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Autore: Meli_mao    11/05/2008    3 recensioni
Kaname sta tornando...ma ad aspettarla non trova più il ragazzo che aveva lasciato, ne trova uno nuovo, più maturo e sopprattutto più esperto della vita!mentre lei è una donna ora! e questo crea una frattura con una discussiona accesa che può dividerli per sempre, o forse no? E' AMBIENTATA DOPO THE SECOND RAID,ma non ci sono particolari spoilet! leggeteeeeee!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Chissà come sarebbe stato parlare di nuovo con lei dopo tanto tempo….erano passati 4 anni dall’ultima volta.
Lui era rimasto in Giappone a seguire l’università a dividersi fra una vita sociale normale e il lavoro da mercenario, lei era andata in America, dopo che il padre era morto, per stare con la sorella e aveva iniziato a frequentare là la scuola!
Strano che appena fosse tornata in Giappone avesse chiamato subito lui, e ancora più insolito che lui senza nemmeno rendersene conto aveva accettato di incontrarla per un caffè in centro.
La sua voce al telefono era sempre la stessa, allegra e dolce….lui beh….lui era cambiato di certo parecchio:
niente più divise o uniformi, solo jeans con una camicia e un maglione, più una tracolla per i libri. Si era fatto più alto, di qualche centimetro, il suo fisico si era irrobustito per via di allenamenti sempre più pesanti e aveva anche parecchio successo con le ragazze, ma forse nemmeno se ne rendeva conto.
Lei lo aveva rassicurato dicendo qualcosa come:
“Mi riconoscerai sicuramente, ho un cappello colorato”
e così eccolo lì, davanti alla stazione, con i suoi occhiali da sole in mano…glieli aveva regalati lei prima di partire.
E aspettava….aspettava…
Arrivarono diversi treni…ma lei non era su quelli.
Poi proprio mentre si rassegnava vide una donna venire verso di lui, scarpe col tacco nere che sembravano coprire piedi da fata, una gonna bianca che le copriva fino al ginocchio di tulle, una canottiera fatta a bustino che le fasciava la vita e il seno sempre abbondante…un sorriso splendido e i capelli raccolti dentro un capello rosso abbastanza ampio con un grosso fiore.
Teneva in mano una giacca e sul braccio una borse nera piuttosto grande.
Si avvicinò lentamente, fino a quando non lo vide…era diverso, ma aveva la stessa espressione seria ed orgogliosa. Gli corse incontro e si fermò a qualche metro da lui.
Si tolse il cappello e i suoi capelli scuri ricaddero sulle sue spalle, li aveva tagliati.
“Ciao”
e sentire la sua voce era come ritornare dopo anni d torpore alla realtà. Pura, calma e sensuale, più matura…
“Ciao” la sua era più bassa, calda, timorosa che lei potesse sparire per un movimento brusco.
“Sei cambiata molto” lei tacque per qualche secondo, lo guardò in modo curioso…poi tornò a sorridere.
“Spero in meglio…anche tu comunque!”
vedendo che lui non faceva altro che guardarla continuò lei:
“Allora andiamo a bere qualcosa? Sul treno c’erano solo bibite di sottomarca che sapevano di acqua, ho bisogno di un caffè…”
“Certo..” annuì sicuro lui.

