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Autore: IlPiccoloDarkPrince    10/12/2013    0 recensioni
Una notte qualunque tra Lui e Lei. O forse no. Lui fa finta di dormire e la osserva mentre è occupata nelle sue cose. Intanto pensa alle cose che potrebbe dirle, all'uomo che poteva essere o quello che può diventare.
Genere: Introspettivo, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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L’uomo che ho immaginato.
 
 
 
Molti direbbero che il mondo è fuori. Nel rumore che senti in questa domenica d’inverno. Molti direbbero che la felicità va cercata, che prima o poi la si trova. Che per trovarla ci sono mille strade e che a te basta sceglierne solo una. Magari riuscissi a convincermi.

Molti associano la felicità all’amore. Una volta che l’hai trovato tutto cambia, vedi tutto in maniera diversa. Una volta che ce l’hai, le difficoltà della vita diventano superabili. Quasi prive di senso. Se solo riuscissi a convincermi.

Se solo riuscissi a dirti che ciò che pensi è tuo e non voglio rovinarlo con le mie continue conclusioni, non voglio rovinarlo con il mio veleno. Se solo riuscissi a dirti che la felicità sa del profumo di queste lenzuola che hai appena cambiato, sono fresche e trattengono il nostro odore, quello che abbiamo appena lasciato. Ma lascio entrare la luce della notte in questa stanza buia, la stanza è cosi come l’hai lasciata prima di correre in bagno. Il rumore dell’acqua della doccia sta lottando con quello della televisione accesa nell’altra stanza. Ora che ci penso, mi sfugge il motivo del perché l’abbiamo lasciata cosi, forse perché avevamo bisogno di altro.

Mentre fingo di dormire, ti osservo mentre ti asciughi i capelli, asciugamano a terra, col tuo corpo nudo come un ladro che continua il suo attento lavoro senza sapere di essere osservato. Fingo di dormire, lasciando aperto un piccolo spazio tra le palpebre per vedere. Osservo i tuoi capelli che ondeggiano liberi al soffio caldo del phon e la tua mano che li agita controllandone il movimento. Le tue mani. Hai delle mani bellissime. Mani che lasciano intravedere ciò che di violento scorre sotto la pelle, tra le dita sottili e abbellite da quello smalto che mai avrei immaginato ti stesse cosi bene, vedendolo in quella boccetta. Se a volte mi distraggo le tue mani sul mio petto mi riportano indietro, non ho mai compreso bene il potere che racchiudi segretamente li dentro. Se riesci a capire tutto anticipatamente è anche per le tue mani, che toccando, percepiscono gli eventi passati, presenti e futuri. Se solo riuscissi a dirti tutto questo.

E invece non trovo mai le parole, i tuoi occhi mi bloccano proprio nell’attimo prima di aprire la bocca. Quegli occhi grandi e scuri, penetranti e misteriosi. Quegli occhi che ora osservano il tuo viso allo specchio, che controllano che ogni capello vada nella direzione giusta. Quegli occhi che vedono tutto, anche l’impossibile, anche ciò che ognuno di noi nasconde dentro. Quegli occhi che ogni volta mi spediscono in una galassia lontana, per farmi perdere. Se c’è un posto dove vorrei perdermi è proprio dentro i tuoi occhi, sapendo di essere al sicuro da ogni pericolo.

La felicità è dappertutto. Anche nello scaffale di un supermercato dove avresti potuto incontrare un altro uomo, un uomo diverso da me. Un uomo peggiore, migliore non è questo il problema. Ma diverso da me. Ogni uomo è diverso dall’altro. Siamo tutti diversi. Nonostante voi donne passiate la maggior parte della vostra vita a negarlo. A dire che gli uomini sono tutti uguali.

La felicità è dappertutto, anche al bancone di un bar mentre aspettando un’amica troppo poco precisa nel darti l’appuntamento giusto, si presenta sotto forma di tazza di caffè offerta dall’occhio lungo che ti ha seguito nel momento in cui hai oltrepassato quella porta, con la scusa di poterti parlare.

La felicità è dappertutto. Forse per te si è fermata qui, in questo letto che trattiene ancora il sudore dei nostri corpi. Ami un uomo irrequieto. Un uomo continuamente in evoluzione. Un uomo che forse non è uomo. Parte di me nasconde ancora un bambino. Forse la nasconderà per sempre. Forse un uomo vero è anche un po’ bambino. Ami un uomo che vive di ombre desiderando continuamente luce, allungando una mano senza mai riuscire a prenderla. Ami un uomo che vive di paure, di tormenti che navigano dentro, di malinconie espresse in parole. Un uomo che un po’ di anni fa creò un’immagine di uomo perfetto, o almeno di come lui lo avrebbe voluto, di come lui intende l’uomo perfetto, per poi vivere ogni giorno cercando di fare qualunque cosa in modo da avvicinarsi sempre di più a quella figura di uomo. Un passo più vicino, sempre di più. Anche se a volte si è perso, sentendosi lontano.

Chissà cosa ti ha portato su queste rive, nel mio mare. Cosa ti trattiene. Chissà cosa ti ha portato ad occupare il posto vuoto nel mio letto. Quale forza ti ha mosso, quale ti ha spinto e ti da la forza di lottare contro la nostra quotidianità. Se solo riuscissi a dirti che…

E ti osservo mentre ti rivesti, ti volti guardando verso il letto, verso me. Mi sorprendi ad osservarti senza parlare. Con gli occhi spalancati di chi è stata sorpresa ad essere osservata mentre agiva indisturbata mi chiedi: “cosa c’è? Perché mi guardi?”
“Niente.”- ti rispondo – “cosi”. Come al solito non trovo le parole per dirti quello che sei. Quello che continuamente cerco di essere, di costruire. Quello che sono. Ma tu resti li. Prendi l’amore comunque sia, che come fa male cosi a volte cura. Se solo riuscissi per una volta a essere l’uomo che ho immaginato. Se solo riuscissi a dirti che…
   
 
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