Salve a tutti!
Questa è la mia
prima storia in questo fandom, anche se ce n’è
già una in cantiere. Ascoltando
“Wrecking ball” di Miley Cyrus, mi è
venuta in mente questa one-shot. Fatemi
sapere che ne pensate, anche se sono critiche!
I
can’t live a lie running for my life
Camminavo
verso casa,
allontanandomi sempre di più dal Pensionato della signora
Flowers, cercando di
frenare i pensieri che avevano iniziato a vorticare nella mia testa da
quando
li avevo visti vicini…
Correvo verso la
Pensione, correvo più che potevo dopo quella chiamata
da parte di Meredith. Non sapevo se c’era un nuovo pericolo,
ma dal tono di
voce della mia amica, sembrava fosse scoppiata la Terza Guerra Mondiale.
Spalancai la
porta senza nemmeno fermarmi e quasi capitolai a terra, inciampando
nel tappeto persiano rosso che la signora Flowers si ostinava a tenere
lì,
malgrado avesse più volte attentato alla mia vita.
Meno male Stefan
mi aveva intercettata e mi aveva sostenuta.
-Grazie-
sussurrai, arrossendo per la figuraccia appena fatta.
Invece sentii
una risatina di scherno provenire da un punto
imprecisato del salotto. Appena mi girai, affondai in due pezzi di
ossidiana
nera, duri e freddi proprio come quella pietra che mi ero ritrovata ad
amare
perché assomigliava così tanto al colore dei suoi
occhi.
Damon Salvatore
era lì, seduto sul divano, avvolto nei suoi soliti
vestiti neri che facevano risaltare la pelle eccezionalmente pallida, e
aveva
gli angoli della bocca volti all’insù, abbastanza
per farmi capire che era
stato lui il mittente del risolino.
-Sempre
imbranata, non è vero, Streghetta?- domandò, ed
io non riuscii
a rispondergli. Arrossii nuovamente, senza un motivo ben preciso.
-Dai Damon,
lasciala stare, dopotutto è appena arrivata dopo aver
corso da casa sua!- lo riprese Stefan.
-E a me che
importa? Sempre maldestra è!- esclamò il
maggiore,
esibendo il suo sorriso storto.
Dio, mi avrebbe
mandata al manicomio!
Si, il manicomio
per le
innamorate perse del tizio che sbava dietro alla loro migliore amica!!
E tu chi
saresti? Esci dalla mia testa!
Sono te! E me ne
andrò solo se
ammetti di essere cotta di quel figo tenebroso di Damon, quel vampiro
che…
Ok, basta!
Concentriamoci su quello che stanno dicendo.
-Vi abbiamo
riunito qui per annunciarvi una cosa!- esclamò Elena, con
la fluente chioma bionda che ondeggiava dietro di lei mentre parlava.
Solo in quel
momento notai che sedeva accanto a Damon, e che il
fratello si trovava troppo distante dalla ragazza.
No, no,
no… Non poteva essere successo veramente…
-Io…
ho riflettuto molto e… sono giunta ad una conclusione. Per
quanto
Stefan mi stia a cuore – sorrisetto beffardo del maggiore
verso il minore – e
gli voglia bene, quello che provo per Damon è molto
più forte e…- si bloccò, ma
ormai avevo capito.
Quei due stavano
insieme. Colui di cui ero innamorata e la mia
migliore amica che non capiva cosa provavo per lui. Non sapevo se
piangere o
urlare. Optai per nessuna delle due cose.
-Sapete cosa vi
dico? – iniziai, mantenendo un tono freddo e pacato.
Meredith, accanto a me, s’irrigidì –
Spero che siate felici insieme, visto che
siete fatti della stessa pasta, entrambi vuoti, entrambi freddi e senza
scrupoli-
-Ma, Bonnie,
cosa stai dicendo?- chiede una stralunata Elena. Mere,
invece, stava sorridendo, segno che approvava.
-Sto dicendo che
vi auguro il meglio perché solo due persone come voi
potevano trovarsi e stare insieme, visto che per voi non esistono i
sentimenti
degli altri. Tu, Damon, hai calpestato bellamente Stefan, e per cosa?
