Unconditionally.

 

Gli era capitato spesso di fermarsi a pensare a come sarebbe stata la sua vita se non avesse mai conosciuto Emily.
Aveva anche trovato diversi modi per descriverla: vuota, insipida, priva di vitalità, per nulla emozionante.
Gli sembrava di essere stato in standby fino al giorno in cui, fuori dai cancelli della loro scuola, le aveva chiesto una sigaretta e “Ma certo”, gli aveva risposto, e gliene aveva porto una sorridendo.
“Comunque piacere, Zayn.”
“Piacere mio, Emily.”
“Domani te ne porto una io, così siamo pari”, le aveva detto, per poi accendersi la sua e tornare dagli altri ragazzi.
Quel giorno la sua vita acquisì un ritmo più incalzante, come le musiche di sottofondo che ci sono nei film quando sta per succedere qualcosa, pensava lui.
Il giorno dopo si ricordò di comprare un pacchetto nuovo di Camel prima di andare a scuola e davanti ai cancelli, come la mattina precedente, gliene offrì una.
“Sei un ragazzo che mantiene le promesse, vedo” gli aveva detto lei.
E Zayn da allora le aveva mantenute tutte, ma Emily no.
Erano usciti insieme spesso, si erano baciati, erano stati insieme per undici mesi e dodici giorni, poi lei aveva infranto la promessa più importante che si erano fatti: restare.
Restare insieme. Lui per lei e lei per lui. Restare per amarsi e per migliorarsi le giornate e per cercare di smettere di fumare insieme perché “Non va bene e odio farlo, ma mi serve”, gli aveva detto una volta lei.
E ci avevano provato, sì, lo avevano fatto davvero, ma qualcosa era andato storto.
Lei non era più la stessa, era sempre annoiata, non rideva più come un tempo, non lo amava più e le si leggeva negli occhi e Zayn non era analfabeta, lui lo sapeva, ma continuava a negarlo perché no!, non era possibile!, lei doveva essere sua, sua e di nessun altro.
“Zayn, non ce la faccio più, ma il problema non sei tu, sono io” gli disse quel tredici aprile che mai dimenticherà.
Ma lui non capiva. Non capiva perché, Dio!, il problema doveva essere lui, altrimenti lei non si sarebbe stancata.
Ma lei volle uscire dalla sua vita e lui non poté far nulla per impedirglielo.
Si era sentito impotente e la sua vita era tornata a non avere più alcun senso.
Ma Emily non era andata via davvero, lei era lì, lui lo sentiva. Era nel suo riflesso allo specchio, nelle cartine con le frasi dei baci Perugina di cui faceva la collezione, nel suo maglione blu che lei amava indossare, nei fogli disegnati con i loro nomi, nei tappi delle penne mangiucchiati.
Era lì con lui, sempre, e quando la incrociava a scuola gli veniva da andare lì, darle un bacio e scappare alla lezione successiva, come erano soliti fare.
Emily lo aveva lasciato, sì, ma il suo ricordo no.
Perché lui l’aveva amata e avrebbe continuato a farlo.
Incondizionatamente.
 

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