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Autore: ErisByonne    08/12/2013    0 recensioni
Quante persone vivono alla Città di Elua, splendida capitale di Terre d'Ange? Dagli sguatteri ai nobili, ognuno è preso dai propri doveri e compiti ma sono le loro azioni a muovere gli ingranaggi della città. E le loro storie si intrecciano come le strade della capitale. Siamo ai tempi del regno di Ganelon de La Courcel, il delfino Rolande è ancora un bambino e le trame a noi conosciute, sono ben lontane.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Claus passa la notte sveglio, dritto davanti alla porta della regina. Ha avuto il turno fino a metà mattinata, il peggiore. Tiene le mani sull’elsa dei pugnali, in posizione di riposo. Ogni tanto però stringe la presa, per riattivare la circolazione. Guarda dritto davanti a sé e ogni rumore gli fa muovere le orecchie. Saltuariamente pensa a Cassiel, a volte pensa a sua madre. Quando arriva il valletto, piega il capo nella sua direzione. Le prime volte si ricorda di averlo fermato, sospettoso. Ora controlla solo quello che c’è sul suo vassoio con un’occhiata veloce. Quando la regina esce dalla sua camera insieme al delfino, lui si inchina alla maniera cassliana, a braccia incrociate sui pugnali. “Buongiorno, Vostra Maestà, Altezza” Lei annuisce con la testa. Il bambino lo saluta con la mano ma sotto lo sguardo penetrante della madre gli fa un leggero inchino. La segue intorpidito, dopo una notte immobile i primi passi sono sempre i peggiori, nel giro mattutino nel giardino. Alla regina piace questa abitudine, la rinfresca. Lui la trovava inutile, dato che non faceva che civettare con i nobili che vi incontrava. Claus si inchina ogni volta che incontravano un nobile di rango abbastanza alto da doverglielo concedere. Il delfino corre qua e là, mandando fuori dai gangheri la bambinaia e le guardie. Quando rientrano in salotto, lui si da il cambio con François. Prima di andare a dormire decide di fare gli esercizi. La notte immobile l’ha reso rigido, ha bisogno di rilassare i muscoli. Ruota su e giù per il campo di addestramento, lanciando e prendendo i pugnali in uno schema che gli hanno inculcato fin dalla tenera età di dieci anni. Le mani si stringono sull’elsa famigliare e consunta. Quando finisce, non ha nemmeno una goccia di sudore. Soddisfatto, se ne va a dormire Nei corridoi degli appartamenti militari vide una guardia baciarsi con una ragazza. Fuoriviati. Cassiel perdonali. Si toglie i pugnali e la spada. Sciogli i capelli dalla stretta coda, e questi ricadono in lunghe ciocche nere. Servo di Cassiel.
  
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