Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: _thantophobia    09/12/2013    5 recensioni
Raccolta di 30 frasi 5927.
[Primo tentativo in questo fandom, nonché prima fic shonen-ai] 
[OOC messo per mie paranoie]
[Qualsiasi commento sarebbe davvero gradito]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Desclaimer: Katekyo Hitman Reborn non mi appartiene, ma è di proprietà di Akira Amano.
Note: Adoro questi due in modo direttamente proporzionale a quanto adoro le GxGiotto e le 8059. Credo che Gokkun mi sia venuto leggermente OOC in alcuni punti. Vi prego, non uccidetemi!
 
 
 
Cielo in Tempesta
 
 
Primo incontro.
 
Al loro primo incontro aveva cercato di ucciderlo, ora invece si faceva quasi uccidere per lui.
Scudo.
 
Quando aveva visto Chikusa Kakimoto attaccare il Decimo, non ci aveva pensato due volte. Si era lanciato contro di lui, facendogli da scudo incurante del pericolo.
 
Ti amo.
“Gokudera, dimmi qualcosa in italiano per favore”
Ti amo
Tiamo? E cosa significherebbe?”
Hayato sorrise. Posò una mano sulla nuca dell’altro e accarezzò lievemente con le labbra quelle del Decimo per poi allontanarsi di scatto.
“Significa questo”
 
Reazione.
Di sicuro non si aspettava quella reazione. Non si aspettava che il Decimo gli si buttasse addosso e lo baciasse di nuovo.
 
Panico.
Tutte le volte che il Decimo andava nel panico, Hayato lo afferrava per le spalle e –se erano da soli- gli scoccava un lieve bacio. Solo in quel momento, Tsuna si calmava.
 
Reborn.
Hayato stimava il piccolo killer. Ma tutte le volte che lo vedeva maltrattare il suo allievo gli veniva voglia di farlo saltare in aria.
 
Studio.
“G-Gokuder-AH!”  ansimò Tsuna tentando di allontanare l’altro, ma ogni suo tentativo di fermarlo andò a vuoto.
L’ultimo bottone della camicia saltò nello stesso istante in cui la sua mente realizzò che aver chiesto a Gokudera di aiutarlo con lo studio dell’anatomia non era stata una buona idea.
 
Scontro.
Durante lo scontro per l’Anello della Tempesta l’aveva visto lottare con tutte le sue forze.
Ora che anche la telecamera posizionata in biblioteca aveva smesso di funzionare, pensò che forse non lo avrebbe più rivisto.
 
Desiderio.
Invece lui era tornato –sconfitto, ferito e senza l’anello- solo con il desiderio di poterlo rivedere.
 
Lacrime.
Quando Tsuna era andato a fargli visita dopo lo scontro con Belphegor, la prima cosa che Hayato vide furono gli occhi gonfi e rossi di lacrime.
 
Pugno.
Mentre la prima cosa che sentì fu un doloroso pugno in testa.
 
Futuro.
Quando si ritrovò nel futuro e incontrò il Gokudera venticinquenne, non riuscì a trovare parole per descrivere quanto fosse affascinante.
 
Orecchini.
E quegli orecchini gli donavano molto.
 
Prima volta.
Il mondo era crollato addosso a entrambi. Erano così sconvolti che non si accorsero nemmeno di essersi cercati.
La loro prima volta –ne erano sicuri- l’avrebbero ricordata soprattutto per le lacrime che piansero entrambi.
 
Gamma.
Mentre si preparava a sferrare il suo attacco contro Gamma, il suo pensiero volò a Tsuna.
 
Spanner.
Mentre osservava Spanner lavorare alle lenti a contatto, il suo pensiero volò ad Hayato.
 
Cella.
Quando l’aveva visto in quella cella nel laboratorio di Shoichi privo di sensi, non sapeva se gioire o disperarsi.
 
Colonnello.
Colonnello aveva scelto Gokudera perché sapeva dell’intesa tra il boss e il suo braccio destro.
 Durante la prova capì che tra i due c’era qualcosa di molto più profondo del rispetto e dell’amicizia.
 
Esplosione.
Aveva sentito un’esplosione. Chiese informazioni a Irie e Spanner e seppe che si trattava di Gokudera.
Sorrise.
Pochi secondi dopo un’altra esplosione. Questa volta però, non era dinamite.
 
Mantello.
Ma quanto gli donava il mantello del Primo!
 
Sconfitta.
“È tutta colpa mia” Hayato continuava ad accusarsi della sconfitta subita al Choise.
“Gokudera, calmati”
“Ma-” provò a ribattere, ma venne zittito da un lieve bacio.
 
Braccio destro.
“Che figura! Ora di sicuro non mi vorrà più come braccio destro” sbuffò Hayato buttandosi sul suo letto.
Stanchissimo, si addormentò di colpo.
“Forse non ti vorrà più come braccio destro –cosa improbabile- ma ti ama ancora” la figura evanescente del primo Guardiano della Tempesta apparve nella stanza.
Si sedette sul bordo del letto e sorrise.
“Prenditi cura del tuo Boss meglio di come ho fatto io. Non lasciarlo solo nemmeno un istante”
E con queste parole, sparì nel nulla.
 
Identici.
“Sono proprio identici” esclamò Giotto osservando il decimo Guardiano della Tempesta e rivedendo in lui G.
[Non potevo non mettere questi due! Adoro la GxGiotto … È stato più forte di me! NdRock]
 
Scuse.
Era una mattina come tante. No, non proprio: quel giorno si teneva l’incontro con Byakuran, il boss dei Millefiore.
“Gokudera?” Tsuna, mettendosi seduto sul letto, chiamò il suo braccio destro.
“Dimmi Decimo” Hayato si era appena infilato la camicia.
“Scusami”
All’inizio non comprese il significato di quelle scuse.
Lo capì solo quando vide quel proiettile colpirlo alla testa e ucciderlo davanti ai suoi occhi.
 
Anima.
Era disposto a vendere l’anima al Diavolo, se questo avrebbe potuto restituirgli il suo Cielo.
 
Sorriso.
L’aveva visto cadere e rialzarsi innumerevoli volte, ma era convinto che niente e nessuno avrebbe mai oscurato il suo meraviglioso sorriso.
 
Ancora.
Durante lo scontro con i Simon, Hayato era diventato la sua ancora di lucidità.
 
Seconda volta.
La seconda volta che fecero l’amore, Tsuna si sentì protetto nella forte stretta delle braccia di Hayato.
 
Indispensabile.
Hayato, invece, si sentì indispensabile.
 
Niente e così sia.
Niente li avrebbe separati.
Sarebbero restati insieme per sempre, fino a quando di loro non sarebbe rimasto niente.
Niente e così sia.
 
[Titolo di un libro di Oriana Fallaci sulla guerra del Vietnam. Leggetelo, merita davvero! NdRock]
 
 

 



Angolo di quella pazza dell’autrice.
*fugge, ma si ritrova la spada di Yamamoto alla gola*
Va bene, va bene, commento! TT^TT
 
Allora … *a-ehm* Questa era nata come una 8059, come ha fatto a diventare un 5927?
Boh, non lo so nemmeno io.  ^_^”

Non ho niente da dire, solo che è il mio primo tentativo di scrivere una shonen-ai … e credo non mi sia venuto nemmeno bene: Gokudera mi sa di OOC in alcuni punti ... 
 
Se volete lasciare un commentino con il vostro parere, mi rendereste immensamente felice! *prega in ginocchio*
 
Bene, mi ritiro nel mio angolino buio a fare Matematica.
Alla prossima!
-Rock

  
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