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Autore: Caesar    08/05/2008    8 recensioni
Aster, i suoi ultimi istanti di vita.
'E dunque questa, la morte?
Genere: Generale, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aster
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The end for me

 

La lama nera penetrò in profondità, vibrante alla luce del crepuscolo.

E dunque questa, la morte?

Le labbra di Aster si piegarono in una smorfia di stupore, mentre la mano scendeva lenta sulla ferita all’addome. Il sangue, vischioso e di un cupo cremisi, colava lento e sinuoso, tingendo la tunica nera. Un rivolo scuro accarezzò la spada, fino all’elsa, prima di bagnare le mani diafane di Nihal. 

Il Tiranno cadde in ginocchio, mentre la mezzelfo estraeva bruscamente la lama dal corpo fanciullesco.

Così dolce, così quieta.

Le iridi di giada del bambino splendettero per un istante di una luce nuova, come se un grigio velo – posto sugli occhi - fosse stato strappato violentemente, prima di spostarsi sul tramonto, oltre l’ampia vetrata.

La Rocca si tingeva di sangue, e così gli occhi di Aster assumevano riflessi sanguigni, eppure così diversi da quelli del liquido che sinuoso disegnava mille figure arcane sul pavimento nero. Riflessi vivi, come quelli creati dal riverbero del fuoco.

Curioso. Mi sento vivo per la prima volta nel momento della mia morte.

Il Tiranno non sentiva neppure dolore mentre osservava con sguardo impassibile Nihal alzarsi. La ragazza fece per uscire dalla nevata centrale con passo rapido, il respiro reso affannoso dalla fatica. Si fermò un istante con una mano affusolata appoggiata su una colonna nera, priva di ogni decoro.

- Addio –

Si limitò a dire, prima di iniziare a correre e sparire inghiottita dall’ombra. Aster sorrise, ascoltando per qualche istante l’eco dei suoi passi sul pavimento liscio.

- A presto –

Replicò, ma la mezzelfo non lo poté sentire.

Le iridi si spostarono nuovamente sul crepuscolo. La sua luce le infuocava, sfumandole d’un rosso acceso. 

Elios languiva lento, ma imperterrito, continuava scendere inesorabilmente oltre l’orizzonte, inabissandosi ogni istante di più in quel mare di terra brulla. Incendiò la piana coperta di cadaveri in un ultimo sguardo vermiglio che trafisse ogni cosa.

Scure nubi sovrastavano l’astro lucente, insanguinate dalla sua luce morente.

Il Tiranno rimase immobile, aspettando tranquillo la nera signora.

Si può temere e desiderare con la stessa intensità un singolo bacio dal sapore del sangue?

Lentamente, quasi indugiando, il suo corpo riprese i suoi innumerevoli anni.

Peccato, mi sarebbe piaciuto morire da bambino.

I riccioli blu notte si tinsero prima di grigio e poi di bianco, la pelle alabastrina fu increspata dalle vene azzurrine e gli occhi divennero opachi.

I respiri si fecero man mano più lenti, e anche i battiti scanditi dal cuore rallentarono. Dalla gola arsa dalla sete uscì un rantolo roco.

Manca poco.

Gli occhi si accesero improvvisamente dalla determinazione, come un fuoco morente riacceso da un nuovo ceppo di legna. E la fiamma divampò alta, più alta di ogni altra cosa.

La mano destra, insanguinata, corse alla ferita, con l’intento di curarla. L’epidermide si accese di una luce dorata.

Mi salverò, il mio potere è sufficiente.

Ho un compito da svolgere e non morirò prima di averlo portato a termine.

Fece un respiro profondo, e gli occhi catturarono la figura della mano invecchiata dagli anni.

Sono vecchio.

Il pensiero lo colpì come una folgorazione improvvisa. Le parole rimbombarono nel fragore lontano di un tuono, lasciando dietro di sé solo il cupo grigiore della verità.

E stanco.

La mano perse ogni lucentezza. Aster mosse impercettibilmente il capo, mentre i respiri si fecero sempre più quieti, profondi come l’oceano infinito.

Non ho le forze di continuare in questo mio sogno. Non più.

Gli occhi persero ogni determinazione, ogni ambizione. Lentamente, virarono nel nero placido della sconfitta, tingendosi di un color giada più scuro e vitreo. Si spostarono sul crepuscolo, osservandolo.

Per l’ultima volta.

Elios sparì dietro l’orizzonte, in un lampo color smeraldo che congiunse cielo e terra.

Il concludersi di un nuovo giorno, e la fine per me.

Il cuore di Aster smise di battere, e la Rocca crollò dalle fondamenta.

 

 

 

 

 

 

   
 
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