Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |       
Autore: taisa    09/05/2008    15 recensioni
A causa di un’ironica serie di coincidenze, Bulma e Vegeta, si ritrovano in una situazione bizzarra
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LIKE NIGHT AND DAY

LIKE NIGHT AND DAY

*

Mai contraddire i bambini

*

L’allegra signora Brief si mosse canticchiando per i corridoi del centro commerciale; quella mattina.

Fischiettando un motivetto a lei sconosciuto o, con ogni probabilità, inventato sul momento osservò con attenzione le vetrine dell’imponente negozio, con calma senza nessuna fretta.

Eppure di fretta ne aveva.

Trovare un regalo adatto ad una ragazzina appena sedicenne non era un’impresa facile, soprattutto se la ragazza in questione aveva praticamene tutto quello che poteva desiderare.

Viziata e capricciosa, era la sua Bulma; risultava, dunque, un’impresa piuttosto ardua riuscire a trovare qualcosa di adatto.

Il suo fischiettare s’interruppe solo quando i suoi occhi si posarono su una vetrina che mai aveva visto.

Evidentemente un nuovo negozio aggiunto al già enorme centro commerciale.

Con curiosità si avvicinò alla vetrata scrutando con attenzione la vastità di articoli esposti.

Un negozio d’antiquariato.

Le sembrò un’ottima idea, se di tecnologico aveva anche le cose che non erano ancora uscite sul mercato, d’antico non aveva nulla.

“Che idea meravigliosa” cinguettò la donna parlottando tra sé e decidendo, una volta per tutte, ad entrare nella bottega.

Si rivelò essere un negozio molto piccolo.

Che fosse di antiquariato non si avevano dubbi, dato l’odore antico che, mobili e oggetti, emanavano appena entrati.

La signora Brief si guardò attorno, entusiasta come suo solito, delle meraviglie che, la piccola attività, esponeva al suo interno.

I suoi occhi passarono in rassegna l’intero negozio soffermandosi, più volte, sugli articoli venduti.

Finalmente la sua totale attenzione fu attirata da uno strano monile.

Non sembrava molto prezioso, ma dalle sue condizioni s’intuiva essere molto antico.

Perfettamente conservato, sia chiaro, ma in esso era racchiuso un sapore di secoli remoti che, alla signora Brief, affascinò molto.

Lo afferrò con cautela e ne osservò la superficie.

Una piccola gemma dalle sfumature rosate era incastonata al centro dell’amuleto e, attorno ad essa, uno strano disegno simile ad una mezza luna.

Sul retro vi era incisa una strana frase che, alla prima lettura, per la verità nemmeno ad una seconda, fu molto chiara.

“Ha trovato qualcosa d’interessante?” domandò una voce alle spalle della donna.

La signora Brief si voltò con il ciondolo ben stretto tra le dita mostrando al commesso l’oggetto prossimo all’acquisto.

“Prendo questo” annunciò euforica.

L’uomo scrutò per un istante l’oggetto in questione, il suo volto, dapprima sorridente, si fece improvvisamente serio.

Afferrò il polso della donna e si avvicinò a lei con aria oscura, “Le venderò quell’amuleto ad una sola condizione” annunciò “Non legga mai ad alta voce ciò che vi è scritto sul retro se non vuole avere delle sorprese” mormorò misterioso.

La signora Brief, però, non gli diede molta importanza, infondo, l’allegra donna, aveva il vizio di non dare mai troppa rilevanza alle cose, nemmeno quelle fondamentali…

*

“Posso invitare tutti i miei amici, vero mamma?” un paio di occhioni azzurri si posarono sulla figura materna in maniera implorante e speranzosa.

La donna osservò la ragazzina per diversi secondi, sorrise “Certo, Bra, è la tua festa di compleanno puoi invitare chi vuoi” acconsentì la madre passando una mano tra i capelli azzurri della piccola.

Bra sorrise.

Aveva già cinque anni era una bimba grande ormai e, poter organizzare una piccola festa, la faceva sentire ancor più adulta.

Le sue manine si posarono su una scatola adagiata sul tavolo della madre che aveva attirato la sua attenzione.

Bulma osservò la figlia cominciare a giocare con quella scatoletta nascosta tra i suoi trucchi.

La bimba cominciò a rigirarsi il contenitore tra le dita, scrutandone, centimetro per centimetro, ogni dettaglio.

