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Autore: telesette    10/12/2013    2 recensioni
Soltanto ora Shinichi poteva capire cosa "realmente" intendeva chiedergli la sfortunata Akemi, nel confidargli quel poco che sapeva sull'Organizzazione e i suoi membri. Costei non stava chiedendo aiuto per sé stessa, consapevole di essere ormai spacciata, bensì per l'unica persona ancora viva alla quale teneva realmente.
Akemi stava chiedendo disperatamente aiuto per lei...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Hiroshi Agasa, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una promessa di cuore
( immagini tratte da internet )

 

- Dimmi la verità, Conan - esclamò Ai, con tono di voce beffardo e l'aria di saperla lunga. - Se anche ti riuscisse di avvicinarti ai pezzi grossi dell'Organizzazione, pensi di essere in grado di gestire tutto come una delle tue indagini di routine?

Conan tacque.
In effetti Ai non aveva tutti i torti e, man mano che gli indizi in suo possesso lo avvicinavano sempre di più allo spietato Gin e ai suoi capi, lui stesso dubitava fortemente di essere pronto ad ingaggiare battaglia con quel gruppo di assassini senza scrupoli.
Ai era solo molto pratica e realista, sia come bambina che come la dottoressa Shiho Miyano, e certamente lo era assai più del giovane idealista e assetato di giustizia Shinichi Kudo.

- Non rispondi - proseguì lei, leggendo chiara esitazione nello sguardo dell'altro. - Potresti anche smetterla di giocare al "piccolo detective", prima di farti male sul serio, sarebbe molto più salutare per te...
- E pensi che questo sia sufficiente? - osservò Conan sottovoce, facendo sussultare Ai questa volta. - Credi che, se anche io e te smettessimo di cercarli, l'Organizzazione se ne resterebbe ferma e tranquilla?
- Via, ragazzi - intervenne il Dottor Agasa. - Non mi sembra il momento, per parlare di queste cose... In fin dei conti, siamo sotto Natale!
- Tzk, come se questo conti qualcosa - sottolineò Ai sprezzante. - Siete veramente degli ingenui, per credere ancora che dei vuoti sentimentalismi inconsistenti possano cambiare il mondo!
- E' strano che tu lo dica - esclamò Conan. - Una persona a te molto vicina, per quanto ho avuto modo di capire, la pensava molto diversamente...

***

Conan ricordava tutto di quella drammatica sera.
Il volto morente di Akemi Miyano, sorella di Shiho, uccisa a sangue freddo con un colpo di pistola all'addome. Colei che, nei suoi ultimi dolorosi istanti di vita, era riuscita a parlargli della misteriosa Organizzazione degli Uomini in Nero.

- Ti prego, aiutami...

Akemi non poteva sapere se il piccolo Conan, alias Shinichi Kudo, avrebbe accettato o meno di esaudire la sua ultima richiesta.
Semplicemente aveva visto in lui la luce di un giovane buono e onesto: un giovane che, pur non conoscendo niente di lei, si era preoccupato di ciò che poteva accaderle. Perciò si era affidata a lui, nel chiedere aiuto.

Soltanto ora Shinichi poteva capire cosa "realmente" intendeva chiedergli la sfortunata Akemi, nel confidargli quel poco che sapeva sull'Organizzazione e i suoi membri. Costei non stava chiedendo aiuto per sé stessa, consapevole di essere ormai spacciata, bensì per l'unica persona ancora viva alla quale teneva realmente.
Akemi stava chiedendo disperatamente aiuto per lei... per Shiho, sua sorella!
Era lei che Shinichi doveva aiutare, onde mantenere la promessa fatta, perciò non poteva tirarsi indietro.

***

Il giovane aveva ancora negli occhi l'immagine di Akemi, poco prima che si spegnesse tra le sue braccia, e non poteva certo dimenticare il tono di supplica con il quale quest'ultima gli aveva chiesto aiuto. Da allora era passato del tempo, e molte altre cose erano successe, tuttavia Conan sentiva su di sé il forte peso del non essere riuscito a salvarle la vita...
Proteggere Shiho era dunque più che un impegno, Shinichi sentiva di dovere almeno questo ad Akemi, per essere in pace con la sua coscienza.

