Fine ed Inizio
Oona era appena arrivata in aeroporto.
Giusto il tempo di salutare i pochi parenti che la erano
andata a salutare, poi era andata spedita al check-in con la sua camminata
spedita, scostando una ciocca di capelli scuri dal viso.
Dritta avanti, senza pensare a cosa lasciava alle sue
spalle.
Non più…
Tutto ciò che desiderava era quel maledetto volo, il suo
nuovo lavoro, la sua nuova casa, la sua nuova vita.
Il passato? Un intralcio inutile.
Basta con tutto: l’importante era imbarcarsi e andare via
da quella città gelida che era Milano verso il sogno della sua vita.
Un sogno chiamato Roma, un sogno chiamato giornalismo.
“Ah! Stai un poco attenta per piacere?” aveva detto
sprezzante verso una ragazza, all’incirca della sua età, che le aveva sbattuto
la borsa addosso, spintonandola.
“Scusa, non volevo.” Quella le aveva risposto con
altrettanta sufficienza, guardandola attraverso gli occhiali da sole.
Ripromettendosi di stare calma, Oona, si era limitata a
andarsene verso il gate.
E, nemmeno a farlo apposta, se l’era ritrovata vicino a
sedere, in attesa dell’apertura degli sportelli d’imbarco.
“Comunque io sono Nina.” Le aveva detto, tendendole la
mano.
Lei la aveva guardata per qualche secondo, interrogativa,
prima di stringerla.
“Io sono Oona. Vai anche te a Roma?” aveva domandato in un
impeto di clemenza.
“Sì, me ne torno a casa da un master fatto qua a Milano. Te
che ci vai a fare a Roma?” sì, si sentiva la forte inflessione romana.
“Vado a lavorare. Ho vinto un concorso per diventare collaboratrice
dell’autrice della rubrica di moda di un giornale.”
“Che giornale?”aveva chiesto Nina.
“Il femminile di Repubblica.”le aveva risposto, cominciando
a lasciarsi andare alla curiosità della sua interlocutrice.
Così, le due avevano cominciato a chiacchierare.
Oona la osservava incuriosita: Nina aveva capelli biondo
scuro, media lunghezza, lisci, occhi castani nascosti dalle lenti oversize,
naso minuto, dalla fisionomia raffinata, magrolina, statura normale.
Simpatica, un bel carattere aperto, allegra.
Per poco aveva dimenticato la sua freddezza ed altezzosità
solite, concedendosi un momentaneo abbattimento del suo guscio.
Quel guscio che le permetteva di starsene al sicuro, senza
rischi, rintanata da ogni possibilità di provare sentimenti e, conseguentemente,
di soffrire.
Un rassicurante stand-by per rimanere come osservatrice
attenta, ma mai aperta agli altri.
“Dove vai a stare a Roma?” l’ennesima domanda della curiosa
Nina l’aveva richiamata alla realtà.
“Uhn? Ah si…aspetta ho qua il foglietto, dovrebbe essere
vicino Piazza Re di Roma…” frugava freneticamente il giacchetto, senza trovare
però nulla.
“Dai non fa niente, comunque anche io mi trovo più o meno
da quelle parti. Però non è che sia troppo comodo per andare a lavorare alla
sede di Repubblica.”aveva constatato l’altra.
“Guarda penso che alla dislocazione ci penserò poi, che ora
l’importante è lavorare e fare quel che mi piace, per la casa vedrò in
seguito.”
“Il
volo AZ711 per Roma-Fiumicino da Milano-Malpensa è in partenza tra dieci
minuti.”
Si erano alzate insieme e, dopo qualche minuto di fila,
stavano percorrendo i pochi metri del braccio che collegava il gate all’aereo.
Nina tornava finalmente a casa dopo tanto tempo passato in
una città inospite, pronta a riprendere gli studi della sua facoltà,
Psicologia, e felice di rivedere i suoi genitori e tutti i suoi amici.
Uno in particolare.
Lo aveva sentito sempre, come ovvio, ma lui le mancava così
tanto.
Le mancava proprio tutto di Valerio: il suo sorriso, le sue
battute, i discorsi che faceva con lui, i pomeriggi insieme, le
“sperimentazioni”, e quella voglia fortissima di restare uniti nonostante
tutto.
Naturalmente, si ricordava ancora le battute che facevano
su di loro gli ultimi due anni di liceo.
Quelle voci feroci e pungenti, piene di malizia, che
avevano messo in giro su loro due, che li vedevano come tutt’altro che
amici.
Le famose maledette malelingue di Ivan Graziani.
Peccato che, alla fine, Nina e Valerio avevano saputo
resistere saldamente alle cattiverie e ai pettegolezzi, con il risultato che
loro due erano rimasti amici per tutto il periodo dell’università.
Lui che al liceo non studiava mai era diventato uno tra i
più giovani laureati in economia aziendale, ed ora lavorava all’Auditorium.
Nina lo ammirava.
Ci sarebbe stato lì lui a prenderla.
Lo aveva detto solo a Valerio che sarebbe rientrata un
giorno prima.
Non voleva vedere nessun altro.
***
Due ore dopo, ritiro bagagli.
Nina e Oona durante il volo avevano scherzato, riso,
parlato come se si fossero conosciute per anni.
Poi, all’arrivo, avevano ritirato i bagagli ed ognuna era
andata per la sua strada.
Oona aveva preso un taxi all’uscita dall’aeroporto di
Fiumicino e se n’era andata verso la sua nuova casa, con il cuore gonfio di
speranza ed eccitazione, e gli occhi abbacinati dalle luci morbide e calde di
Roma.
Nina invece lo aveva visto subito all’uscita, e gli si era
buttata tra le braccia.
Valerio, finalmente.
Riconosceva il suo profumo pregnante e caldo,il modo di
stringerla così forte anche se impacciato, il sorriso che si erano scambiati.
“Bentornata, piccoletta!” aveva esclamato quando si erano
sciolti dalla stretta.
Lei lo aveva guardato. Com’era cambiato in quei mesi in cui
era stata via, era definitivamente diventato un uomo.
Affascinante, con quell’aria di chi la sa lunga, sicuro di
sé.
“Ciao Vale! Madonna non hai idea di quante cose ti devo
raccontare! E poi sono felicissima di rivederti!”
Radiosa, lo aveva preso per il braccio, appoggiando la
testa sulla sua spalla, mentre Valerio la portava verso la sua macchina.
Ancora uno sguardo complice in quella serata calda, in cui
l’aria era quasi soffice ed accarezzava gentilmente i due.
Ed una volta saliti in macchina, era successo
l’imprevedibile.
Chi dei due aveva iniziato? Nina non lo sapeva, ma quel che
stava accadendo la attirava come una calamita.
Lei, che aveva sempre avuto quel gusto perverso per il
rischio, non poteva tirarsi indietro.
Non avrebbe nemmeno saputo come farlo…
Spazio Cos:
Ok, primo capitolo della mia nuova originale interamente
dedicata alla mia amica, Martina! Eh già, tutta tutta per lei, un’opera intera!
Così, datemi il vostro parere, ovvero recensite *me vi scruta con una mannaia*
no scherzo ovviamente…però mi fareste tanto tanto tanto felice (assume occhioni
da cucciolo).
Baci a tutti, alla prossima!
Cos <3