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Autore: ImJakecosmic_    07/12/2013    1 recensioni
Comunque, bimbo, fa freddo, e il sonno comincia a farsi sentire. Voglio un letto e una coperta.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 -ESCI SUBITO DA QUESTA CASA!- mi spinse fuori dalla porta e me la sbattè in faccia. Stupida, stupida , stupida! Ora cosa faccio? Oh mio Dio, sono nella merda. Le lacrime cominciarono a scendere lungo il mio viso, cominciai a camminare lungo la strada, col freddo. Faceva un freddo cane, i piedi non me li sentivo più e spero vivamente che non si metta a piovere.
Cazzo Charlie, almeno potevi aspettare no? Il tempo almeno di fare pace con lui! Ma perché sono stupida.
Dovevi aspettare prima di dirglielo! Potevi benissimo aspettare! Ma no, tu dovevi dirglielo, cogliona come sei! Sono nella merda più totale ora, oddio ed ora? Diventerò una barbona con il pancione, cazzo.
Porcaputtana Charlie, aspetti un bambino! Cosa pensi che ti dica tua madre? “Brava Charlie, hai fatto un bel lavoro!”? Fanculo Charlie e fanculo Louis!
Louis porca troia, almeno potevi evitare di andartene correndo, mi hai lasciata sola, nel bel mezzo del parco con le mie lacrime.  Ti odio. Potevi benissimo dire qualcosa di comprensibile, so che è una notizia che sconvolge ma a parlare! Sono io che ho il nostro bambino, sono io che dovrei essere sconvolta!
Mi sedei sul marciapiede, misi le mani intorno la pancia, così da scaldarla, non si sa mai, fa freddo. Incrociai le gambe e ricominciai a piangere.
Sono fuori, sia da casa mia che dalla vita di Louis. Come farò con questo bambino? Crescerlo, da sola. Non sono capace di occuparmi di me stessa figuratevi se del bimbo che ho qui con me. Sono una cogliona, troppo presto, troppo velocemente, ma io non potevo tenermi tutto dentro, ma ora? Senza Louis.
Io voglio Louis, ti prego signore, fa che Louis venga a prendermi. Cominciai a dondolare su me stessa.
Va tutto bene, tutto bene. Le lacrime sono amare ed ogni volta che ne esce qualcuna sembra che taglia i miei occhi.
E se ora mi investono? Come faremo io e te, eh? E se al tuo papà non gliene fregherebbe niente? Papà, questa parola, questa parola bellissima. Sai, piccolo? Papà è stata la mia prima parola. Quando me l’hanno raccontato ho sorriso come una cretina per 1 ora intera, insomma, io ci tengo a mio padre.
Tranquillo bimbo, anche se non avrai un nonno, ci sarò sempre io con te. Si perché, anche se nonno ti dà sempre i buoni consigli, ti da quegli abbracci che ti tolgono il fiato, ti fa la cioccolata calda prima di andare a dormire, lui sarà sempre qui con noi, a proteggerti.
Bimbo, e se non nascerai? Se tipo di perdessi? Come farei io? E tu? Perduto. No, io ti voglio, come ho voluto Louis così avrò te. Oh bambino, ti amo così tanto anche se sei così piccolo, forse minuscolo. Quando facevo le medie, ho letto da qualche parte che il primo mese , il bimbo è ancora piccolissimo, più piccolo di un fagiolo.
Sai bimbo, vorrei che tu fossi maschio, sai perché? Perché i maschietti sono sempre bellissimi appena nati, non che le femmine non mi piacciano, ma i maschi hanno un non so che di meraviglioso. Voglio che tu abbia gli occhi di tuo padre e il suo stesso carattere.
Aw bambino, e se cominciasse a piovere? Ci bagneremo tutti e due ed io mi prenderò il raffredore e qualcos’altro.
Bimbo, voglio che il tuo nome lo scelga tuo padre, voglio un nome che per lui sia perfetto per te. Io mi chiamo Charlie, questo lo sapevi? Se non lo sapevi, bene, ora lo sai.
Comunque, bimbo, fa freddo, e il sonno comincia a farsi sentire. Voglio un letto e una coperta.

