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Autore: Non ti scordar di me    10/12/2013    1 recensioni
Bonnie compie otto anni. E non sa che un bel vampiro la sta osservando.
Bonnie va a scuola. E sa che un bel vampiro la sto osservando.
Bonnie sogna la notte. E sa che un bel vampiro cerca di entrarle nel pensiero.
Bonnie sa tutto. Tutto dal giorno del suo ottavo compleanno.
***
Damon vede una tenera bimba. E non sa che lei diventerà una Strega potente.
Damon la osserva. Giorno e notte, in ogni secondo e minuto.
Damon vuole vederla crescere. Passano gli anni e non si stufa di guardarla, MAI.
Damon si era innamorato. Il giorno del diciottesimo compleanno di Bonnie se n'era accorto.
***
Entrambi provano un forte sentimento, che non riescono a capire.
Entrambi vogliono conoscersi.
Entrambi non sanno che una stella del firmamento sta scrivendo la loro storia.
***
Piccolo sclero dopo scuola. Fatemi sapere
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Destino scritto nel firmamento

1 Ottobre 2003...

Oggi era l’ottavo compleanno della piccola Bonnie Mccollough. Una tenera bambina, con capelli lisci e rossi, un viso a cuoricino e con delle fossette a dir poco adorabili.
La piccola bimba aveva indossato un vestito azzurrino e un cerchietto con un fiore bianco, che la rendeva più dolce e ingenua di quanto fosse già.

Oggi, secondo lei, doveva essere il giorno più bello della sua vita.
Era pomeriggio inoltrato e lei insieme ai suoi amichetti era in giardino a giocare a nascondino. Si sentiva parecchio fortunata, aveva una famiglia, un cagnolino carinissimo e due amiche che lei adorava: Elena, capelli biondo e occhi color lapislazzuli e Meredith, capelli bruni e pelle olivastra. Bonnie si era nascosta dietro la staccionata bianca che divideva il suo giardino del boschetto che portava all’Old Wood.
L’Old Wood era uno dei posti meno raccomandabili a suo tempo e la piccola aveva paura al solo pensiero di andare in quel luogo così spaventoso ai suoi occhi.
Osservava il suo amico Matt che cercava gli altri, mentre lei si divertiva a vedere la sua espressione delusa ogni volta che pensava di averla trovata.
Ad un certo punto sentì un gracchio…forse di un corvo. Si girò e vide appollaiato sul suo albero di quercia un corvo, che sembrava la stesse fissando. Quest’ultimo spiccò il volo e Bonnie, incuriosita, decise di seguirlo.

Dopo diversi minuti di corsa si rese conto che si era persa nell’Old Wood…Per giunta il sole stava calando e lei non sapeva dove andare.

Damon si stava divertendo a vedere quella piccola bambina che lo seguiva. Era da poco che la osservava e qualsiasi cosa ella facesse, a lui sembrava qualcosa di magnifico e adorabile. Si stava forse rammollendo? Lui era un vampiro che viveva da più di cinquecento anni e stava giocando con una bambina? Doveva ricordarsi il reale motivo per cui era arrivato a Fell’s Church! Lui era ritornato in quella mediocre cittadina solamente per rovinare l’esistenza a quel miserabile di suo fratello!
Gli spuntò un sorrisino, quando vide che la bambina si era persa. I bimbi! Tutti così vulnerabili! Di solito gli facevano ribrezzo i bambini che piangevano…ma il pianto di Bonnie alle orecchie di Damon era orecchiabile ed armonioso…Era una specie di ninna nanna.

Bonnie stava passeggiando e continuava a piangere. Lei voleva ritornare solo a casa sua e dimenticare quello stupido corvo! Era solo colpa sua se lei ora era là in mezzo al vuoto, senza nessuno che la aiutasse.
Decise che forse era meglio ritornare indietro, ma non vide davanti un ramo di una quercia e inciampò nei suoi stessi piedi. Cadde a terra di faccia, lanciando un piccolo gridolino di paura. Rotolò per poco a terra e perse conoscenza. Si era ferita il ginocchio, da cui sgorgavano delle gocce
del suo sangue.

