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Autore: Chiaraeiou    09/12/2013    0 recensioni
Mi guardarono incerti.
“Lei crede che sia la scelta più giusta per nostro figlio?” chiese una mamma.
“Certo signora. Ho paura che con i miei modi suo figlio non possa migliorare. Da quelle poche visite che abbiamo fatto insieme ho capito da subito che suo figlio può cambiare soltanto con l’aiuto di qualcun altro. Come anche sua figlia.” e allora mi spostai a guardare l’altra madre.
Lei sembrava abbastanza sicuri. Forse vedendo i genitori dell’altro figlio pensava che si trattava senz’altro di un ragazzo molto gentile e intelligente. Magari si stava proprio chiedendo perché i genitori di quel ragazzo avevano deciso di mandarlo da uno psicologo. E poi avrebbe fatto di tutto per vedere felice sua figlia.
La madre del ragazzo aveva lunghi capelli racconti perfettamente in un codino, camicia bella abbottonata e un camice con su scritto su un etichetta Dottoressa Genna Sabavi.
Il padre invece aveva una giacca, con sotto una camicia e la cravatta. Di lavoro faceva l’avvocato, un ottimo avvocato oltretutto famoso in tutta la regione.
La madre di lei invece era una semplice contabile, vedova da più di un anno, con uno stipendio davvero molto basso e costretta a fare
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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INTRODUZIONE: Mi guardarono incerti. “Lei crede che sia la scelta più giusta per nostro figlio?” chiese una mamma. “Certo signora. Ho paura che con i miei modi suo figlio non possa migliorare. Da quelle poche visite che abbiamo fatto insieme ho capito da subito che suo figlio può cambiare soltanto con l’aiuto di qualcun altro. Come anche sua figlia.” e allora mi spostai a guardare l’altra madre. Lei sembrava abbastanza sicuri. Forse vedendo i genitori dell’altro figlio pensava che si trattava senz’altro di un ragazzo molto gentile e intelligente. Magari si stava proprio chiedendo perché i genitori di quel ragazzo avevano deciso di mandarlo da uno psicologo. E poi avrebbe fatto di tutto per vedere felice sua figlia. La madre del ragazzo aveva lunghi capelli racconti perfettamente in un codino, camicia bella abbottonata e un camice con su scritto su un etichetta Dottoressa Genna Sabavi. Il padre invece aveva una giacca, con sotto una camicia e la cravatta. Di lavoro faceva l’avvocato, un ottimo avvocato oltretutto famoso in tutta la regione. La madre di lei invece era una semplice contabile, vedova da più di un anno, con uno stipendio davvero molto basso e costretta a fare due lavori per mantenere la famiglia composta da tre figli a fine mese. Parlammo per ancora mezz’oretta, ma alla fine entrambi i genitori accettarono. Quello che accettarono fu una specie di esperimento che avevo deciso per i loro figli. Anna, ragazza introversa, timida e chiusa nel suo mondo. I suoi genitori, divorziati da svariati anni ma in ottimi rapporti a quanto sembra, avevano deciso di farla venire da me a causa di questo carattere. In realtà pure Anna aveva deciso di venire da me per quello: odiava il suo carattere così chiuso. Nonostante ciò cerca sempre di aiutare le sue amiche. Darebbe anima e corpo per loro e anche per la famiglia. È una ragazza oltretutto molto studiosa perché da grande vuole diventare una persona importante per dipendere i sua madre. Fabio, ragazzo estroverso, viziato, molto sicuro di se’, un po’ disinteressato a tutto e tutti, compreso lo studio. I suoi genitori l’hanno portato anche loro da me appunto per farlo tornare a studiare, essendo che in famiglia sono tutti molto stimati, e lui sembra prendere una strada un po’ troppo diversa. Anche io sono un po’ contraria a queste cose, ma mi interessava capire perché era così disinteressato, come ogni buona psicologa dovrebbe fare, trovare i problemi che si celano dietro altri problemi più visibili. Non devo certo cambiare la gente, come in realtà si aspettavano i suoi genitori. L’unica cosa che li accomuna è che a tutti e due piace risolvere i suoi problemi, o quelli degli altri, da soli, senza aiuti da nessuno. Con ambedue i ragazzi ho fatto dieci sedute. Ho voluto provare appunto questo esperimento: ognuno dei due avrebbe dovuto trascorrere una settimana uno a casa dell’altro. Essendo che sono ragazzi molto autonomi, voglio proprio vedere se riesco a farli capire il motivo reale per il quale sono venuti da me, una psicologa. Ecco, che l’esperimento abbia inizio.
  
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