Per una
stupida promessa fatta cinque secoli fa! Ma cosa siete, due bambini che
si
contendono lo stesso gioco? E tu, Elena, dici tanto di essere migliore
di
Katherine, ma sai una cosa? Ti stai comportando esattamente come lei,
anzi,
almeno quella vampira aveva la decenza di tenere nascosto
l’uno all’altro il fatto
che giocava con entrambi. Mi fate schifo, tutti e due- conclusi,
alzandomi e
dirigendomi verso la porta.
Damon mi si
parò davanti, furente. –Come ti permetti di
parlare così
del mio Angelo?-
-Per te
sarà anche un angelo, come le donne angelicate di Dante e
Petrarca, ma io vedo solo un demone, egoista e superbo, che non
s’interessa
degli altri, ma solo di se stesso. Non so come ho fatto a starle
accanto per
tutto questo tempo- dissi, senza scompormi più di tanto.
Lui
sibilò. –Non ti permetto di esprimere un giudizio
negativo sulla
mia Principessa!-
-Non
è un giudizio negativo, Damon, è solo il mio
parere da persona
estranea ai fatti. Io vi vedo così e nulla mi impedisce di
dire quello che
penso- ribattei.
-La rivolta
delle rosse- sussurrò Meredith, e mi scappò un
sorriso.
Stefan, invece, non si trattenne e scoppiò a ridere, sotto
gli sguardi
increduli dei presenti.
-Ben ti sta,
fratello, sappi che sto dalla sua parte- gli disse il
minore, indicandomi con la testa.
-Quindi, Damon,
ora vorrei uscire da questo posto, che d’ora in poi
frequenterò solo per prendere lezioni di magia dalla signora
Flowers. Meredith,
Stefan, Matt, voi siete i benvenuti a casa mia-
Detto questo,
uscii dal pensionato.
L’ultima
cosa che sentii fu un commento di Mere. –Io a quella ragazza
le faccio un monumento-
Mentre
mi avviavo verso casa, mi sentivo stranamente bene, come se mi fossi
tolta un
peso dallo stomaco. Eppure sentivo ancora delle catene circondarmi il
cuore.
Erano rosse e nere, i colori dell’amore e della morte, ed
erano ricoperte di
spine, che lo facevano sanguinare dolorosamente.
Damon…
Ebbene
si, rivoltargli contro tutto quel fiume di parole mi era stato
d’aiuto, ma non
aveva cancellato il mio amore per lui.
Camminavo,
ed intanto ascoltavo la musica, che riusciva sempre a calmarmi.
Quando
arrivai a casa, partì proprio Wrecking ball
di Miley Cyrus, una delle due che avevo di questa cantante.
Non riuscii a
trattenermi dal cantarla, perché mi rispecchiava in
pieno in quel momento. Ci vedevo me stessa, delusa dal comportamento di
Damon
ed Elena, che me ne andavo e li escludevo dalla mia vita.
Erano stati
crudeli e cantare era la mia unica via d’uscita. –I can’t live a lie, running for my life,
I
will always want you. I
came in like a wrecking ball, I never hit so hard in
love. All I wanted was to break you walls, all you ever did was to
wreck me-
Non li volevo
più vedere, ora erano dei completi estranei per me. Se
li avessi visti per strada, li avrei sorvolati con lo sguardo. Che
rimangano
nel fango che li aveva dati alla luce!
Mentre le parole
della canzone scivolavano veloci, qualcuno bussò
forte alla porta, aprendola subito dopo.
Damon Salvatore
entrò furioso nel piccolo salotto della casa,
costringendomi a voltarmi verso di lui.
-Cosa stai
facendo?- riuscii a capire dal labiale.
-I came in like a wrecking ball, yeah, I just closed
my eyes and swung.
Left me crouching in a blaze and fall, all you ever did was break me. Yeah,
you, you wreck me. Yeah, you, you
wreck me- gli risposi,
usando le ultime frasi della canzone.
Lui mi
guardò confuso. O non sapeva che sapessi cantare, o
è rimasto
colpito dalle parole di Wrecking ball.