Raggiunsero un bar ristorante vicino al parco…molti bambini giocavano tranquilli mentre le loro madri li richiamavano o rimproveravano di stare attenti.
“Posso portarvi qualcosa?” la cameriera distolse entrambi dai loro pensieri…o meglio dal loro silenzio forzato, dietro al quale era celata una gran voglia di dirsi tutto, tornare a guardarsi come un tempo, tornare a conoscersi come anni prima…
“Un caffè per me e…”
“…e una coppa gelato per te Sousuke immagino!” la cameriera aveva anticipato entrambi.
“Si Grazie Yukina”
quella sfoderò un gran sorriso e si voltò allegra.
“Vieni qui spesso?...è nuovo, io non lo avevo mai visto..”
“Già, l’hanno aperto qualche anno fa, due forse.. è sulla strada per la mia università, così mi fermo quasi tutti i giorni: alla mattina caffè e brioche e al pomeriggio solitamente gelato”.
Kaname si guardò un po’ intorno interessata.
“Che corsi segui qui? Immagino l’università ti impegni molto…anche col lavoro.”
E alluse alla Mithril.
“Non più del liceo…seguo corsi per lo più tecnici e informatici, più uno di storia antica”
kaname  lo fissò sorpresa:
“Tu la odiavi!”
“Già ma ho pensato potesse servirmi…non è male dopo un po’ che la fai..”
e prima che lui potesse chiederle qualcosa lei lo anticipò:
“E gli altri come stanno? Intendo Tessa, Melissa, e Kurts..”
“Tessa è stata spostata ad un altro reparto, ora per lo più la vediamo solo durante della missioni importanti, io e gli altri siamo passati di grado però Melissa ora è in maternità..”
“Cosa??? Non dirmi che…”
“Già Kurts…c’era da saperlo, nell’ultimo periodo litigavano sempre di più!”
“Ah, e allora si sono sposati?”
“Non ancora, aspettano che lei abbia partorito…manca poco comunque..”
si fermò perché la cameriera aveva portato l’ordinazione.
“Quante novità…Tessa non era molto contenta di essere spostata, quando l’ho sentita io era piuttosto infuriata”
“Già… e tu?”
“O beh solite cose, mia sorella viene arrestata spesso, non mi sopporta perché crede sia lì solo per controllarla e poi mi hanno fatto una proposta di matrimonio…solito insomma”
con un leggero movimento della mano aveva trasformato un discorso serio in qualcosa di divertente e stupido quasi.. ma Sousuke era rimasto con il cucchiaino col gelato a metà strada fra la sua bocca e la coppa.
“Matrimonio? Chi?” tremava leggermente…perché la notizia l’aveva turbato?
Lei certo si era rifatta una vita, un nuovo ragazzo, una nuova casa, una nuova scuola, una nuova migliore amica…solo lui era davvero stato così idiota da pensare che aspettava che lui la raggiungesse..
“Sicuro…un ragazzo con cui sono uscita qualche volta, ha pensato che dopo l’università potessimo fare il grande passo!” e scoppiò a ridere.
“Gli voglio bene, ma non è di certo il ragazzo con cui ho intenzione di passare il resto della mia vita..”.
Sousuke  si rilassò istintivamente…non era niente, gli aveva detto di no…eppure..
“Come l’ha presa?”
“Diciamo non troppo bene…mi faceva persino chiamate di notte per cercare di convincermi..”
“E’ per questo che sei qui? Evitare un possibile maniaco??”
“Non essere stupido…non è un maniaco…avevo solo bisogno di una vacanza, una pausa.. mia sorella starà dentro fino a quando non le pagherò la cauzione, quindi per lei sto tranquilla, e io volevo solo tornare a casa..”
i suoi occhi si incupirono, tristezza…ecco cosa provava, nostalgia del passato?
“beh Certo i suoi amici non hanno il denaro per farla uscire…ma se ti serve una mano con quel tipo, ti ho protetto a lungo e..”
“Non sono più una bambina!” aveva involontariamente alzato la voce, ma gli occhi erano fissi sulla tazzina di fronte a lei.
“Scusami.. davvero, io…”
“Nessun problema!” e  questa frase riuscì a farla di nuovo sorridere. Per lui non c’erano mai problemi.
“E’ stato un periodo movimentato…sono rientrata a far parte di una famiglia che ormai non mi considerava più, con una sorella che mi odia e parenti che credono che non sia all’altezza di nulla, più aggiungici la nostalgia di tutto questo…di Kyoko che non ho più sentito, della mia lingua madre, del mia appartamento, di Tessa che ora che è stata mandata via non ho più visto, e poi.. beh qui c’eri tu…”
