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Autore: With H    09/12/2013    0 recensioni
È la vigilia di Natale, una giovane donna si perde in un'immersione nel passato rievocando ricordi che aveva per molto tempo seppellito.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era in ritardo, come al solito. Lei era una ritardataria per eccellenza, di quelli della peggior categoria. Ma stavolta era diverso. 
Cercò di non darci peso.
Qualcosa si mosse fuori la finestra attirando la sua attenzione, ma non ebbe nemmeno il tempo di avvicinarsi che capì che in realtà erano state le luci del suo albero di Natale che si riflettevano nel vetro. Aveva lasciato le tende aperte, cercando di non escludere il resto del mondo almeno la Vigilia di Natale. 
Si avvicinò alla finestra poggiando le mani sul davanzale freddo, era leggermente rivolta anche verso il suo albero, lo riusciva a vedere sott'occhio nell'angolo del suo piccolo salone. 
Il cielo era di un colore indefinito, ormai era buio da almeno un paio d'ore, forse anche di più, non sapeva precisamente che ore fossero, ma sentiva il suo stomaco brontolare, per cui immaginò che fosse quasi ora di cena. Ad ogni modo avrebbe nevicato. Ne era certa, riusciva quasi a percepire i bambini dietro ad altre finestre desiderosi di vedere i primi fiocchi di neve.
Sorrise sfiorandosi la pancia e cercando di calmare quella sensazione. 
Anche lei da piccola avrebbe desiderato un Natale con la neve, ma nel posto dove era nata e cresciuta non nevicava mai, o comunque molto raramente e per molto poco tempo. 
Poi successe, all'improvviso. Per un attimo sembrò che tutto fosse immobile, dopodichè iniziarono a scendere leggeri dei piccoli fiocchi bianchi che fluttuavano ricoprendo piano le superfici su cui si posavano, passarono pochi minuti e tutto lì attorno iniziò a tingersi di un candido bianco. 
Chiuse per un attimo gli occhi e le sembrò quasi di sentire una voce.
«Cosa stai guardando, baby?»
Sorrise girandosi verso suo padre, era molto più giovane, aveva ancora i capelli scuri e lunghetti, il viso più magro ed un'orribile camicia rossa a quadri un po' messa male.
«Mi sa che è ancora un po' presto...» disse posandole una mano sulla spalla «Guarda il cielo, è ancora troppo tranquillo... Troppo normale.» sulla sua faccia si allargò un sorriso «Siamo sicuri che tu abbia fatto la brava quest'anno, vero? Guarda che lui lo sa e se non hai fatto la brava, come facciamo senza regali?»
«Ho fatto la brava.» promise lei, con la sua dolce voce acuta e la r leggermente moscia. 
Indossava un adorabile tutina ed aveva i boccoli castani sciolti, con qualche ciocca legata in un fiocco dietro la nuca. 
Vide suo padre allontanarsi dalla finestra e sentì l'odore delizioso di brownies appena sfornati, aveva cercato di resistere tutto il giorno a quel profumo, aveva osservato sua madre prepararli insieme a tutte le altre pietanze che poi aveva messo a tavola quella sera, era rimasta seduta sul piano d'appoggio in cucina a guardare film e cartoni di Natale che si erano alternati durante tutto il pomeriggio, ma ogni tanto aveva guardato sott'occhio il cibo, sperando di ottenere come sempre un piccolo assaggino.
Quando sua madre portò i brownies in un piatto ovale natalizio, fu distratta però da qualcosa. Sembrava un rumore di un campanellino, forse di tanti campanellini. Sentì di essere arrossita e poi guardò dalla finestra, scrutando il cielo.
«Che c'è baby?» le chiese suo padre, si limitò a guardarlo in attesa di una risposta ai suoi dubbi «Ah, allora non li ho sentiti solo io... Erano proprio dei campanelli! Dicono che Babbo Natale abbia appeso dei piccoli campanelli al collo delle sue nove renne... Sai, all'inizio erano otto le renne che trasportavano la slitta, poi una notte di Natale era molto buia, Babbo Natale provò a far volare le sue renne, ma non vedevano niente. Non potevano volare... come avrebbe potuto fare? Il Natale stava per essere distrutto. Poi si girò verso la mangiatoia delle sue speciali renne e ne vide una, Rudolph; tutte le altre renne la prendevano sempre in giro, perchè aveva un nasone rosso e luminoso. Ma Babbo Natale, che vede sempre nel buono in tutti, decise di chiamare Rudolph con un fischio. La renna, allora, si levò in volo elegantemente, illuminando tutto quello che era attorno a lei. Fu così che Babbo Natale ebbe l'idea di legarla a capo delle sue renne, affinchè potesse illuminare loro la strada e portare i doni a tutti i bambini e da allora Rudolph con il naso rosso è diventata la renna più importante ed ha salvato il Natale... Baby, sbaglio o il cielo si sta facendo un po' più rosso?»
I suoi occhi si spalancarono, se possibile, ancora di più.
«Non ti deve trovare sveglia, lo sai? Adesso mangia i brownies e poi subito a dormire... E mi raccomando, lasciamo qualche biscottino e un po' di latte caldo per Babbo Natale e le sue renne, saranno molto stanchi ed affamati...»
E così fece. Posò sul tavolo accanto al balcone, che per l'occasione lasciò semiaperto dato che non avevano il camino, un piatto con alcuni biscotti ed un altro con un po' di latte per le renne.
Il giorno dopo trovò entrambi vuoti, ma sempre al loro posto, in compenso però l'albero era pieno di regali. 
Sorrise massaggiandosi inconsapevolmente la pancia.
Il ricordo di suo padre, del grande salone della casa in cui era nata e del profumo di buono, di casa... tutto era sparito. 
Era da sola, nella casa dove era andata ad abitare, lontana dai suoi genitori che a loro volta erano lontano l'uno dall'altra... Ormai da anni, forse già allora erano lontani pur fingendo per lei di essere vicini. 
La neve aveva ormai ricoperto tutto il quartiere, tutto era bianco. 
E per lei quella Vigilia non ci sarebbe stato nessun cenone con tanti piatti prelibati, nè il Grinch mentre sua madre cucinava, nè la magia delle storie di suo padre. Nessun Babbo Natale avrebbe riempito il suo albero di regali... Era sola. 
Ma sentì che neanche questa constatazione era esatta.
La sua mano sinistra si poggiò di nuovo sulla pancia. 
Non aveva bisogno di un test o di una conferma più lampante del ritardo, nè di fingere di avere fame...
Il bambino che aveva in grembo non avrebbe mai avuto un papà che avrebbe provato a rendere magico il suo Natale, com'era successo a lei molti anni prima. 
   
 
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