La prima era la più probabile.
Bloccai sul
nascere Roar di
Katy Perry e mi tolsi le cuffie.
-Che stavi
facendo?- ripetè, smorzando il tono.
-Oggigiorno non
si può nemmeno cantare a casa propria? Senza contare
che sei entrato qui dentro senza un permesso, questa è
violazione di domicilio-
replicai.
-Non
m’interessa, io voglio sapere che t’è
preso prima, alla Pensione-
-Io voglio
sapere che vi prende a tutti, sempre attaccati alle gonne
di Elena Gilbert! La bellissima, angelica, altruista Elena, la paladina
dei più
deboli. Che vi ha messo nel bicchiere quando vi ha conosciuto, eh?
Cosa? Voglio
saperlo, perché mi sembra che non vediate cosa
c’è veramente dietro quella
maschera di finta perfezione! È meschina ed approfittatrice.
Quando mai ha
combattuto una delle sue battaglie, da sola? Nessuna, perché
a salvarla e a
proteggerla c’erano sempre i fratelli Salvatore,
così fedeli ed innamorati di
lei, al punto da sacrificarsi per una che gode solo ad avere tutti ai
suoi
piedi- sputai, con rabbia e disprezzo tali da far indietreggiare il
vampiro.
-Tu sei solo
gelosa- insinuò lui. Gelosa? Certo che lo ero, ero
innamorata di lui!
Sorrisi
lievemente. –Dico solo la verità, ma invece di
rompere una
coppia, io me ne vado per non vederla più-
Damon
sogghignò. –Sei gelosa di me, Uccellino?-
-Non chiamarmi
così! Né Uccellino, né Streghetta,
né in nessun altro
modo! Il mio nome è Bonnie- dissi con enfasi.
-Ok, Bonnie, ora dimmi perché
sei gelosa di me- insistette.
-No-
-E dai!-
-No, mi sembri
un bambino curioso-
-Ma io sono
curioso – mi prese i fianchi e mi sbattè contro la
parete
dietro di me, rinchiudendomi tra essa e il suo corpo. Fu talmente
veloce che
picchiai la testa ed emisi un piccolo gemito di dolore. Ovviamente lui
fraintese tutto e mi sorrise, malizioso. –Molto curioso-
alitò, vicinissimo al
mio orecchio.
Non provai
nemmeno a liberarmi, tanto sapevo che era tutto inutile
contro di lui.
-Se mi lasci
andare ti preparo qualcosa- contrattai, stupendolo.
-Cos’è
questo, un ricatto? Poi mi dirai perché sei gelosa di me?-
-No-
-Allora non se
ne fa niente, resteremo qui finchè non me lo dirai-
-Nemmeno sei io
dovessi andare in bagno?- chiesi, innocentemente. Ero
consapevole di spararle grosse, ma il mio cervello lavorava meglio del
solito,
anche se ero in presenza di Damon Salvatore. Infatti lui mi
guardò a metà tra
il divertito e il sospettoso, mentre cercava di capire dove volessi
andare a
parare.
Ma proprio in
quel momento Elena Gilbert irruppe in casa, quasi
scardinando la porta, che sbattè con forza contro la parete.
-Che stai
facendo?- ringhiò. Ma stava parlando con me o con il suo
ragazzo?
-Piccola…
non ho parole abbastanza brutte ed offensive per
descriverti, McCollough. Come ti sei permessa?-
-Hai la coda di
paglia, Gilbert? Perché reagisce così solo chi ha
qualcosa da nascondere- dissi, senza scompormi.
-Ma che stai
dicendo?-
-Ho
semplicemente detto ciò che pensavo. Non mi aspettavo che tu
accettassi il mio punto di vista, anzi, mi sarei stupita del contrario.
Tu non
vuoi mai essere contraddetta, giusto? Non vuoi essere vista come la
cattiva
ragazza che fa soffrire chi le sta intorno. Invece che far star male
solo uno
tra Stefan e Damon, li tormenti con la tua indecisione e affliggi anche
me-
-E posso sapere
il motivo di questa tua afflizione?-
-Non credo
proprio, mia cara. Vedi, se fossi stata veramente mia
amica, avresti capito di chi mi ero innamorata, invece di prendere su
di te
tutta l’attenzione maschile-
-Tu sei
innamorata? E da quando?- chiese Elena, stralunata.