Damon stava sull’albero, in sembianze umane, che osservava tutte le mosse della piccola bimba. Appena vide che inciampò, scesa dall’albero con un agile balzo, ma non arrivò in tempo per evitarle la caduta. Sentiva chiaramente l’odore del suo sangue. Un misto tra fragole e vaniglia…faceva molta fatica a rimanere lucido e non assaggiare quel nettare che gli si parava davanti.
La prese piano tra le sua braccia e le baciò la testa delicatamente la testa. Era buffa, anzi molto tenera.

Lei batté un paio di volte le ciglia. Sentì due forti braccia che la tenevano i fianchi. Aprì gli occhi e davanti a sé trovò un giovane ragazzo. Alto, muscoloso, occhi di un color nero scuro, così scuro da non riuscire ad identificare l’iride dalla pupilla. Lei lo abbracciò sorridente.
Lui rimase interdetto. Una bambina lo stava abbracciando? A lui? Un mostro? Si chiese, anche, perché non ebbe il coraggio di morderla…Forse era la tenerezza che quella piccola gli aveva trasmesso.
“Grazie…” disse flebile, quasi in un sussurro. Lui gli ricambiò il sorriso e con delicatezza la prese in braccio, facendola girare. La risata di Bonnie spezzò quell’angoscioso silenzio che si era formato tra i due. Damon iniziò a ridere, anche lui…La risata della piccola era molto contagiosa.
“Di niente, Pettirosso…” aveva deciso che da ora in poi l’avrebbe chiamata Pettirosso. Aveva la stessa espressione di quell’uccellino. Lei si rese conto di quel simpatico nomignolo.
“Vuoi venire al mio compleanno?” le chiese ingenua. Quella pura ingenuità che possedeva, faceva impazzire Damon. Possibile che l’avesse invitato alla sua festa di compleanno? Per giunta uno sconosciuto? Lui scosse la testa. Il sorriso della piccola si spense, insieme ai suoi occhi. Il giovane vampiro si sentì in colpa…Era stato troppo brusco e dopotutto lei aveva solamente otto anni!
Frugò nelle sue tasche e si rese conto di avere con se un anello di lapislazzuli…
“Pettirosso, ti regalo questo anello. Indossalo sull’anulare.” Quell’anello l’avrebbe protetta per sempre, anche se non era un vampiro. Lei gli lasciò un tenue bacetto sulla guancia.
“Ti verrò a trovare, ma rimanga un segreto mio e tuo.” Disse porgendole il mignoletto. Lei lo afferrò e gli sorrise, nuovamente.
“Segreto mio e tuo.” Confermò lei.

Tempo dopo…

Da quel giorno Damon passava le intere ora con quell’adorabile bambina, così dolce e ingenua. Stare in compagnia di Bonnie era piacevole e anche se era un bambina era bello passare del tempo con lei. Ogni notte, ogni giorno, ogni secondo la osservava dalla finestra e non l’aveva mai lasciata da sola.
Qualsiasi persona aveva provato ad avvicinarsi a lei, non era mai riuscito a parlarle, visto che Damon le aveva prima eliminate. Non capiva, però, perché tutte le entità malvagie erano indirizzate verso di lei!
Con il tempo aveva avuto risposte, risposte che aspettava. Il suo piccolo Uccellino, a soli quindici anni aveva sviluppato dei poteri magici che la terrorizzavano. Dopo ricerche e ricerche capì che Bonnie era una strega dalle più antiche radici: i Druidi.

Bonnie era contenta, contenta di averlo incontrato. Contenta di poterlo vedere e di poterlo sentire. Ammise che era molto strano parlare con un vampiro…Eh si! Dopo anni e anni in cui lei insisteva, finalmente gli aveva detto la verità! Lui era un vampiro…Ne fu subito entusiasta, ma con i lati positivi c’erano anche quelli negativi, come sapere che lui si cibava di essere umani e che per la sua vita ne sacrificava altre e per i primi mesi ne fu molto sconvolta.
Era sicura che non fosse pazza, visto che anche le sue amiche aveva segreti ben più grossi dei suoi, che le verranno rivelati solo nel corso degli anni.

 

1 Ottobre 2013…

Dieci anni. Dieci lunghi anni in cui aveva scoperto molte verità. In quell’anno aveva scoperto che il fidanzato della sua amica Elena era un vampiro ed aveva un fratello, di cui nessuno sapeva la vera identità ad eccezione di lei, Stefan e Damon. Brutto segreto da mantenere, ma pur sempre  un segreto. Meredith era una cacciatrice e non era molto entusiasta di non poter uccidere Damon, perché era il fratello di Stefan e se uccideva lui, moriva tutta la sua discendenza.
Molti segreti da mantenere con tutto il resto del mondo. Nessuno sapeva che Bonnie conosceva il fratello di Stefan ed ecco un altro segreto che doveva mantenere.

