-Ciao eli!
-Ciao!
-Come va? Ho saputo che hai vinto una gara di pallavolo- Chiese Harry giusto per avere un po' di conversazione.
-Si,si... ma č stata solo fortuna...- Elisabeth rispose in tono molto basso, quasi impercettibile. Era molto strano: di solito, quando capitava di avere un'occasione per parlare, Elisabeth non se la faceva sfuggire e attaccava con uno dei suoi soliti discorsi che non finivano mai.
-Ehm... ok! Vabbč, ora andiamo- Disse Harry accennando un sorriso.
Arrivarono a scuola con qualche minuto di ritardo ma per fortuna nessuno ci fece caso. Le ore a scuola passavano pił lente che mai e Elisabeth non aveva trovato ancora nessun modo per dare a Harry la notizia che avrebbe per sempre cambiato le loro vite...
Finita la scuola Harry andó vicino all'edificio azzurro dove si trovava di solito con Elisabeth per tornare a casa. Era inverno e aveva i piedi congelati, non ce la faceva pił ad aspettarla e ormai era gią passata mezz'ora; cosģ decide di avviarsi, sapendo che la sua fidanzata non gliela avevrebbe fatta passare liscia.
Elisabeth era uscita da scuola ma non riusciva proprio a vedere Harry; quello che gli doveva dire era teoppo brutto e se ne andó senza di lui.
Harry stava camminando piano nella speranza di incontrarla. Ormai sconsolato giró l'angolo della strada guardando per terra afflitto e si scontró contro qualcuno.
Era lei, quella bellissima ragazza, Elisabeth.
-Oh, scusa- Disse Harry.
Lei cercó di scappare ma Harry la riprese.
-Cosa c'č? Che cosa succede? Ho fatto qualcosa di male?
Lui era agitato e tremava dalla testa ai piedi.
Elisabeth guardó Harry per qualche secondo, senza parlare.
-Harry non č facile...
-Mah...
-Shh! Lasciami spiegare: ieri sono tornata a casa e i miei genitori erano in piedi, davanti alla porta; io gli chiesi cosa succedeva e mia madre mi disse che divevamo trasferirci a Washington, in America.
-Mah... noi abitiamo a Cambrige, non ci potremo pił vedere!
-Si, quindi devo dirti addio per sempre, Harry Prislay.
-no! Potremmo rimanere in contatto con gli sms.
-Non sarą la stessa cosa...
-Allora ti verró a trovare, riusciró a guadagnare abbastanza soldi per pagarmi il viaggio, e cosģ ci rincontreremo; anzi! Verró a vivere anche io a Washington!
-Non dire stupidaggini Harry! Lo sai benissimo che non puoi!
-Harry non parló, le mise solo la mano destra sopra la guancia e la bació.
Improvvisamente un clacson suonó.
-Scusa Harry devo andare, addio.
-Come addio? Ma parti ora?
Elisabeth guardó per un secondo in basso, poi rialzó la testa.
-si...
Tutti e due si misero a piangere e Elisabeth andó in macchina.
Harry rimase lģ solo per un paio di minuti, poi corse a casa.