- Mi dispiace, dico sinceramente - mormorò. - Se fossi arrivato prima, se non avessi perso del tempo prezioso, forse tua sorella sarebbe ancora viva...

Per Ai quelle parole ebbero lo stesso effetto di una revolverata nel petto, malgrado non volesse darlo a vedere, e il suo sguardo tradiva fin troppo bene come il ricordo della defunta Akemi fosse ancora una ferita aperta nel suo cuore.

- Lascia perdere - cercò di zittirlo Ai. - Non voglio parlarne, né m'interessa farlo!
- Avevi ragione, sai - proseguì l'altro imperterrito. - Hai tutte le ragioni di avercela con me, dal momento che non sono riuscito a salvarla; ho commesso un terribile errore di valutazione, escludendo fino a che punto Akemi potesse essere coinvolta, e per questo non ho alcuna giustificazione...
- Basta, ho detto, STA ZITTO !!!

Dal momento che Conan/Shinichi aveva toccato proprio il tasto più vulnerabile, Ai non poteva opporre il suo solito scudo di calma ed apparente indifferenza. La verità era che una parte di lei riteneva Conan responsabile, pur sapendo come erano andate realmente le cose, mentre l'altra preferiva non accettare né riconoscere che l'affetto di Akemi nei confronti di Shiho era ricambiato...
E purtroppo lei non poteva più dimostrarglielo.

- Che vuoi che me ne importi, adesso, delle tue scuse? - urlò Ai, piangendo caldi rivoli trasparenti lungo le guance. - Credi forse che questo possa farmi sentire meglio? Mia sorella è morta, tutta la mia famiglia è morta, e io potrei fare la stessa fine in qualsiasi momento...
- No, questo non accadrà - ribatté Conan convinto, guardandola seriamente negli occhi. - Tua sorella ti voleva molto bene, e aveva fiducia nel prossimo, per questo sapeva che io e gli altri ti avremmo aiutata!
- Ma che stai dicendo ?!?
- E' la verità, Ai: tua sorella mi ha chiesto aiuto, me lo ha chiesto per permettermi di arrivare a te, perché voleva che io facessi ciò che lei non aveva potuto; le ho fatto una promessa, una promessa di cuore, e puoi star certa che intendo mantenerla!
- Sei... Sei uno stupido - singhiozzò Ai, afferrandolo per i vestiti. - Che cosa speri di fare da solo, eh? Come pensi di aiutarmi, dimmelo? Tu non sai niente, non sai assolutamente niente di me, tantomeno di Akemi... Io... Io...
- Ai, ti prego...
- IO RIVOGLIO MIA SORELLA !!!

Per la prima volta, in tutta la sua esistenza solitaria e perlopiù povera di emotività, Shiho Miyano si rese conto di avere ancora un disperato bisogno di affetto... come tutti, del resto.
Di fronte al suo pianto, né Shinichi né il Dottor Agasa avevano il coraggio di dire alcunché.
Ai continuò a piangere e ad invocare il nome di Akemi, senza badare a ciò che i presenti potessero pensare o meno del suo legittimo e comprensibile sfogo. Vedendola così vulnerabile, Conan provava una pena immensa per lei, conscio di essere l'unico effettivamente in grado di aiutarla in quel difficile momento.

- Perché - gemette la bambina, buttandosi in ginocchio. - Perché... perché ?!?

Ai sapeva benissimo che la colpa non era di Conan, e che non poteva biasimare nessuno... eccetto sé stessa.
Tuttavia, ora che la situazione si faceva sempre più pericolosa, il pensiero di sentirsi sola e abbandonata era più forte di qualsiasi logica e razionalità.
Dentro di sé, Shinichi si ripromise dunque di avere cura di lei e di proteggerla, a qualunque costo.

FINE

   
 
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