Passatale di mente il motivo per il quale era sgattaiolata in camera dei genitori, Bra, cominciò ad incuriosirsi domandandosi cosa contenesse il misterioso recipiente.

“Cosa c’è qui dentro?” domandò infine volgendo l’attenzione alla donna.

Bulma si alzò dal bordo del letto, sul quale era seduta, e si avvicinò alla figlia, “Vediamo un po’” annunciò sottraendole l’oggetto ed aprendolo lo scrigno “E’ molto vecchio, non ricordo cosa ci sia dentro” confessò porgendolo alla bambina.

Bra scrutò l’oggetto tra le dita della madre, osservandone il contenuto.

Con entrambe le mani riprese la scatola estraendone anelli e orecchini dallo stampo piuttosto infantile.

Bigiotteria, per lo più, che sua madre, con ogni probabilità, indossava quando era molto più giovane.

Tra i vari oggetti, infine, Bra scorse uno strano, ed antico, monile.

La sua attenzione fu completamente attratta da esso.

Adagiò il resto della scatola sul tavolo e cominciò a rimirare lo strano amuleto, nel cui centro, era incastonata una gemma rosa.

“Credo che tua nonna me lo diede come regalo di qualche compleanno” confessò Bulma notando la totale attenzione che, la figlia, sembrava avere per quell’oggetto.

Bra rigirò il gioiello scovando l’incisione che vi era sul retro.

Inutile provare ad interpretarlo, sfortunatamente di leggere, non era ancora capace.

“Cosa c’è scritto?” domandò la bimba porgendo l’oggetto dalla madre.

Bulma afferrò l’amuleto e ne lesse l’incisione “Quando la luna incontra il tuo desiderio non resta altro che farlo avverare” disse inarcando un sopracciglio; confusa.

Pure Bra non sembrò comprendere il significato di quelle parole, sbatté più volte i suoi grandi occhi nell'attesa di conoscere l’interpretazione della madre.

“Non mi sembra abbia molto senso” si limitò a dire la donna facendo spallucce.

La porta del bagno adiacente si aprì all’improvviso.

Il padre della bambina comparve sull’uscio della stanza osservandone gli occupanti.

Vegeta lanciò un’occhiata alla moglie, quindi alla figlia; soffermandosi su quest’ultima per alcuni secondi.

“Che ci fai ancora qui? Fila in camera tua” ordinò severo incrociando le braccia al petto.

Bra piegò la boccuccia malinconicamente, nella speranza, di riuscire ad impietosire l’austero genitore.

Che su Vegeta, Bra, avesse un ascendente in grado di scioglierlo come ghiaccio al sole era ben noto nonostante i continui tentativi del Saiyan di celarlo.

Infatti, un leggero e quasi impercettibile, inarcamento del sopracciglio paterno lasciò intuire un lieve tentennamento.

La sfortuna di Bra risultò, questa volta, essere la madre.

Bulma guardò velocemente l’orologio posto sul suo comodino, constatando che, l’ora della nanna per la piccola, era passata da un pezzo.

“Tuo padre ha ragione, tesoro. È ora di andare a dormire” concordò con il compagno afferrando la figlia e facendola scendere dalla sedia sulla quale era seduta.

Una volta che la piccola tornò ad appoggiare i piedi al suolo, Bulma, le porse una mano affinché potesse accompagnarla nella propria stanza, “Saluta tuo padre e andiamo” ordinò pacatamente.

Bra osservò prima la madre, poi il padre.

Con lei non c’era storia, se prendeva una decisione, Bra, doveva forzatamente attenersi ad essa; alla madre non bastavano gli occhi dolci per riuscire a persuaderla.

Costretta, dunque, ad obbedire all’ordine sbuffo contrariata.

Si avvicinò al padre facendogli cenno di abbassarsi; ma, il principe dei Saiyan, non sembrò intenzionato a muoversi.

A farlo desistere furono gli occhi della figlia, ancora una volta da angioletto, e lo sguardo della moglie, in una modalità definibile come ubbidisci e facciamola finita.

Vegeta fu quindi costretto a chinarsi per far felice la bambina, non prima di aver brontolato a lungo a denti serrati.

Bra, appena riuscì ad arrivare al collo del genitore, lo strinse con le piccole braccia regalandogli un leggero bacio sulla guancia.

Il padre si rialzò un secondo dopo visibilmente imbarazzato.

