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Autore: Mon    11/12/2013    2 recensioni
Non fecero altro che guardarsi per tutta la canzone e sul finale si avvicinarono, compiendo un gesto che per entrambi sembrò naturale, nonostante non lo avessero mai fatto prima: le loro dita si intrecciarono, provocando ad entrambi una sensazione di calore che strideva con il gelo e con la neve che stava cadendo silenziosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nate Ruess, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm dreaming of a white Christmas 
Just like the ones I used to know 
(White Christmas)



Clara si tolse la cuffia e la appoggiò sul tavolino vicino a lei, prese in mano un foglio e lo scrutò attentamente, sbuffando. 
Nate si avvicinò a lei e le poggiò una mano sulla spalla, tirandola a sé e dandole un bacio sulla testa. «Mi dispiace, ma io questa nota non riesco a prenderla! La sbaglio sempre! Scusami!» disse la ragazza.
Lui sorrise. «Ci dobbiamo solo lavorare. White Christmas non è una canzone facile da cantare.»
Clara sospirò allontanandosi dal ragazzo e pensando che non era certamente una canzone facile, ma a lei non riusciva proprio, mentre a Nate sembrava venire tutto più naturale. Lei, una cantante con alle spalle due dischi che le avevano fruttato anche numerosi riconoscimenti, amata dal pubblico, con critiche quasi sempre positive, lui, il cantante dei Fun., una delle band più conosciute in giro per il mondo, con una voce straordinaria. 
Era stato Nate a chiamare Clara, una mattina di metà ottobre; si erano conosciuti un paio di settimane prima, ad una festa organizzata dalla casa discografica per cui entrambi lavoravano. Il ragazzo l’aveva invitata a mangiare qualcosa e le aveva proposto di incidere un disco di canzoni di Natale. Clara non se lo era fatto ripetere, aveva accettato senza problemi. 
Due giorni dopo aver proposto quel progetto alle grandi cariche della loro casa discografica, si erano ritrovati in studio e avevano cominciato il lavoro. Si erano subito trovati bene insieme e adesso avevano quasi ultimato il disco. Erano pronti per le grandi fatiche che le feste natalizie avrebbero comportato: apparizioni televisive per presentare l’album, concerti all’aperto, magari sotto la neve, sezioni di autografi. 
Mancavano un paio di canzoni da incidere, una di queste era proprio White Christmas. 
«Vuoi staccare mezzora? Andiamo a mangiare qualcosa e, magari, quando torniamo, la nota che tanto cerchi arriva magicamente!» disse Nate, sorridendo.Quella frase riuscì a strappare un sorriso anche a Clara che annuì. Insieme si diressero al ristorante che distava poco dalla casa discografica dove stavano registrando l’album. Si sedettero e ordinarono. 
«Come sono state le tue feste di Natale in passato? Bianche come dice la canzone?» chiese Nate dopo un po’.
«Ho sempre vissuto a New York. Sono nata e cresciuta in questa città e spesso si, erano bianche. Inutile dire che la neve il giorno di Natale è una delle cose più belle e magiche che ci si possa aspettare. Rende tutto perfetto!»
«Hai visto la scaletta di concerti che ci aspettano?»
Clara annuì. «Il 23 sera dobbiamo suonare al Madison Square. L’albero illuminato poco lontano da noi e magari nevica pure. Sarebbe una bellissima atmosfera.»
Nate non poté fare a meno di essere d’accordo. 
«E le tue feste di Natale erano bianche?» chiese Clara.
«No, in Arizona non nevica. Quando vivevo nell’Iowa nevicava più spesso, ma i miei si sono trasferiti quando io avevo 4 anni. Non ricordo molto.»
Clara sorrise. «It was the winter of ’86, all the fields had frozen over, so we move to Arizona to save our only son...» canticchiò la ragazza.
Nate annuì. «Esattamente.»
Mangiarono tranquillamente, poi tornarono in studio e ripresero a lavorare. Finirono solo a ora tarda, il ragazzo si offrì di riaccompagnare a casa Clara, non aveva intenzione di farla girare per New York a quell’ora della sera, da sola. 
Erano poco più delle dieci quando la ragazza aprì la porta di casa, invitando Nate a mangiare qualcosa. Lui se ne andò solo intorno all’una, dopo aver passato la serata con lei a ridere, scherzare, a parlare della loro infanzia, di come amassero il loro lavoro e di come non potevano fare a meno di cantare.

