Giochi di Ruolo > Altro
Segui la storia  |       
Autore: Lasciamiandare    09/12/2013    0 recensioni
[ROMANTICO]
''I miei mi hanno cresciuto bene, ma non mi hanno avvisato di questo mondo, almeno, non ancora.
L’ho scoperto da solo, non pensavo fosse così crudele. Avevo delle aspettative diverse, non credevo di arrivare al punto di diventare pazzo, di non parlare con i miei genitori ed essere odiato da mia sorella.''
-''Sappi che preferisco l’immaginazione alla vita, ma non prendermi per stupido.''
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Non tutti gli angeli hanno le ali- Disse con sicurezza.
Ripensavo a quelle parole.
Erano così fragili, così dolci.
Un suono così delicato, ma con tono che faceva rabbrividire.
Com’è strano.
Una parola può essere così.. Così bella, ma se detta in un modo, può far venire i brividi.
Anche questo è il bello degli ‘Umani’ se possiamo definirli così, ai giorni d’oggi.
Quanto è bello l’uso della voce, delle parole.
Che allo stesso tempo possono ferire, peggio degli schiaffi, peggio di un pugno.
Decisi di uscire quel giorno, un giorno così freddo.
-Esco- Dissi a bassa voce. Non volevo farmi sentire in particolar modo, quindi.
Ripensavo a quella ragazza, mentre mi avviavo verso il parchetto dove c’erano sempre bambini.
Così inconsapevoli, così gioiosi. Che non potevano immaginare ciò che, forse, passeranno.
-Vorrei diventare subito come quel ragazzo, così potrò fare ciò che voglio- Disse un bambino
-Anche io Josh!-Disse una sua amichetta.
Sorrisi. Non potevo fare altro. Certamente non potevo dirgli tutto. Tutto ciò che questo mondo ha in servo per loro, oppure no.
-Allora, credi ancora.. Che gli angeli non esistano?- Disse una voce familiare.
Immaginavo chi poteva essere.
-Gli angeli si possono mascherare, e apparire come semplici umani?-
-Spesso, succede questo-.
-Allora credo che possano esistere-
Forse lei era il mio angelo. Forse era arrivata a salvarmi. O magari ci dobbiamo salvare entrambi.
-Riesci a rimanere forte?- Domandai.
-No-
Lei era seduta un po’ più distante da me, sempre appoggiata all’albero, dove ero seduto anch’io.
-Perché sei arrivata in questa scuola?-
Forse non era una domanda adeguata. La conoscevo appena, e forse sembravo troppo affrettato. Ma rispose lo stesso.
-Perché mia madre era una tossicodipendente, e beveva sempre. Così mia zia ha deciso di portarmi via, e ora sono qui.-
Si avvicinò un po’ di più a me.
-E tu? E’ da tanto che vivi qui?-
-Da sempre, direi.-
I bambini continuavano a guardarci, sognanti. Pieni di speranze. Speravano di poter diventare ballerine, astronauti. Di tutto e di più.
-Non sanno cosa.. Potrà succedere. Come a noi- Le sue parole uscivano da bocca. Come delle farfalle, che poi volavano e scomparivano, insieme al vento.
Mi toccai il mio livido. Non so, ma quando parlavo con lei, mi faceva male di più.
-Ehi, ma perché ti tocchi quella parte.. Quando parli con me?-
-Fa male-
-Posso?-
Alzai leggermente la maglia, accanto al fianco.Le feci vedere la ferita, che come una voragine, assorbiva tutte le mie energie. Non riuscivo a muovermi a volte. Fa così male.
-Come.. Come è successo?-
-Un bastone.-
Appoggio la sua mano sulla mia ferita, come se volesse accarezzarla. Una mano tremante. Calda. Così morbida.
La sua manica si alzò leggermente. E da lì iniziai a tremare anche io. Dei segni rossi apparvero sulle sue braccia. Dei graffi, delle linee rosse.
-Oh.- Tirò la mano indietro , abbassandosi la manica.
-Ma.. Perché?- Chiesi. Aveva gli occhi che luccicavano.
Una bambina aveva visto quei graffi.
-Ma è stato il gatto?-
-Dai, Celeste. Vieni, non disturbiamo- Disse la mamma, almeno credo che lo sia.
-Si, è stato il gatto. No signora, non si preoccupi.-
-So bene che non è stato il gatto- Affermai a bassa voce.
Le presi le braccia, le accarezzai le ferite, come lei aveva fatto con me. Le mie mani e le sue, tremavano in sintonia.
Non potevo crederci che era Autolesionista. E dovevo accertarmi che non doveva farlo più.
-Ho trovato il mio angelo- Affermò.
-Sono io che l’ho trovato-
-Beh, forse.. Siamo due angeli dispersi, che dobbiamo ritrovare insieme la strada verso il cielo, non credi?-.
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Lasciamiandare