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Autore: Rota    11/12/2013    2 recensioni
Orgoglio, nella forma di un avvenire che si vuole solo proprio e di nessun “padre”.
Orgoglio, nella forma della responsabilità nel riconoscere e affrontare i propri sentimenti.
Orgoglio, nella forma dell'ira che morde fino al dolore e invoca una sanguinosa vendetta.
Orgoglio, nella forma del dovere portato avanti nelle terribili avversità.
Orgoglio, nella forma dell'eternità che unisce nella giustezza dell'assoluto.

[Prima calssificata al contest "Gimme five" indetti sul forum di EFP da Giuns]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nickname e link all’account di EFP: Rota
Titolo: Pride
Fandom: Il Re Leone – Il regno di Simba
Citazione: 15- L'orgoglio tira fuori ciò che siamo
Eventuali note: Introspettiva su diversi personaggi dei primi due film della saga de “Il Re Leone”, niente di più e niente di meno. Le prime lettere dei titoli delle varie drabble formano la parola “Pride”, orgoglio, giusto per. Ho fatto un misto tra personaggi del primo film e i personaggi del secondo film, in quanto più di loro mi sembravano rappresentativi. Ho sottolineato alcune frasi chiave all'interno delle drabble, per una questione di equilibrio con il senso sottinteso.
Altre note sono state aggiunte alla fine della raccolta, per non rovinare la lettura (L)
 

 

Prima classificata al contest "Gimme five" indetto sul forum di EFP da Giuns

 

 

 

P – Padre
Orgoglio, nella forma di un avvenire che si vuole solo proprio e di nessun “padre”

 

La consapevolezza cresce quando il mondo perde limitatezza, il confronto con il nemico si riempie di sorrisi la cui natura è incomprensibile, ma attraente come luce meravigliosa. Diventa, da seme sterile, qualcosa che si radica nella coscienza e comincia a germogliare, e sprigiona quella forza chiamata scelta.
Kovu non ha scelto di assomigliare, nell'aspetto e nello sguardo, all'odiosa ombra della decadenza, eppure quel falso genitore lo insegue come una colpa originaria mai commessa.
Nel disgusto che sente, spontaneo, all'altezza del petto, capisce di aver scelto. E non c'è nome che possa più decidere al posto suo.
Orgoglio, nella forma di un avvenire che si vuole proprio e di nessun “padre”.

 

 

R – Responsabilità
Orgoglio, nella forma della responsabilità nel riconoscere e affrontare i propri sentimenti

 

-Non ci ha abbandonato.
Gli rivolge uno sguardo dubbioso, poi il facocero sorride.
-Non abbiamo colpe.
Timon fa una smorfia e rifugge il suo sguardo – non è facile parlare con qualcuno così calmo. Ha bisogno di indirizzare quelle sensazioni, deviare dalla passività.
-Non voglio rimanere qui a guardarlo scappare lontano.
L'altro muove la testa in assenso.
-Possiamo sempre inseguirlo.
Timon ha l'illuminazione: comincia a salirgli in groppa e quasi gli grida nelle orecchie.
L'ansia diventa iniziativa, la preoccupazione aspettativa di un futuro di nuovo accanto a un cucciolo smarrito.
-Pumbaa, penso di avere un'idea! Noi inseguiremo Simba!
Orgoglio, nella forma della responsabilità nel riconoscere e affrontare i propri sentimenti.

 

 

I – Ira
Orgoglio, nella forma dell'ira che morde fino al dolore e invoca una sanguinosa vendetta

 

Il senso di solitudine diventa acre, come il veleno che ha corroso per anni la carne e la mente quando, dietro le spalle, non rimangono neanche i propri figli – una morte e due tradimenti sono la causa dell'abbandono spietato. Ha lo stesso sapore dell'odio, la stessa fragranza che impasta la lingua e la fa diventare folle.
L'errore non è concesso alla mente annebbiata, il sospetto diventa accusa ringhiata e dolore sputato assieme a parole maligne, prive di maternità e di affetto. Tutto è nemico, lontano dall'ego ferito che non conosce pace.
Orgoglio, nella forma dell'ira che morde fino al dolore e invoca una sanguinosa vendetta.