Ecco che passa una macchina a tutta felicità, sto coglione. La macchina bluastra si ferma e qualcuno esce dalla porta.
-Vuoi restare lì tutto il tempo?- non riuscivo a capire bene chi era.
-Ancora? Forza muoviti! Tra poco comincia a piovere secondo me!- era una femmina.
- Su Charlie, vuoi che ti venga a prendere io?-  non mi fido.
- VUOI UN DISEGNINO PER CASO?- avanzò veloce verso di me e finalmente capì chi era che mi urlava in questo modo. Era Sam.
-SAM!- urlai il suo nome e le saltai addosso scoppiando a piangere.
- Andiamo su..- mi accompagnò in macchina e poi partì.
-Louis dov’è?- chiede mentre guarda la strada.
- a Fanculo quel coglione!- Si itticò.
- in che senso, lo hai mandato a fanculo tu?-
- Ma ti pare Sam? Ti pare che io lo mandi a fanculo per questa cosa? E’ l’unico che voglio per tutta la vita- dico pulendomi il viso con il maglione.
- Charlie, dai, ti chiamerà per chiarire!-
- Lo spero vivamente! Io lo voglio qui con me!- sapevo che sarei scoppiate in un pianto incontrollabile, lo sapevo porca troia.
Oh bimbo, non far caso alle parole che dice tua madre.
-No Charlie! Charlie? Ti prego!- dice rattristandosi.
-Ti prego Sam, fermati, voglio scendere, scusa ma non voglio parlare con nessuno se non con lui- ferma la macchina all’istante ed io scendo.
-Grazie Sam, ci vediamo domani- la saluto con la mano e chiudo la portiera.
Ecco che mi ritrovo di nuovo per la strada, sola. Prendo il telefono e vedo  7 chiamate perse.
4 di mia madre, 2 di Sam e una..una di Louis.

 -Louis..- mi inginocchio a terra, mi sta venendo da vomitare. Oh bambino, perché devi darmi tutto questo dolore? Tutto tranne che il vomito, ti prego. Respiravo a fatica e quasi e quasi mettevo il dito in bocca per levarmi questo dolore insopportabile.
- Oh mio Dio, ti prego, no, non voglio..non voglio…LOUIS!- mi era venuto solo lo stimolo e per la paura lo chiamai, anche se so che nessuno sarebbe venuto. Louis, ti prego vieni qui, vieni qui, ti prego Louis.
Mi tirai vicino al muro, sembravo una barbona, dei jeans mezzi strappati, un maglione e le vans nere.
- Louis ti prego vieni qui..vieni da me, Louis!- quasi urlavo, la pancia mi faceva malissimo e tra poco vomitavo davvero.
- Louis!- Mi rimisi a quattro zampe, a gattoni come dicono le mamme ai propri figli e mi preparai a rigettare. Ma avevo paura, si, anche di vomitare e se avrei vomitato il bambino? Sono inesperta su queste cose, quindi.
-Louis, ti prego, ti prego, Lou!- niente, la pancia ancora mi faceva male.
-Louis, dove cazzo sei finito, spero non a casa sul divano, bastardo- mi ritirai al muro, ancora.
Appoggiai la schiena. Era Notte fonda, forse le 3 di notte, e non c’era nessuno.
Oh bimbo, prega anche tu che papà venga, sennò gli stacco le palle, le metto in un vasetto e le mando a Gigi D’Alessio. No bimbo, per te ci vorrà un qualcosa che quando dico parole che non devi sentire, deve fare un certo ‘bip’ per non fartele ascoltare.
Sentì dei passi, ma non normali, correvano, questo tizio correva per correre. Magari fosse il mio Lou.

Abbassai gli occhi verso la mia pancia, cacciai un urlo e la strinsi.
Vidi qualcuno girare l’angolo di corsa, girarsi di qua e di là e venire verso la mia parte. Respirava a fatica, chissà quanto avrà corso quel poveretto. Vidi quel tizio venire verso di me, abbassarsi e prendermi tra le sue braccia.
Potevo riconoscere questo profumo ovunque, potevo riconoscerlo in qualsiasi maniera. Lo sentì ispirare ed espirare mentre mi accarezzava i capelli. Lo strinsi a me, amo quel suo odore, amo quelle braccia che mi tengono stretta a lui e facendomi sentire protetta, lo amavo e basta.
Poi, cominciai a sentirlo piangere. Lou che piangeva non l’avevo mai visto.
-Lou..- dissi mentre affondavo il mio volto sul suo collo.
-Scusa..- cominciò ad accarezzarmi il viso per poi appoggiare delicatamente le sue labbra fine e perfette sulle mie, anche fine ma mai perfette come le sue.
Le nostre lingue cominciarono a rincorrersi, come fanno i bimbi quando devono giocare.
Una volta che il nostro respirò finì, ci staccammo.
-Sarò papà..- dice mentre mi guardava nei miei occhi castani, marroni, cioccolato o che so io.
- Sì Lou, sarai papà..- sorrisi tra le lacrime così come lui.
Amo il suo sorriso dolce e così rassicurante, si, lo amavo e basta.



