25/12/1998

Caro cervoide,
come te la passi lassù? Sicuramente bene, trovi sempre un modo per spassartela, anche quando non ci sei: sei fatto così tu. Ci spii tutti mentre siamo sotto la doccia, vero?
Sai, pochi giorni fa con Remus parlavamo degli scherzi che facevamo da giovani.. ne è passato di tempo. Ed è stato invece così veloce. La vita di tutti noi è cambiata per sempre. È stato un attimo, una scelta sbagliata. E tu e Lily ve ne siete andati, io sono stato rinchiuso ingiustamente nella prigione dei maghi e ne sono uscito. Niente da fare, sono un dio, James. E ora scappo dalla realtà, qui, in questa vecchia caverna sporca e umida, a scrivere sulla pergamena che tu mi regalasti il giorno del tuo matrimonio. Ti ricordi? ‘Beh sarebbe ora che tu impari a scrivere, Black!’ avevi detto. E non l’ho mai più tolta dalla tasca. Fortunatamente la bacchetta magica funziona ancora e non ho perso la mia abilità di mago, quindi scrivo con quella. È assurdo quanto tempo sia passato, ma giuro: non c’è giorno che non senta la tua mancanza, James. Il vuoto non è mai stato così pesante.  
Tuo figlio? Tuo figlio è davvero grandioso. Avresti dovuto vederlo, con che coraggio ha combattuto, il piccolo Harry. E anche gli altri due, sono dei bravi ragazzi. Harry. Stessi occhi di Lily, i tuoi stessi capelli. Coraggioso ma fin troppo prudente: non era affatto come te, vecchio pazzo compagno di malandrinate. Le punizioni che ci prendevamo, eh James? Te le ricordi? Quante ne abbiamo fatte insieme a Remus e Peter?
Ma guardaci adesso: tu sei lassù, a vegliare su di noi e a far diventare ancora più brutto Mocciosus (e ti ammiro perché ci stai riuscendo veramente nonostante l’impresa sia ardua), Remus ha trovato finalmente la ragazza (Ninfadora Tonks, ma tu lo sai già) per il resto è il solito rompiballe (anche se devo ammettere che è stata una sensazione meravigliosa poterlo riabbracciare dopo dodici anni), Peter.. Peter ha deciso di andare con Voldemort, e sai anche questo. E io? Io scrivo lettere che nessuno leggerà mai, rifugiandomi perennemente dalla legge, e sentendo la nostalgia dei vecchi tempi, ora più che mai.
Ho ritrovato la lettera che mi spedì in risposta tua moglie, Lily, quando regalai ad Harry una scopa giocattolo per il suo primo compleanno, e diceva che gli piaceva molto, sì.
Continuo a pensare che non ci sia niente di più triste di questo, Ramoso. Niente. Se il destino ti strappa la felicità e non per tua volontà, credo sia la cosa più crudele da fare. E lo dico io, che di pietà da giovane ne ho avuta ben poca, quanto te.
Le nostre marachelle resteranno nella storia di Hogwarts. Incidemmo i nostri nomi nella Stamberga Strillante (spero non te ne sia dimenticato) e sai? Sono ancora lì. Per un momento ho rivissuto una delle migliaia di notti di luna piena, insieme a voi tre. Una mattina mi sono svegliato convinto di aver sentito la tua voce fuori da questa roccia, e ho urlato: ‘Sei tornato a casa, James!’. Stavo per farmi scoprire, maledetto.
Però bisogna accettare la realtà. Ci siamo divisi, i Malandrini non esistono più.
Quando verrò al primo piano, da te, ce la spasseremo di nuovo. E aspetteremo gli altri due, per spassarcela il doppio.  
Come una volta, James. Come sempre.
Tuo,
Felpato

P.S.: Non riesco più a creare un Patronus decente, da quando non ci siamo più noi. Quasi dimenticavo: buon Natale, Potter.