 


D – Dovere
Orgoglio, nella forma del dovere portato avanti nelle terribili avversità

 

Una regina non ha solo un nome con cui riempire i propri giorni: conserva una qualità nell'animo che indirizza lingua e opinioni e non lascia mai i suoi occhi, colorandoli di una sfumatura di forza egoista.
Sarabi sente il richiamo di Scar – che non riconosce come proprio, ma solo come re. Alza il muso, socchiude le palpebre e muove le zampe in avanti, verso dove l'ordine la conduce.
Qualcuno ringhia, qualcuno ride attorno a lei, nello sporco scherno di schiavi inconsapevoli. Si spreca in una smorfia ma non abbassa mai lo sguardo, non toccata da quei latrati ferini.
Orgoglio, nella forma del dovere portato avanti nelle terribili avversità.

 

 

E – Eternità
Orgoglio, nella forma dell'eternità che unisce nella giustezza dell'assoluto

 

Piove che la vista è cieca, che i tuoni scuotono persino le gocce di pioggia.
Ci sono, però, quel particolare e quel suono che distingue – non solo lei, ma ogni altra leonessa perché non c'è differenza tra loro: medesimo destino, medesimo fronte. La marcia del Re che procede e percorre tutta la Roccia dell'Orgoglio, fino alla punta, culmina nel cielo attraverso lo sguardo che Simba rivolge in alto e nel suo ruggito che si eleva, per qualcosa che continua e non finirà.
La pervade un senso di comunione non terrena col creato. Nala ringhia, per un nuovo inizio.
Orgoglio, nella forma dell'eternità che unisce nella giustezza dell'assoluto.

 

 



 

 

Note finali

Padre: questo è un generico momento dedicato a Kovu, direi collocato nel momento in cui si rende conto del suo effettivo secondo tradimento, ovvero quello che compie nei confronti della propria famiglia d'origine e quindi verso la propria madre. C'è una sorte di rabbia nei confronti di sé stesso e verso quella madre che l'ha fatto vivere nell'opera di qualcuno con cui, a conti fatti, non ha neppure nessun legame. L'utilizzo della parola “genitore” è per indicare anche questo. Ovviamente i sorrisi del nemico sono i sorrisi di Kiara, l'ombra della decadenza l'operato di Scar durante il breve periodo in cui è stato re.
Responsabilità: questo momento dedicato a Timon e Pumbaa l'ho immaginato collocato nel momento in cui, privi anche della presenza di Nala, decidono da soli di seguire Simba. Ho immaginato che ci fosse stato un momento del genere in quanto, quando loro si presentano a Simba e Nala, anche lei pare stupita della loro presenza – e questo significa che non era a conoscenza della decisione presa. Tra i due, Pumbaa mi è sempre sembrato quello emotivamente più pronto e maturo, anche se più emotivo e chiassoso. Per questo ho lasciato a lui le battute iniziali e la “soluzione” al problema. D'altronde, per me Timon ha sempre avuto bisogno di essere guidato, in queste cose xD
Ira: pochi attimi prima che Zira muoia, cadendo dal dirupo nel fiume in piena. Ho cercato di renderlo pieno di rabbia e di ira, in quanto ho pensato fosse un sentimento molto azzeccato per questo personaggio, che la descrivesse appieno. Quindi è teso, rabbioso, proprio come lei in quel momento, che si vede ancora una volta sola, senza appoggio alcuno.
Dovere: la scena in cui Sarabi marcia accerchiata dalle iene mi ha sempre molto colpita, per questo ho deciso di rappresentare proprio quel preciso momento, nella drabble da dedicare a lei. Mi ricordo con precisione lo sguardo di disgusto che rivolgeva agli animali che la circondavano, e ho cercato di rendere anche questo sentimento di grandissimo sdegno che lei prova, nell'assolvere comunque il proprio dovere ma per un re che sente indegno.
Eternità: l'ultima drabble ho voluto dedicarla a Nala, nella scena in cui lei e le altre leonesse rispondono al ringhio che Simba lancia al cielo. Come fine della mia raccolta, ho pensato a qualcosa che fosse sia positivo sia epico, quindi ho trovato che il suo personaggio e questo specifico momento che vive fossero adatti allo scopo. La “Roccia dell'orgoglio” è il nome con cui, in inglese, si chiama la “valle dei re”; dato il tema che ho scelto, mi sembrava attinente.

   
 
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