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Autore: Ladyally    10/05/2008    1 recensioni
Remus vive spaccato a metà, in bilico tra il tutto ed il niente.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: questa fic è stata scritta per la community fanfic100_ita. Il Prompt è mezze stagioni ( #065) e qui c'è la tabella.

Come una di quelle maledette mezze stagioni

Remus Lupin amava la chiarezza, amava il nero ed il bianco, pur essendo attratto dalla sfumatura del grigio, e amava come le parole, fisse sui fogli bianchi, riuscissero a donargli quella tranquillità che spesso cercava, ma che difficilmente trovava. Aveva imparato a convivere con la parte di sé che, una volta al mese, diventava mostruosa e violenta e che, nei giorni restanti, giaceva come un seme durante l’inverno e spingeva, mano a mano che la luna tendeva a divenire tonda, per poi lacerare la superficie.
Detestava il lupo che c’era in lui e con tutto il cuore avrebbe voluto porre fine alla sua esistenza, ma un giorno, di punto in bianco, aveva iniziato ad amarlo: quando non era più umano, poteva smettere di pensare, di riflettere, di fare la cosa più giusta per tutti e lasciarsi finalmente andare ed ululare alla luna. E quell’amore perverso lo lacerava ancor più, perché odiava amarlo, ma non riusciva a fermare quell’assurda ambivalenza.
Poi.. poi c’erano le donne. Erano fragili, delicate e di una dolcezza a volte esasperante, morbide sotto le carezze che dovevano, però, essere attente, di cui doveva calcolare la forza, e una parte di sé avrebbe voluto che proprio una donna divenisse la compagna della sua vita, ma finivano per essere solo caduche parentesi in una vita che sapeva ben di altro, poiché c’erano gli uomini, anche se parlare di uomini al plurale sarebbe un grave errore: c’era un uomo.
C’era Sirius ed era ingestibile: pari per forza al lupo, se non peggiore, aveva artigli che gli lasciavano sulla pelle ferite che non riuscivano mai a rimarginarsi e zanne capaci di divorargli anche il respiro.
Sirius era, anch’egli, sempre presente: nascosto tra i pensieri più puri ed in posti impensabili, usciva allo scoperto in tutta la sua bellezza quando meno se l’aspettava, spesso lottando per la sua libertà contro la razionalità di Remus, ma emergeva sempre vittorioso.
Lo chiamava “il mio Moony”, gli accarezzava il volto e gli baciava le labbra e Remus si lasciava andare sotto le sue mani e i suoi baci, solleticato dalla sua voce dolce e profonda, poi cercava di rinvenire, ma era in balia del suo incanto disumano, privo di qualsiasi volontà.
Si era adoperato per percorrere la via più semplice, come l’amare le donne ed il concedersi ad esse senza alcuna riserva, ma c’era sempre un ma. Giorno dopo giorno aveva tentato di soffocare i suoi pensieri contrastanti e di porre fine all’ambivalenza del suo cuore, tuttavia si era ritrovato sempre nel mezzo: tra odio ed amore. Avrebbe desiderato provare l’indifferenza, ma non ne era capace, perché, nel bene e nel male, non riusciva a smettere di sentire e di provare qualsiasi tipo di forte emozione: travolto ogni giorno dal gelo di una tempesta e dalla staticità di una soffocante calura, finiva sempre col ritrovarsi nel loro punto d’incontro.
Così visse Remus, alla ricerca di una tranquillità che amava pur non volendola ed in fuga dalle parti di sé che odiava per il troppo desiderarle: si sentiva come una di quelle maledette mezze stagioni, in bilico tra il tutto ed il niente.

Per Delaila Scissorhands: grazie per il commento, sono contenta che ti sia piaciuta! Scusa Remus se ti ho creato così combattuto eheh

   
 
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