Abbassai gli occhi verso la mia pancia, cacciai un urlo e la strinsi.
Vidi qualcuno girare l’angolo di corsa, girarsi di qua e di là e venire verso la mia parte. Respirava a fatica, chissà quanto avrà corso quel poveretto. Vidi quel tizio venire verso di me, ma non fece mai in tempo a venire a da me…
Una macchina uscì fuori all’improvviso e investì quel tizio, rimasi senza fiato, non mi muovevo, guardavo la scena, fissavo quel ragazzo steso a terra, delle persone erano uscite dalle loro case. Il ragazzo che lo aveva investito, uscì con le mani fra i capelli.
Un ombra argentea si alzò da quel ragazzo, veniva verso di me, nessuno parve accorgersene.
-Louis..- Lou mi venne vicino, sorrise e poi posò la sua mano sulla mia pancia.
-Se è maschio, chiamalo Harry..- dice sfoggiando uno di quei sorrisi che ti tolgono il fiato.
-Lou..Lou, ti prego, non andare via, resta con me, ti prego Lou!- dico piangendo, lui mise la sua mano destra sulla mia guancia e cominciò ad accarezzarmela.
-Ti amo Charlie.- e appoggia le sue labbra sulle mie.
- Anche io ti amo Lou, ti amerò per sempre- non riuscivo a sorridere, piangevo solo.
-Fammi un sorriso- cominciò a ridere ed io sorrisi, amavo la sua risata.
-Arrivederci Charlie..ciao bimbo o bimba- diede un bacio alla mia pancia e ne diede un altro a me, poi, torno’ camminando verso il suo corpo.
 
Caddi a terra, urlai il suo nome, e vidi mia madre venire verso di me correndo.
-LOUIS!- corsi verso il suo corpo, mi inginocchio e prendo la sua faccia fra le mani.
-Louis ti prego..voglio ancora vedere i tuoi occhi, voglio vedere ancora una volta il tuo sorriso!-
-Lou..ti prego non lasciarmi..Louis, aspetto un bambino da te! Amore..-
Abbracciai il suo corpo ormai inerme, senza vita, senza sorriso, freddo.
-Lou..- mia madre mi stava affianco, guardava Lou piangendo.
Sentì una persona urlare ‘E’ il mio bambino!’ e la vidi correre verso suo figlio..
-Louis, ti prego, tesoro, torna dalla tua mamma!- vidi lei pregare suo figlio di ritornare, io stavo ancora piangendo, mia madre non riusciva a calmarmi.
-VOGLIO LOUIS!- nessuno mi lasciava stare, nessuno capiva che io volevo solo vedere Lou alzarsi e abbracciarmi.
-Oh Charlie..- sua madre mi abbracciò ed io non feci a meno che buttarmi e torturarmi con le mie lacrime fra le sue braccia..
-Lou sarebbe stato papà..- le sussurro e lei mi guarda, fissa la mia pancia e poi mi riabbraccia.
-Oh tesoro..-
-E’ tutta colpa mia, stava cercando me ed ora non potrò mai più vedere il suo splendido sorriso..non potrà mai abbracciare suo..figlio..-
 
 
Da quel giorno non feci altro che sognarlo tutte le notti, felice, che mi sorride e che mi abbraccia..Ti amo Louis, Ti amo amore mio.
 
Bimbo, tuo padre sarebbe stato fantastico.












Ammetto che ho pianto, ho pianto un sacco mentre lo scrivevo, lei che spera in un momento fantastico, quando invece si ritrova in un incubo.
Grazie per chi lo leggerà, spero che a qualcuno piaccia. Ci tengo un sacco alla vostra opinione, quindi..oddio, la mia faccia è nera, completamente, metto kili di trucco ed ora mi ritrovo in questa situazione, vabbè ciao, mi dileguo.


-Alice.
  
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