09/05/2008
12 recensioniEccomi con una flashfiction ( 500 parole esatte ♥ ) un po' sciocca Stan/Kyle.
Non è una vera e propria Style, essendo molto e -forse- oneside, lascio a voi giudicare. Le ore di francese m'ispirano, o meglio sono al primo banco e non posso addormentarmi, dunque scrivo per mantenermi sveglia XD
Il titolo della fiction è una parodia della canzone di Moby Why does my heart feel so bad?
Devo scrivere angst... basta con queste smancerie XD
Prompt: 063.Summer
Why does my stomach feel so bad?
Tre mesi.
Dodici settimane, ottantaquattro giorni, duemilasedici ore lontano dal suo migliore amico.
Un Inferno.
Si, Stan aveva passato tragicamente l'afosa estatecon il dolore per esser stato lasciato per la... -rapido conto mentale- ... quindicesima volta da Wendy; senza ancora una volta saperne il motivo.
Per fortuna quella sera del dieci Agosto sarebbe tornato Kyle dalle sue vacanze e, su quella collina, dove lo stava aspettando seduto sul verde manto erbaceo, quella sera avrebbero visto le stelle cadenti, quella notte di San Lorenzo avrebbero espresso desideri e... sarebbero stati semplicemente loro, come sempre.
Quando Venere fece la sua apparizione e l'oscurità s'affermò, Stan sentì dei passi e si voltò con un sorriso sincero sulle labbra.
< Kyle! >
I raggi di luna illuminavano il suo amico che... da quando era cresciuto tanto?
Da quando gli occhi erano di quel brillante color smeraldo? Sorridevano, come le sue labbra sottili e rosee... lo salutò con un cenno della mano: pelle d'ambra per l'abbronzatura appena assunta, spiccava in quel vestito bianco, estivo... niente cappello per questo, i ricci ramati, lunghi, scendevano sul volto dai lineamenti delicati, morbidi... come quei capelli...
Kyle era cambiato.
Sembrava che tante farfalle volassero nello stomaco di Stanley, lo solleticassero con il loro battito continuo, frenetico... o forse erano rondini primaverili quelle che si agitavano in lui? Sembravano voler uscire dal suo esofago, che...
-Dio, conosceva bene quella sensazione-
< Hey Stan! >
Alzò il volto al cielo, Stan dalla sua posizione si voltò verso il punto che le dita affusolate indicavano.
Il giovane Marsh però era concentrato a....
< ...una stella! >
Il suo corpo rigettò la cena quando Kyle disse quell'ultima parola a lui rivolta.
< ...vorrei non vomitare più quando una persona mi piace... >
Si lasciò sfuggire, realizzando qualche secondo dopo quello che aveva detto, quando gli occhi di Kyle incontrarono i suoi.
Strabuzzò gli occhi incredulo, Kyle.
La disperazione esplose in Stan.
< Kyle, io... >
< Stan non si dicono i desideri ad alta voce! Cretino, non si avverano >
Dopo quelle parole a Stan dirette un altro conato di vomito fu inevitabile.
Dodici settimane, ottantaquattro giorni, duemilasedici ore lontano dal suo migliore amico.
Un Inferno.
Si, Stan aveva passato tragicamente l'afosa estatecon il dolore per esser stato lasciato per la... -rapido conto mentale- ... quindicesima volta da Wendy; senza ancora una volta saperne il motivo.
Per fortuna quella sera del dieci Agosto sarebbe tornato Kyle dalle sue vacanze e, su quella collina, dove lo stava aspettando seduto sul verde manto erbaceo, quella sera avrebbero visto le stelle cadenti, quella notte di San Lorenzo avrebbero espresso desideri e... sarebbero stati semplicemente loro, come sempre.
Quando Venere fece la sua apparizione e l'oscurità s'affermò, Stan sentì dei passi e si voltò con un sorriso sincero sulle labbra.
< Kyle! >
I raggi di luna illuminavano il suo amico che... da quando era cresciuto tanto?
Da quando gli occhi erano di quel brillante color smeraldo? Sorridevano, come le sue labbra sottili e rosee... lo salutò con un cenno della mano: pelle d'ambra per l'abbronzatura appena assunta, spiccava in quel vestito bianco, estivo... niente cappello per questo, i ricci ramati, lunghi, scendevano sul volto dai lineamenti delicati, morbidi... come quei capelli...
Kyle era cambiato.
Sembrava che tante farfalle volassero nello stomaco di Stanley, lo solleticassero con il loro battito continuo, frenetico... o forse erano rondini primaverili quelle che si agitavano in lui? Sembravano voler uscire dal suo esofago, che...
-Dio, conosceva bene quella sensazione-
< Hey Stan! >
Alzò il volto al cielo, Stan dalla sua posizione si voltò verso il punto che le dita affusolate indicavano.
Il giovane Marsh però era concentrato a....
< ...una stella! >
Il suo corpo rigettò la cena quando Kyle disse quell'ultima parola a lui rivolta.
< ...vorrei non vomitare più quando una persona mi piace... >
Si lasciò sfuggire, realizzando qualche secondo dopo quello che aveva detto, quando gli occhi di Kyle incontrarono i suoi.
Strabuzzò gli occhi incredulo, Kyle.
La disperazione esplose in Stan.
< Kyle, io... >
< Stan non si dicono i desideri ad alta voce! Cretino, non si avverano >
Dopo quelle parole a Stan dirette un altro conato di vomito fu inevitabile.
***
< Wendy! >
La ragazza dai lunghi capelli corvini si voltò verso il suo ex-ragazzo, non prima d'aver preso le distanze di sicurezza, per il suo famoso piccolo problema.
< Cosa c'è Stan? >
< Sono guarito!... vedi? Non mi viene più da rigettare se mi parli! >
< Oh Stan... >
Wendy s'avvicinò sognante.
< Dunque ho riflettuto su quello che mi hai detto e... >
< Stan io... >
< ...ok, possiamo rimanere amici! >
La mora strabuzzò gli occhi, confusa.
< ...come mi avevi chiesto tu >
< Vedi Stan, io... >
Agitata cercò di scusarsi con il ragazzo che -dopotutto- ancora amava.
< ...possiamo rimanere amici perchè non rigetto più per te, ma per Kyle >
< Come? >
Una nota di disperata meraviglia.
Quelle parole equivalevano a un "Non muoio più per te, ma per Kyle".
< ...dunque non ti darò più fastidio con dichiarazioni d'amore o altro >
Wendy cadde all'indietro in un profondo e silenzioso oceano di disperazione.
< Wendy? >
Avrebbe tanto preferito che le vomitasse addosso come un tempo.
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