WE’RE A NICE COUPLE (DRINKERS OR
LOVERS?)
-
E invece parteciperai!- si
portò le
mani ai fianchi.
-
Ti ho detto di no, smettila di
scocciarmi!- s’innervosì.
Cercava
con tutte le sue forze di convincerlo, ma ogni tentativo si rivelava
inutile.
Quell’idiota
era fermo e irremovibile sulle sue posizioni.
Cosa
gli costava partecipare a quella stupida gara di bevute, che si sarebbe
tenuta
nella piazza centrale di quella cittadina?
Ne
era venuta a conoscenza quello stesso pomeriggio, mentre girovagava con
Robin
per le vetrine dei negozi.
Non
che fosse una che amava buttarsi in mezzo ad una folla di ubriaconi,
sia
chiaro, e il suo amore per l’alcol non era così
grande da sentire il bisogno di
partecipare ad un simile evento: ciò che l’aveva
spinta a voler partecipare a
tutti i costi, era stato il profumo dei soldi.
Già,
perché il vincitore della sfida si sarebbe portato a casa un
cospicuo premio in
denaro.
Ultimamente
le loro finanze non godevano di buone prospettive, e lei non poteva di
certo
vivere come una squattrinata.
Non
avrebbe avuto nessun problema a partecipare e a dare il meglio di
sé per
ottenere quei soldi, se non fosse stato per un piccolo particolare: la
gara era
a coppie.
Qualcun
altro, quindi, doveva unirsi a lei.
E
su chi era ricaduta la scelta?
Nientemeno
che su Zoro, ovviamente!
Gli
altri sarebbero svenuti dopo due bicchieri, perciò aveva
scartato a priori
l’idea di chiederlo.
Era
convinta che Zoro avrebbe accettato, conoscendo il suo smisurato amore
per
qualunque genere di alcolico, invece si era ritrovata a doverlo
implorare.
-
Avanti Zoro!- gli fece gli occhi
dolci.
-
Ma hai sentito che ti ho detto? No!
Perché non vai a chiederlo a qualcun altro?-
rispose scocciato.
-
Forse perché tu sei
l’unico che possa
garantirmi di avere la vittoria in pugno?- alzò un
sopracciglio.
-
Non ho intenzione di farti da spalla per
poi non ricevere nemmeno uno spicciolo di tutti quei soldi. Se li vuoi,
prenditeli da sola- chiuse gli occhi, alzando il volto.
-
Guarda che quei soldi servono a tutti!
Non so se hai notato, ma le provviste scarseggiano: come pensi di
comprarne
altre, senza soldi? Come pensi di pagare il tuo adorato Rhum, eh?-
gli
puntellò un dito contro il petto.
-
E tu vorresti farmi credere che vuoi i
soldi per le provviste e non per comprarti vestiti?-
alzò un sopracciglio,
dubbioso.
-
Certo! Non sono una strega come credi!-
incrociò le braccia al petto - Allora?
Partecipi?-
Lo
vide storcere le labbra e fissarla, come a voler scoprire se
ciò che stava
dicendo era vero.
Evidentemente,
non era del tutto convinto
-
Andiamo! Potrai bere tutto l’alcol
che
vuoi senza sborsare nemmeno un centesimo! Mi sembra
un’occasione allettante,
no?- fece l’occhiolino.
-
In effetti…- ci
pensò su - E va bene, accetto-
si arrese,
rassegnato.
-
Fantastico!- congiunse le mani,
entusiasta - Allora stasera andremo alla
piazza del paese. E porteremo a casa quel premio!-
iniziò a fantasticare,
mentre gli occhi assumevano la forma del simbolo dei Berry.
-
E ti pareva- assottigliò
lo sguardo
il verde, i cui dubbi erano risultati fondati.
-
Che la gara abbia inizio!-
proclamò
il supervisore.
Una
cinquantina di persone, naturalmente suddivise a coppie, come stabilito
dalle
condizioni della sfida, sedeva ai tavoli allestiti nel centro della
piazza, per
l’occasione.
Tutti
gli oste delle varie taverne del paese avevano messo a disposizione
barili di
alcolici di ogni genere.
Rhum,
Tequila, Birra…Un vero paradiso per ogni bevitore!
Zoro
ghignava: forse, tutto sommato, accettare non era stata una cattiva
idea.
Iniziarono
a far scendere quel liquido acre giù per le loro gole,
gustandone l’aroma.
Uno.
Due.
Tre.
Dieci
boccali.
