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Autore: DaenerysTargaryen93    10/12/2013    0 recensioni
Quando ero piccola mia madre per tenermi a bada aveva un ottimo metodo: mi piazzava di fronte alla televisione e metteva una qualsiasi cassetta della Disney. A quel tempo l’adoravo! Mi incantavo per ore a guardare lo schermo, completamente concentrata a memorizzare ogni battuta e ogni espressione dei miei personaggi preferiti. Ripensandoci adesso forse avrei preferito che mi proibisse di passare le giornate in quel modo. L’unica cosa che ho imparato da loro è che l’amore trionfa sempre, l’unica cosa che ho imparato dalla vita è che non è così. Sono passati anni ormai da quando ho capito che il principe azzurro non esiste e che le cose non vanno sempre come desideri.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando ero piccola mia madre per tenermi a bada aveva un ottimo metodo: mi piazzava di fronte alla televisione e metteva una qualsiasi cassetta della Disney. A quel tempo l’adoravo! Mi incantavo per ore a guardare lo schermo, completamente concentrata a memorizzare ogni battuta e ogni espressione dei miei personaggi preferiti. Ripensandoci adesso forse avrei preferito che mi proibisse di passare le giornate in quel modo. L’unica cosa che ho imparato da loro è che l’amore trionfa sempre, l’unica cosa che ho imparato dalla vita è che non è così. Sono passati anni ormai da quando ho capito che il principe azzurro non esiste e che le cose non vanno sempre come desideri.

 

''Mamma esco!'' non aspettai neanche la sua risposta e mi chiusi la porta d’ingresso alle spalle. Prima di fare anche solo un passo mi misi le auricolari e feci partire la musica dal mio Ipod, chissà perché ho sempre avuto la sensazione che quando si cammina con una bella canzone nelle orecchie tutto sembri infinitamente più bello e più poetico! Camminai un po’ persa nei miei pensieri fino ad arrivare di fronte alla libreria, quando non sapevo che fare era quello il posto preferito per passare il tempo. Di solito ne uscivo con almeno 3 o 4 libri e con 80 euro in meno nel portafoglio, ma non aveva importanza. Ormai la commessa mi conosceva bene, ero una delle sue migliori clienti, e mi sorrise sapendo che non avrei avuto bisogno di aiuto. Quel giorno decisi di essere diplomatica con me stessa. ''Devi studiare, non puoi leggere molto… quindi ti concedo un fantasy, giusto per evadere dal pensiero di analisi 1, e un libro romantico, tanto per aumentare ancora i tuoi standard sugli uomini’’ mi dissi. Andai nella zona fantasy per vedere le novità, che si dimostrarono però deludenti e poco credibili anche per quel genere! Mi spostai dall’altra parte del negozio sperando di avere più fortuna, quando una copertina attirò la mia attenzione. Io penso che innanzitutto un libro debba avere una bella copertina, il 90% delle volte bella copertina= bel libro! Allungai una mano per prendere il libro, ma quando già le mie dita sfiorarono la copertina lucida mi accorsi che anche un’altra mano era protesa nel compiere il mio stesso gesto. Trasalii allontanando subito la mano e tirai su lo sguardo per vedere di chi fosse l’arto sconosciuto. Un ragazzo sui 25 anni mi sorrise a mo’ di scusa.
''Lo prenda lei signorina, cercherò un’altra copia'', disse con voce suadente. Peccato che io non compresi una sola parola perché ero letteralmente incantata dal suo viso. Occhi verde chiaro, carnagione olivastra, capelli castani, sorriso smagliante. Era la perfezione fatta a uomo! Ops mi resi conto che probabilmente ero rimasta qualche secondo imbambolata e con la bocca spalancata, tant’è che il suo sorriso si fece un po’ incerto, sicuramente si stava chiedendo se fossi sana di mente. Pensai a qualcosa di brillante da dire.
''Mi scusi mi ero incantata, cosa ha detto?''
Perfetto, avevo eliminato ogni dubbio, ora era palese che io non avessi un cervello all’interno della scatola cranica. Per poco non scoppiò a ridermi in faccia.
'' Le ho detto che avrei cercato un’altra copia del libro che stavamo per prendere entrambi'' mi disse scandendo bene le parole come se parlasse con un’idiota.
''Ah'' fu la mia eloquente risposta. Ma che mi prendeva? Non ero mai stata timida, e tanto meno mi era capitato di restare senza parole. Senza aggiungere un’altra parola si girò e si allontanò dal punto in cui ci trovavamo, probabilmente era stufo di parlare con una un po’ toccata. Cavolo quanto era bello, ora che si era allontanato ebbi modo di osservare il suo corpo: alto, snello ma non troppo magro. Ma da dove era uscito un tipo così? Neanche nei miei sogni più fantasiosi avrei saputo creare un essere così maledettamente affascinante. Senza i suoi occhi puntati addosso il criceto nella mia testa riprese a correre sulla ruota e mi resi conto della figuraccia appena fatta. Avrei voluto sotterrarmi ma non ne ebbi il tempo perché il mio cellulare prese a squillare.
''Pronto?''
''Hey…'' o cavolo, non lui, non ora!
'' Hey Rick, dimmi tutto'' risposi con freddezza.
''Piccola, mi manchi…terribilmente'' Ecco che ricominciava! Da quando ci eravamo lasciati mi chiamava ormai tutti i giorni, per ripetere sempre le stesse false parole: io ti amo, quella non contava niente, ero ubriaco, perdonami, mi manchi, bla bla bla.
''Senti Rick ne abbiamo già parlato e…'' iniziai io, ma non mi lasciò finire.
'' Ma io ti amo! Devi perdonarmi, lo sai che per me sei tutto! Lei non contava niente, non capivamo nulla eravamo ubriachi!'' Appunto, come volevasi dimostrare, sempre le solite cose. ''Non chiamarmi più Rick, per favore'' Ormai ero stremata dalle sue chiamate, non avevo neanche più voglia di ribattere. Chiusi la chiamata prima ancora che potesse rispondere.
''Ex ragazzo un po’ troppo invadente?'' disse una voce alle mie spalle.
''Non sai quanto'' , risposi in automatico. Mi voltai e lui era di nuovo lì, a fissarmi con occhi imperscrutabili. Forse aveva deciso di darmi un'altra opportunità per capire se fossi ritardata o no. Stavo per dire qualcosa di estremamente intelligente quando il mio telefono suonò nuovamente.
''Cosa vuoi Rick? Ti ho già detto che......Oh ciao mamma! No niente lascia stare. Va bene, serve altro a parte lo zucchero? Ok, ciao!''
Chiusi la chiamata e mi voltai per rivolgere la mia attenzione al mio stupendo e affascinante interlocutore. Ma lui era sparito. Mi avvicinai alla cassa con in mano il libro che lui mi aveva concesso di prendere, pagai e uscii dal negozio un po' delusa. Perché era tornato a parlarmi e poi era sparito nel nulla? Troppo concentrata sui miei pensieri non mi accorsi di una figura che mi aspettava fuori dalla libreria. Dovette toccarmi un braccio per attirare la mia attenzione.
''Perdonami, mi chiedevo se ti andasse di bere un caffè'', il suo sorriso era ammaliante e io non potei far altro che annuire.

 

  
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