-Visto?
È proprio quello di cui stavo parlando prima sei egoista ed
egocentrica, in più sei cieca verso i tuoi difetti, ma sai
usare benissimo la
tua bellezza per oscurare tutte noi. Sappi che d’ora in poi
non ho
assolutamente intenzione di farmi scavalcare da te, Gilbert. Adieu-
dissi,
mettendo fine al discorso.
-E adesso, se
voleste essere così gentili da uscire da casa mia, ve ne
sarei davvero grata- aggiunsi, fermando Stefan con lo sguardo.
Piano piano si
formò una piccola processione che conduceva fino alla
porta e finalmente rimanemmo soli.
-Mi dispiace
Bonnie. Non era mia intenzione…- cominciò Stefan.
Alzai
una mano, fermandolo.
-Va bene
così, Stef, va davvero bene così. Sono stanca,
tanto stanca.
Mi accompagneresti in camera mia?- chiesi.
-Ma certo,
milady. Se vuole essere così gentile da darmi il suo
braccio, l’accompagno molto volentieri- disse, scimmiottando
l’antico nobile
quale doveva essere stato.
Mi
scappò un risolino al pensiero del mio migliore amico in
abiti
cinquecenteschi, con tutti quei fronzoli che piacevano tanto ad Elena e
che io
odiavo. A pensarci bene, facevo finta che mi piacessero per
compiacerla, ora
volevo solo essere quanto di più lontano c’era da
lei.
Stefan mi
guardò curioso, ma si trattenne dal chiedere, e lo apprezzai
molto.
-Sai, prima
stavo per dare uno schiaffo ad Elena- dissi, senza nemmeno
pensare. Stef girò di scatto la testa, le labbra leggermente
socchiuse.
-Non ho altre
parole per descrivere come mi sento adesso se non
“stanca”
e “libera”. Anzi, aggiungerei anche
“felice”-
-Sai, io lo
sapevo. Di chi eri innamorata- sussurrò lui.
-L’ho
capito quasi subito, ed era praticamente impossibile non vedere
la tua espressione quando lo guardavi e quella luce triste quando lui
fissava
estasiato Elena. Sono sorpreso dal fatto che lei non se ne sia accorta-
continuò.
-Non sei
obbligato a sostenermi, Stefan! – gridai quasi –
Nessuno lo
è!-
-Ti supporto
perché hai ragione, Bonnie, non per altri motivi. Ti ha
così distrutta che non riesci neppure ad accettare un aiuto
e dire grazie?-
-Grazie-
sussurrai.
-Adesso devo
andare. Domani vengo a trovarti- disse Stefan,
abbracciandomi. Ma perché non mi ero innamorata di lui
invece del fratello
cattivo?
Rimasta sola,
avvertii il bisogno quasi fisico di ascoltare di nuovo
quella canzone. Con lentezza religiosa infilai di nuovo le cuffie nelle
orecchie e scorsi la playlist.
“Eccola”.
Play.
-We
clawed, we chained our hearts in vain, we jumped, never asking why. We
kissed,
I fell under your spell a love no one could deny. Don’t you
ever say I just
walked away, I will always want you. I can’t live a lie,
running for my life. I
will always want you…-
Spazietto
dell’autrice:
Eccoci alla
fine! Mi è piaciuto tantissimo scrivere di Bonnie e Damon,
e posso dire di essere una Bamon, non proprio convintissima, ma
abbastanza per
shipparli in tutte le storie che scriverò su questo fandom.
Tutte le parole
in corsivo che Bonnie pensa o canta sono le frasi della canzone
“Wrecking Ball”
di Miley Cyrus, che penso la rispecchi tantissimo in questo contesto.
Adesso vado,
perché non ho più niente da dire su questa
One-Shot,
spero solo vi sia piaciuta.
Baci
Fire