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Autore: Shirokuro    08/12/2013    0 recensioni
{ yuri/amu onesided | one-shot di 790 parole circa | missing moment | malinconico }
Amu non gli aveva più dato la seconda chance in quelle settimane, aveva capito che sul secondo punto era davvero un cavaliere, come Fuko voleva e le aveva insegnato. Però, se quello era il cavaliere della sua Autrice, perché desiderava ardentemente potergli dire che forse aveva capito cosa la sua senpai vedeva in lui e che condivideva - quasi - tutto. Sì, ora capiva anche Michiru, per quanto fosse stata creata come la sua ragazza fin da dieci anni prima.
Purtroppo non poteva sapere cosa ci fosse scritto sul quaderno, il quale invece sapeva fosse il suo stesso corpo. L'Autrice non le aveva mai menzionato nulla sui suoi desideri e i suoi inconsci bisogni - scritti solo per rendere un personaggio secondario più interessante -, conosceva solo le preferenze e qualche lato del suo carattere, ma poteva giurare che tra questi appariva l'innamorarsi di idioti patentati. Dannazione a Fuko.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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(Questa icon non è sull'opera, ma Taiga è Amu ç__ç facciamocene una ragione) Riscrivo per questo manga che amo come nulla, diciamo che ho pianto - cosa normalissima per una che ha riso quando si sono rotte le costole al padre, no? - quando Michiru è sparita sotto gli occhi di Yuri e lui era disperato. Intanto, Fuko e Amu si erano separate dai due per parlare, lasciando ai due di prima il tempo di parlare e distruggere il Tempio per evitare che il mondo venga distrutto a causa dlla presenza del quaderno 69 in Michiru. Il dialogo non è mai stato reso noto e - da brava shipper di Yuri/Amu, nonché altri tre pairing su di lui - io mi sono presa la libertà di scrivere questo missing moment. 
So bene che chiunque aprirà questa pagina non capirà nulla di quanto appena premesso. Me ne dispiaccio. Ma se siete arrivati qui, fatevi un favore e - sempre per voi - cercate gli scan sull'web, perché merita tantissimo e vi aiuterà a capitolare questa shot. Ovviamente capite da soli che ad Amu non può piacere Yuri se conoscete il manga, ma susù, sono dolshi insieme. E finito, vi auguro buona lettura.

 
Ultimi momenti passati assieme a ripensamenti insensati
Amu non gli aveva più dato la seconda chance in quelle settimane, aveva capito che sul secondo punto era davvero un cavaliere, come Fuko voleva e le aveva insegnato. Però, se quello era il cavaliere della sua Autrice, perché desiderava ardentemente potergli dire che forse aveva capito cosa la sua senpai vedeva in lui e che condivideva - quasi - tutto. Sì, ora capiva anche Michiru, per quanto fosse stata creata come la sua ragazza fin da dieci anni prima.
Purtroppo non poteva sapere cosa ci fosse scritto sul quaderno, il quale invece sapeva fosse il suo stesso corpo. L'Autrice non le aveva mai menzionato nulla sui suoi desideri e i suoi inconsci bisogni - scritti solo per rendere un personaggio secondario più interessante -, conosceva solo le preferenze e qualche lato del suo carattere, ma poteva giurare che tra questi appariva l'innamorarsi di idioti patentati. Dannazione a Fuko.
Ripetè mentalmente quel nome cingendo il braccio che l'abbracciava. «Amu Kusunoki...» sentì sussurrare. Sgranò gli occhi presa alla sprovvista e chinò il capo verso la ragazza. «Sei una principessina» disse sorridendo, mentre la tredicenne scattava col volto nella direzione opposta, evidentemente offesa. Fuko allentò la presa e ridacchiò divertita e non poco alla reazione della bionda.