Si passò una mano sulla guancia, quasi schifato, accigliando maggiormente lo sguardo “Adesso sparisci” concluse senza, però, guardare negli occhi la bimba.

Bra sembrò soddisfatta del suo operato e, malgrado la reazione paterna, gli sorrise afferrando saldamente la mano della madre ed allontanandosi con lei dalla stanza.

*

Quando Bulma rientrò nella sua stanza le tapparelle erano già serrate.

Solo una timida luce lunare sembrò, a forza, voler illuminare la camera; il bagliore si proiettò sul tavolo sul quale, la donna, teneva i suoi trucchi.

Una veloce occhiata al compagno, già sotto le coperte, ed anche lei decise di raggiungerlo.

Infilatasi sotto le coperte si avvicinò cautamente all’uomo, gli adagiò una mano sulla spalla per assicurarsi che stesse dormendo e ne contemplò il viso.

“Dormi?” domandò dolcemente, “No” farfugliò lui dandole, però, le spalle.

La donna sorrise, si accostò di più a lui e socchiuse gli occhi, “Bra sembra essere molto contenta di poter invitare qui tutti i suoi amichetti” cominciò a parlare lei con una tonalità dolce.

La sola risposta che ricevette fu uno scomposto grugnito difficile da interpretare.

Bulma rise tra sé e sé, “E’ davvero buffa quando ne parla. Credo si senta già grande” continuò a parlare lei ridacchiando.

“E’ solo una mocciosa” tartagliò vagamente lui in uno stato di leggiero dormiveglia.

La donna si esibì in una piccola risata argentina, poi sembrò riflettere per alcuni secondi.

“Vegeta, pensi che potresti passare alla festa? Giusto per farti vedere dai suoi amici. Sai, a Bra piacerebbe molto. A scuola parla spessissimo di te” si azzardò a chiedere lei.

“Se lo può scordare” fu la lapidaria, ed inflessibile, risposta che ottenne dall’uomo.

La prima reazione di Bulma fu quello di scostarsi da lui, non si aspettava nulla di diverso dal compagno, però per un attimo, aveva sperato che, l’amore per la figlia, lo avrebbe spronato a fare quanto chiesto.

Nonostante la consapevolezza di un rifiuto, la donna, non poté fare a meno di reagire in maniera esagerata.

“Uffa, Vegeta, perché devi fare sempre tutte queste storie? Ti basta passare un secondo in sala. Non ti sto chiedendo neanche di restare!” gli fece presente.

Il grugnito che seguì fu, correttamente, tradotto come un categorico rifiuto.

Bulma si issò in posizione seduta osservando l’uomo.

Si appoggiò le mani ai fianchi assumendo un’espressione indispettita, “Sai cosa ti dico? Avrei voluto vedere te quando avevi la sua età, scommetto che ci saresti rimasto male anche tu” si affettò a dire attendendo, inutilmente, un qualsiasi segnale.

Vegeta, infatti, era ormai scivolato in un sonno profondo.

Lei brontolò qualcosa di, evidentemente, poco carino all’indirizzo del marito, con uno scatto si voltò dal lato opposto dandogli le spalle senza mai smettere di lamentarsi.

La luce della luna, intanto, illuminò la scatola lasciata aperta sul tavolo, e con essa l’amuleto ancora fuori dal contenitore.

*

Bulma aprì gli occhi lentamente.

Le sue pupille azzurre impiegarono non poco prima di poter mettere a fuoco il luogo che la circondava.

Mentre il suo cervello ricominciava, lentamente, a riprendere vita i suoi occhi si apprestarono ad osservare quel che riusciva a vedere.

Solo quando le due cose si sintonizzarono sulla stessa frequenza, la scienziata, si accorse che quella non era la sua camera da letto.

Sotto di lei solo un manto di uno strano ed inspiegabile rosso a perdita d’occhio.

Null’altro, a parte qualche piccola roccia saltuaria di tanto in tanto.

Con uno scatto si mise seduta ad osservare lo scenario che mai, in vita sua, aveva visto.

“D… dove sono?” si domandò guardando davanti a sé con sgomento.

“Finalmente ti sei svegliata” l’accolse una voce alle sue spalle.

Lo stampo aveva qualcosa di famigliare, eppure non riuscì a riconoscerla.

Si voltò velocemente nella speranza di individuare la persona che le aveva appena parlato.

*

CONTINUA…

*

*

  
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: taisa