualità non è ben vista all’interno della Flotta Spaziale – alla faccia della modernità, alla faccia della tolleranza.
"Ci sono sempre... possibilità, diceva Spock. E se Genesis è davvero la vita della morte, io debbo ritornarvi" concludi con la voce pericolosamente incrinata.
Sospiri, spegni il registratore e ti abbandoni al pianto.
'Illogico' avrebbe detto lui.
E il non sentirglielo dire ti fa ancor più male.



Ecco, non so se sia proprio una Missing Moments, al limite avvertitemi se ho sbagliato, ma quel genere penso sia quello che più si avvicina.
Lunga vita e prosperità.
Shetani Bonaparte

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: Shetani Bonaparte