«E sei desiderosa d'affetto» aggiunse poggiando il capo sulla spalla del suo Personaggio. L'altra si incuriosì e non potè nascondere l'imbarazzo arrossendo. Fissò la punta dei sandali. Cosa gli stava dicendo l'adolescente e a quale fine? Stava ipotizzando che fosse un modo simpatico per dirle addio - anche se non era molto da Fuko. 
«Non vorresti sapere cos'ho scritto per la tua caratterizzazione, sul quaderno che ora è il tuo corpo, prima di tornare nel mondo della Fantasia?» chiese cogli occhi lucidi. Non voleva piangere, si era ripromessa di non lasciarsi prendere. Non davanti ad Amu, quanto meno. Con il dorso della mano destra si asciugò il viso, per quanto non avesse iniziato propriamente a piangere. Come poteva essere indifferente, dopottutto, alla scomparsa dal mondo reale della sua dolce bambina - anche se non c'era la differenza d'età adatta, Kusunoki era la piccola di Fuko. Quando l'amante delle forbici si accorse dell'espressione dell'altra, s'incupì.
«Sì... e per caso, sono una ragazza che s'innamora facilmente o delle persone sbagliate?» domandò titubante, sapendo bene che l'Autrice l'avrebbe compresa e avrebbe capito immediatamente il perché di tale questione, oltre al volerle far dimenticare la sua imminente partenza. Rimase comunque, piacevolmente stupita nel sentire quelle fievoli parole, sorrise e strinse ancora la più piccola - mentre l'altra cominciava a battere i sandali sulle scale di pietra sentendosi oppressa. 
Ricordava che situazioni simili le erano capitate al ritiro. E sensazioni che la pervadevano come in quel momento, come l'imbarazzo, l'incertezza o il ripensamento, quella sera davanti al Tempio, dove tutto era iniziato. Si calmò dopo poco, ricordandosi le parole di Yuri; quanto le spiaceva non aver potuto scoprire la realtà, come lui le aveva augurato. 
«No, Amu. Non ho mai scritto nulla a riguardo, ma sono sicura che Lui sarebbe felice di sapere che non lo odi. Anche il gestaccio di prima potevi evitarlo» la sgridò infine. Amu avvampò.
«Se-se lo sono meritati!» sbraitò.
«O sei gelosa di Michiru?» contrattacò pungente, colpendo il punto debole dell'eterna tredicenne. Strinse violentemente l'avambraccio di Fuko, lasciando che perline d'acqua salata le rigassero crudeli il volto. 
Quante cose avrebbe voluto fare. Chiarire i suoi sentimenti era la prima, perché era una sensazione così bella amare o semplicemente essere infatuati, però, era doloroso sapere che la persona che si amava era a sua volta preso da un'altra che non si poteva negare, aveva un fisico splendido ed un carattere così curioso. Inoltre lei era stata creata apposta, si ripeteva. E l'Autrice come poteva essere serena? Stavano insieme, prima della venuta di Michiru, anche se non si erano reciprocamente dichiarati. Poteva non curarsene anche se si sentivano ora le urla di Yuri contro Michiru?
«Non m'importa del resto del mondo!».
«Calmati Amu, ora finirà tutto. Potrai tornare con i tuoi amici. E ti prometto... che nello spin-off che ti dedicherò ne avrai tantissimi, perché così non ti sentirai più la cattiva della storia» le disse. Amu alzò il capo meravigliata. Sussurò debolmente un “Me lo prometti?”, sorrise e si fasciò nel caldo abbracciò di Fuko, «Allora tu conquista il cuore di Yuri Hamura, promettimi anche questo e fallo per me» affermò mentre una violenta esplosione si sentiva alle loro spalle.
Amu si sentiva il cuore sempre più leggero - ora sapeva che i suoi sentimenti per Yuri sarebbero stati d'aiuto alla Madre, proprio come se lei si trovasse nel cuore del ragazzo - e a poco a poco i capelli lunghi e la pelle bianca subirono la trasformazione: piccoli pezzi di carta ricomponevano nelle braccia deboli di Fuko, il quaderno giallo con la scritta “Campus”.
   
 
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