Nate uscì da casa di Clara con il sorriso sulle labbra, la ragazza, invece, si sdraiò sul divano, la faccia affondata nel cuscino che Nate aveva tenuto tra le braccia tutta la sera. Odorava ancora del suo profumo.
 

***

 

I don't want a lot for Christmas 
There's just one thing I need 
I don't care about presents 
Underneath the Christmas tree 
I just want you for my own 
More than you could ever know 
Make my wish come true 
All I want for Christmas is you. 

(All I Want For Christmas Is You - Mariah Carey)

 

Il 23 dicembre era arrivato; Clara e Nate avevano passato tutto il giorno a New York, tra trasmissioni televisive e soundcheck del concerto. 
Stretta nel suo cappotto dietro le quinte la ragazza batteva i denti, Nate le arrivò vicino portandole un bicchiere di tè caldo e tirandola a sé. Cominciò a passale una mano sulla schiena, per tentare di scaldarla. Lei lasciò fare, coccolata da quel dolce tocco. 
«Fa freddissimo stasera. Non sarei sorpreso se cominciasse a nevicare da un momento all’altro!» disse Nate. Clara, con il viso affondato nella giacca del ragazzo, disse: «Fa scenografia. La tv sarà contenta!»
Nate rise, schioccandole un bacio sulla testa. Rimasero così per un po’, cercando di scaldarsi a vicenda e aspettando l’ok da parte degli organizzatori per salire sul palco. Stretti in quell’abbraccio entrambi pensavano al modo migliore per dichiarare all’altro i propri sentimenti. Non fecero in tempo a trovare le parole giuste perché il direttore dei lavori arrivò da loro e disse che era giunto il momento di salire sul palco. Erano le 8.30 di sera e il loro compito era quello di cantare tutte le canzoni dell’album. Lo facevano con piacere, muoversi sul palco, sotto le luci, li avrebbe aiutati a scaldarsi.
Si sorpresero vedendo una marea di gente in loro attesa, nonostante il freddo pungente di quella sera d’inverno. Cominciarono a cantare, dimenticandosi di tutto. Su quel palco c’erano solo loro. Clara e Nate. 
Fu mentre cantavano Let It Snow che cominciarono a vedere qualche fiocco bianco cadere dal cielo; era la canzone perfetta, si guardarono e sorrisero complici. Il brano successivo era All I Want For Christmas Is You; attaccarono. Non fecero altro che guardarsi per tutta la canzone e sul finale si avvicinarono, compiendo un gesto che per entrambi sembrò naturale, nonostante non lo avessero mai fatto prima: le loro dita si intrecciarono, provocando ad entrambi una sensazione di calore che strideva con il gelo e con la neve che stava cadendo silenziosa. 

 

***

 

December, 25th

 

Nate aprì gli occhi, girando la testa alla sua destra. Si mise a sedere sul letto, passandosi una mano tra i capelli. Guardò la sveglia sul comodino, segnava le 10.30. Scese, infilandosi i vestiti e andò in cucina, da dove sentiva provenire alcuni rumori. 
Sorrise quando vide sulla tavola ogni ben di Dio: biscotti, crostata, uova, latte, spremuta d’arancia e caffè. Al centro spiccava un piccolo alberello di Natale, con solo palline rosse. Quella visione sapeva di calore, casa, amore. 
«Hai preparato tutto tu?» chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
Clara si girò verso di lui e gli regalò uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto. «Qualcosa. Spero sia di tuo gradimento.»
Nate si avvicinò alla ragazza e la tirò a se. «Va tutto benissimo. L’importante è che qui con me ci sia tu.»
Clara sorrise. «Buon Natale Nate.»
«Buon Natale anche a te.»







_____________
Salve!! Sono tornata! Anche se con solo una semplice one-shot. Diciamo che oggi ho avuto più tempo del solito per dedicarmi alla scrittura e siccome sono in modalità Christmas mi è uscita questa cosa. Spero vi piaccia, spero abbiate voglia di leggerla e di arrivare fino in fondo.
È una roba da poco, probabilmente molto scontata, ma canzoni di Natale e voce di Nate mi pareva una bella accoppiata. Poi ci ho messo Clara e il gioco è fatto.
Ci ho lavorato tutto pomeriggio, adesso vado a guardarmi qualche serie tv, giusto per far arrivare l'ora di cena. 
Grazie a chi avrà la volontà di arrivare fino in fondo.
Un bacione a tutte.
Mon

  
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