Continuarono,
fino a quando tutte le coppie non si accasciarono sui tavoli, prive del
senso
della ragione.
Tutte,
meno due.
Da
una parte, due omaccioni sudici e rozzi, forse pirati o briganti.
Dall’altra,
Zoro e Nami.
-
Ehi rossa! Hai del fegato!- la
canzonò uno dei due.
-
Già!-
sghignazzò l’altro - Ma
una bella donna come te non dovrebbe bere
così!-
-
Se fai la brava e ti ritiri, ti diamo un
po’ dei soldi del premio!-
-
Prima, però, devi farci divertire!-
Scoppiarono
in una fragorosa risata, ormai visibilmente sbronzi.
Stringendo
con forza il boccale, lo spadaccino ringhiò, fissandoli con
odio.
-
Calmati Zoro- gli posò
una mano sulla
spalla Nami - Sono solo due idioti, non
dargli peso. Pensiamo a batterli!- sorrise.
In
tutta risposta, il verde fece un mugolio di disapprovazione.
-
Bene, a quanto pare siamo quasi giunti al
termine di questa sfida!- prese di nuovo parola il
supervisore - Serviamo gli ultimi boccali,
allora!-
Fu
così che i camerieri ripresero a correre da un tavolo
all’altro, portando gli
ennesimi boccali ricolmi.
Continuarono
a bere, fino a quando un sonoro tonfo proclamò la fine della
gara.
Uno
dei due omaccioni aveva sbattuto la faccia sul tavolo, cadendo
stremato.
Il
compagno lo fissò, carico d’ira, per poi tirare un
pugno sul tavolo e imprecare.
All’altro
tavolo, invece, si levò un grido di gioia, una voce
squillante e femminile:
Nami esultava per la loro vittoria.
Zoro
la osservò, ghignando.
Ce
l’avevano fatta.
-
Ecco a voi il premio!- gli
consegnarono un sacco pieno di soldi, che la rossa strinse avidamente a
sé.
-
Grazie!- salutò felice,
per poi
raggiungere Zoro, il quale si era già incamminato per
tornare alla nave.
-
Lo sapevo che ci saremmo riusciti!-
sorrise, non appena lo affiancò.
-
Vedi di non spendere tutti quei soldi in
vestiti- la rimproverò, le braccia conserte.
-
Ti ho detto che ci servono per le
provviste!-
-
Certo, come no…-
-
Beh, me li sono guadagnata, avrò
pure il
diritto di tenerne una parte per me, no?-
abbracciò il malloppo,
sfregandoci una guancia sopra per coccolarlo.
-
Tsk!- distolse lo sguardo,
corrucciandosi.
Ridacchiò,
quando vide la sua espressione imbronciata.
-
Che c’è? Sei geloso?-
lo stuzzicò,
punzecchiandogli un braccio con un dito.
-
Geloso io? Tsk! Ma per favore! E di cosa
poi, sentiamo?- alzò un sopracciglio.
-
Perché ho abbracciato questo sacco
di
denaro-
-
E dovrei essere geloso di questo? Ci ho
fatto l’abitudine, ormai-
-
Beh…Magari lo volevi tu un
abbraccio…-
gli fece gli occhioni dolci, che lasciavano trasparire,
però, una nota
sensuale.
-
N-no…- si
voltò, per non mostrare il
rossore sulle guance.
-
Ehi?- lo richiamò.
-
Che c’è?-
-
Visto che sei stato così bravo e mi
hai
aiutato a vincere, pensavo di darti qualcosa di più di un
abbraccio, non appena
saremo arrivati sulla nave…- lo guardò
maliziosamente, posandogli un bacio
sulla guancia.
Ghignò,
stringendola a sé.
-
In fondo, me lo sono guadagnato!-
-
Siamo una bella coppia, vero?-
sorrise.
Annuì,
ricambiando il sorriso.
ANGOLO
DELL’AUTORE
Non
so da dove mi sia uscita sta porcheria, ma l’ho messa lo
stesso, tanto per
riportare qualcosa di zonami nel fandom…Il succo della
storia stava nel
sorprendere il lettore: dalle prime righe il rapporto fra i due sembra
il
solito, una relazione fra due amici-compagni di ciurma. Nel finale,
però, le
battute dei due fanno intendere che ci sia una relazione amorosa, e che
i due
non siano solo compagni ma una coppia. Spero di essere riuscita in
questo
intento. Fatemi sapere che ne pensate. E perdonate di nuovo per questo
scempio….T-T
Bacioni
Place