“Ci sono ancora..”
“Già ma sono io quella che non c’è..”
“Torna ad esserci..”
“E per te questo comporta un NESSUN PROBLEMA!...ma la mia vita ora è tutta un problema…pensi che non abbia pensato di lasciare tutto e tornare? Ma non posso farlo…non posso..!”
più che arrabbiata sembrava stanca, stufa di non poter fare nulla per rimediare..si lasciò andare allo schienale della sedia e guardò ora davvero il ragazzo di fronte a lei…era ancora lo stesso ragazzino di anni fa. O forse lei era cresciuta troppo in fretta?
Piccoli particolare le avevano però ricordato che poteva definirlo bambino, ma era davvero cambiato tanto: il gelato, i vestiti, anche il modo di parlare…come poteva giudicare una persona che non conosceva?
“Porta qui tua sorella..”
“Per farmi odiare ancora di più?..no grazie!”
“E allora continua a disperarti fino a diventare pazza..” l’ovvietà e la durezza di quelle parole furono come una doccia fredda…lui le aveva davvero detto questo? Il Sousuke vecchio non lo avrebbe fatto, non ci sarebbe arrivato..
“Sei davvero cambiato..”
“E’ un tentativo per cambiare discorso?..non negherò di essere preoccupato per te, più di quando tutte le volte che mi arrivavano ordini credevo che tu centrassi qualcosa, che qualcuno ti avesse preso…ho convissuto con l’ansia a lungo e poi una mattina mi sono alzato e ho pensato: perché star così per una ragazza che non ti ha nemmeno chiamato per dirti che era arrivata dall’altra parte del mondo?. Quel giorno sono andato al campus, ho incontrato nuova gente, nuove ragazze e mi sono fatto conoscere..sono forse diventato quello che tu avresti voluto…ma la differenza è che non ti ho sentito dirmi: finalmente Sousuke!”
“Come puoi pretendere che riuscissi a tornare qui dopo tutto quello che mi è successo, mio padre è morto…!”
“E allora non venire a dirmi che ti manchiamo, perché non hai fatto nulla per farci capire che dovevamo aspettarti! Te ne sei andata lasciando una lettera a tutti nella posta, una lettere uguale per tutti!!!!”
“Quando tu hai fatto la stessa cosa non c’era nemmeno quella lettera per me…e quello era solo per un ordine, non perché  morto tuo padre”
“Mio padre era già morto”
il silenzio calò su tutto il bar, voltato a guardare due ragazzi che avevano alzato la voce forse un po’ troppo. Yukina si avvicinò per cercare di calmarli ma non disse nulla.
Vedeva lo sguardo deluso di lui da una parte e quello di lei sconvolto dall’altra.
“Non sei più la ragazza combattiva che conoscevo..”
“E tu invece sei il solito fissato che si crede sempre in guerra, con la differenza che hai cambiato la tua superficie, ma la sostanza è la stessa…quella di un ragazzino arrogante che ha vissuto nel suo mondo fino ad ora!” kaname si era alzata recuperando le sue cose.
“Non dare del tuo a me…ti è sempre piaciuto vivere protetta da qualcuno, nel tuo perfetto appartamento..” anche lui si era alzato.
“Perfetto appartamento certo, ma perseguitata da terroristi che volevano analizzarmi, abbandonata da quelli che più al mondo dovevano darmi affetto, e preoccupata che tu ne combinassi una davvero grossa..! ecco come era la mia vita!”
“Allora perché non l’hai detto, smettila di nasconderti…!”
Tutti e due si guardavano arrabbiati, in piedi l’uno di fronte all’altro.
Poi Kaname prese il suo portafogli lasciò dei soldi sul tavolo, si voltò verso la cameriera e disse semplicemente:
“ Per il caffè”
E uscì dal locale con addosso lo sguardo di molti, gli altri erano rimasti a guardare Sousuke che, dopo averla vista andar via, si era lasciato andare sulla sedia sbuffando!

TO BE CONTINUED…

Ecco l’inizio…non so da dove è nata e non so come continuerà…è tutto un mistero! Lasciate un commentino con idee, critiche, complimenti, quello che volete!!!




   
 
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