Avevo dodici anni quando scappai di casa. 
Era un caldo pomeriggio di Marzo, quando tornata a casa da scuola, sentii delle urla provenire dalla cucina ancora prima di entrare in casa mia. Una volta aperta la porta corsi fino al luogo dal quale provenivano quelle urla.
E' lì che trovai il corpo privo di vita di mia madre. Stava lì, fermo, steso a terra. Non si muoveva. Mio padre era accanto a lei, con le mani sporche di sangue. Lui l' aveva uccisa. Come aveva potuto farlo? Come si era permesso? Mi madre, la donna che mi aveva messa al mondo, colei che mi aveva cresciuta, la donna più importante di tutta la mia vita... ormai non esisteva più. 
Mi ricordo tutto di quel giorno. Ricordo il mio viso bollente e i miei occhi doloranti a causa delle lacrime. Ricordo l'espressione di mio padre, sembrava come "orgoglioso" di quello che aveva fatto. Ricordo le lacrime versate sul corpo di mia madre, sperando che come in un film, che con le mie lacrime si potesse risvegliare da quel sonno perenne. Ma come ho detto, queste cose succedono solo nei film. 
Spesso piango pensando a quel giorno, anche se sono passati ben cinque anni.  
Dopo quella scena vidi mio padre afferrare lo stesso coltello con il quale aveva ucciso mia madre e puntarlo verso di me. Quello è l'ultimo ricordo che ho di mio padre. Scappai subito di casa, portandomi dietro solo il cellulare, che tenevo in tasca. 
Corsi per ore fino a quando trovai un gruppo di ragazzi, che avevo già visto qualche volta fumare nel mio quartiere, chiesi loro di aiutarmi e così fecero. Abitai con loro, per strada, fino a quindici anni. Per guadagnare qualcosa, mi prostituivo. Non è una cosa che mi piace raccontare, ma è la verità. All'inizio lo facevo con ventenni, ma poi arrivarono anche i cinquantenni, che pagavano il doppio. 
A quindici anni, ripresi a frequentare la scuola, (non ci ero più andata dopo il giorno della morte di mia madre), mi obbligò Karim, il più grande del gruppo. Era a lui che ero più affezzionata. E nello stesso anno andai a "lavorare" in un bordello. Dal quale uscii solo qualche mese fa. Ora ho diciotto anni, e del mio passato non voglio avercene più a che fare. 
Voglio ricominciare a vivere. Vivere veramente, in una casa e non per strada. Voglio lavorare, ma lavorare sul serio. Voglio, come tutte le ragazze, trovare il principe azzurro. 
SPAZIO AUTRICE: Ciao bellissimi e bellissime! Vi piace questo capitolo? Non dico di volere un numero preciso di recensioni, ma mi piacerebbe riceverne qualcuna. Tanto per essere sicura di non scrivere per niente. Quindi recensiteeee! Rendetemi orgogliosa di me stessa, ne ho veramente bisogno, pleaseee. 
Un saluto..
-Nene <3