Oggi era anche il suo diciottesimo compleanno, ma era particolarmente calma. Si guardò allo specchio e si rese conto di quanto lei fosse cambiata. Ora era più alta, con le sue forme e con il viso più d’adulta; ma aveva delle caratteristiche che non cambiavano mai come il suo continuo rossore, il suo sorriso, il viso a cuore e i suoi capelli rossi, resi ricci dalla permanente.
Stasera era il giorno in cui i suoi desideri dovevano realizzarsi. Per questa volta decise di osare un po’ di più anche per come vestirsi. Optò per un vestito abbastanza corto, senza spalline, la parte superiore del vestito era ricoperta da brillantini argentati e la parte inferiore si allargava in una gonna nera, un po’ trasparente. Il tutto avvalorato dal trucco più accentuato, l’anello di lapislazzuli che le aveva regalato Damon a cui aveva abbinato una collana.
Quell’anello per lei significava molto. Glielo aveva regalato Damon il giorno del suo ottavo compleanno.
Le arrivò un messaggino e appena lesse il mittente rimase delusa. Era il suo fidanzato. Zander era il suo fidanzato, ma non era Damon e mai lo sarà. Eppure quando lesse il messaggio sentì il suo cuore frantumarsi in mille pezzi…Zander la lasciava con uno squallido sms!

Dopo aver iniziato a correre non si era resa conto di essersi persa! Dannazione! Erano le dieci di sera e i suoi amici, di sicuri, la stavano aspettando al Pensionato per festeggiare.
Non capiva perché era rimasta male al messaggino di Zander…Dopotutto lei non lo amava nemmeno, o meglio pensava di amarlo, ma non era amore vero.
Davanti a sé si allargava l’enorme Old Wood e si ricordò che quello era il posto, dove aveva conosciuto Damon. Wow! Erano passati dieci anni.

Damon osservava la sua bella Streghetta che si preparava per la festa. Quest’anno aveva deciso di festeggiare con lei e con l’allegra combriccola, sperando che ci fossero qualche brocca di sangue. Affacciato alla finestra aveva visto e memorizzato tutto…Il corpicino di Bonnie fasciato in quel vestito così provocante era un’estasi da guardare. Non la rendeva una poco di buono, la rendeva semplicemente più bella. Anzi quel vestito esaltava solamente il suo corpo che lei non aveva mai messo in mostra, eppure quanti ragazzi facevano pensieri non proprio casti su di lei.
Aveva avvertito un’aura diversa in lei, anzi uno sbalzo d’umore. Da felice a triste, in mezzo secondo. Iniziò a seguirla e vide che si stava dirigendo nel luogo in cui lui l’aveva conosciuta.

Bonnie osservava il cielo stellato e si stava sentendo meglio. Zander non era questo gran ché…Damon era un dio, in confronto a lui. Possibile che si ritrovasse a pensare a lui, in ogni momento della sua vita? Si alzò da terra e si sistemò il vestito. Nel momento in cui fece un passo perse l’equilibrio.

Damon aveva visto il SUO Pettirosso cadere. Questa volta non l’avrebbe lasciata cadere come successe dieci anni prima! Fece un lungo balzo e la prese per i fianchi.

Bonnie chiuse gli occhi. Non sentì l’impatto con il terreno, aprì gli occhi e davanti a lei si ritrovò Damon in tutto il suo splendore, sempre con il suo look total black. I loro occhi si incrociarono. In quel momento capirono che nessuno dei due poteva fare a meno dell’altra. M
“Ogni volta che cadrai, io ci sarò e ti aiuterò ad alzarti.” Disse.
“Sempre.”
Si baciarono sotto il chiarore della luna, mentre una stella nel firmamento scriveva la loro storia.


ANGOLO DELLA AUUTRICE: Piccolo sclero avuto dopo scuola! Ideata e partorita la mia cara idea! Ditemi un po’ voi cosa ne pensate. So che non è un gran chè, ma a me piace molto. E’ tenero e molto romantico. Ditemi un po’ voi. Aspetto recensioni.

  
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