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Autore: Com Amely Mason    10/12/2013    0 recensioni
Avete presente le giornate tremende? Quelle che più incasinate non si può?
Quelle... che solo una cosa vi può tirar sù il morale?
Per me, eccola scritta. Enjoy.
Genere: Demenziale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VOGLIADANGELO

 

 

Ci sono certe giornate che non finiscono mai.

Quel genere di giornate che cominciano male già dal giorno precedente,

quando guardi il calendario e pensi: "Domani non so con che forza avrò il coraggio di alzarmi".

Quel genere di giornata che vale la pena vivere, per fare tesoro della vita.

Quale genere di giornate tutte ingarbugliate

come i pezzi troppo grossi di un puzzle che s'incastra male,

dove appena finite le tue prefissate ore di lavoro giornaliero schizzi fuori,

in un fuori che nemmeno tu sai dove sia, prendi il tuo mezzo e vai.

Come per inerzia comincia a correere.

E così ti ficchi in un meeting dove spremi le meningi da una parte e dall'altra la parte di cervello con le cazzate da dire.

Poi una sveglia suona e tu schizzi di nuovo, per essere non essere in ritardo all'appuntamento successivo,

per poi scoprire che sei troppo, largamente in anticipo.

Quel genere di giornate in cui non riesci ad incazzarti, ma solo a vedere l'ironia:

per quanto tu ti sforzi, non ce la fai proprio a cercare di non ridere.

Rimane quel genere di giornate dove tenti di combinare disastri a tutto andare,

ma non ti interessa, in fondo la preoccupazione è che si facciano male gli altri.

Perchè in fondo, anche se ti fai male tu, saranno gli altri a soffrirne davvero.

Sono quel tipo di giornate dove le cose su cui avresti scommesso che gli altri cannavano,

si avverano.

O quelle in cui le persone si incazzano di punto in bianco,

per poi cercare di accarezzarti con le parole.

Sono quel genere di giornate in cui fai i salti mortali per fare tutto quello che ti è stato chiesto,

e poi la gente s'incazza perchè non hai mantenuto una virgola di quello che avevi detto,

mentre tu, stremato ed ansante, li fissi come a dire:

"Ecco, è qui tra le mie mani il motivo del mio ritardo, della mia mancanza,

come puoi accusarmi se tu me l'hai chiesto?".

Ma lasci perdere, perchè le gente in queste giornate non si merita il tuo sforzo a litigare.

Quel genere di giornate in cui anche le cartucce della stampante se la prendono con te,

e ti ritrovi le mani a maccia di leopardo colorate di metilene.

Sono quel genere di giornate in cui in mezzo a tutta questa baraonda d'impegni trovi per caso

un attimo buco.

O meglio, un attimo di cui nulla t'interessa che sia perso.

Ed allora entri in quel posto e trovi quella persona seduta alla scrivania,

con un casino di giornata pari al tuo, che sola, parla al telefono.

E a te non interessa più niente. Prendi il tuo tempo,

e mentre aspetti che finisca lasci cadere cappotto e cianfrasuglie su una di quelle spartane poltroncine,

mettendo accanto alla sua Coca-Cola gli M&m's che hai preso casualmente apposta

e catturando per un'istante quell'espressione del tipo:

"Ma che diavolo stai facendo???", mischiata a quel sorriso di stupore e felicità semplice.

E poi ti accomodi educatamente, a gambe accavallate,

e quella giornata che non finirà mai,

quella tremenda, impossibile da arrabbiarsi, contorta giornata svanisce,

a favore di una magica slowmotion che osservi con rapimento.

È quel tipo di giornate in cui poi la persona al telefono viene scaricata,

e tu puoi farti quattro chiacchere sospese in un etere sconosciuto, praticamente senza pensare a

niente.

É quella giornata in cui poi alla scrivania siede insieme per risolvere i problemi,

qualcuno t'interrompe e tu sei consapevole di mettere ansia e d'essere una persona strana

e che a rigor di logica dovresti lasciar stare,

ma non te ne vai.

Pretendi il tuo bacio che alla fine assomiglia più ad un incidente in cui questa persona

si preoccupa che tu non abbia subito danni,

e da quel momento in poi la parola degli altri non ha più importanza.

Tua è la libertà, tua la voglia di vivere e tua quella follia nelle vene

che ti fanno sembrare una serata di dicembre calda come una sera di maggio.

È quel genere di giornata in cui arrivi allo sfinimento sul letto e ti lasci cadere,

sperando solo di addormentarti presto

per far passare la febbre,

e per rivedere QUELLA persona,

nei TUOI sogni.

  
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