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Autore: Spregias    11/12/2013    5 recensioni
Hogwarts, quarto anno per Lily Potter, coraggiosa Grifondoro, capelli biondi (ovviamente tinti), spirito ribelle e un'insana passione per il Quidditch.
Dall'altra parte abbiamo Scorpius Malfoy, Cercatore di Serpeverde, astio verso Lily e un'insana passione nel romperle le palle e sbucare da ogni dove.
Ma non è solo Lily a vivere la sua prima storia d'amore. Attorno a lei la sua famiglia sperimenta il dolore dell'amore.
James e Dominique fanno i conti con l'attrazione che provano l'un l'altro mentre Rose sperimenta l'attrazione verso una persona che non si sarebbe mai aspettata...
*
Storia semplice, romantica e forse classica storia di amore-odio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1- Classica giornata ad Hogwarts
 
 
 
“Sei un essere veramente insopportabile, Malfoy!”
 
Lily alzò svogliatamente gli occhi su quell’osceno spettacolino giornaliero, ridendo sotto i baffi dell’incredibile stupidità di sua cugina Rose: ovviamente le voleva bene, ma non riusciva a non criticare il suo caratteraccio.
Era evidentemente stracotta di Malfoy, eppure non smetteva di trattarlo da vipera.
 
Rose era una bella ragazza tutto sommato, capelli rossi, ovviamente, bocca carnosa e occhi verde scuro. Eppure non faceva niente per rendersi appariscente, niente di niente.
Malfoy invece assomigliava moltissimo al padre, mento appuntito, capelli biondo argento e occhi grigi.
Anche la dose di stronzaggine era la stessa, ovviamente.
Lanciò a Rose uno sguardo annoiato e andò a sedersi alla sua tavola, in mezzo agli altri Serpeverde.
 
Un secondo dopo, Rose si sedette a fianco di Lily sbuffando. Prese un biscotto e lo morse con violenza, le lacrime agli occhi.
“Io lo detesto, Lily, davvero” disse stancamente, tuttavia non convinse Lily, che sorrise e cercò di nascondere il proprio volto dando una lunga sorsata di succo d’arancia.
“Non si direbbe..” si lasciò scappare, accennando al tavolo dei Serpeverde, dove Malfoy stava amabilmente chiacchierando con i suoi amici.
Rose si strozzò con l’acqua e alzò gli occhi sgranati sulla cugina, incredula.
“Che..ma sei impazzita?” urlò istericamente, lanciando uno sguardo intorno, per assicurarsi che nessuno avesse sentito.
Lily scosse la testa, scrollandosi nelle spalle, come per dire di lasciare perdere, ma Rose non voleva cedere.
“Secondo te mi piace quel..quella serpe?” chiese più a se stessa che all’amica.
“Non è che ti piace..” iniziò l’altra e Rose quasi tirò un sospiro di sollievo “sei proprio cotta, avanti ammettilo.”
Rose trattenne rumorosamente il fiato per qualche istante, ma si riscosse proprio mentre sembrava sul punto di cedere.
“Lily sei fuori di testa e adesso io non ho tempo da perdere! Ho lezione di Antiche Rune e mamma mi ammazza se non le imparo bene, me ne vado!” disse quasi arrabbiata, continuando a blaterare tra sé e sé.
 
Lily si alzò a sua volta, diretta verso Pozioni, materia in cui eccelleva, nonostante non la amasse particolarmente. Forse era il nome, a detta del professor Lumacorno, o forse semplicemente era la materia che risultava facile a lei.
Le sue amiche erano già in classe, quindi doveva fare la strada da sola.
 
“Ehi, Potter, aspetta!”
Lily si voltò e vide venir verso di lei Malfoy e il suo migliore amico, Eric Nott.
Nott era alto più di un metro e novanta, occhi verde smeraldo, sorriso sbarazzino e capelli neri.
Sarebbe stato un bellissimo ragazzo, se non fosse stato uno stronzo di prima categoria.
Nessuna ragazza sana di mente sarebbe mai uscita con lui, tuttavia sembrava deciso a fare sul serio con Lily.
Niente di strano: Lily era bella. Assomigliava alla madre, Ginny, anche se aveva tinto i capelli, che adesso erano di un biondo splendente. Ma era il suo carattere, la sua personalità a renderla il sogno di mezza Hogwarts: era forte, ironica, tagliente, eppure una buona amica, inoltre era la Cercatrice di Quidditch di Grifondoro.
 
“Senti..non so se hai letto che tra due settimane andiamo ad Hogsmeade” disse Eric, avvicinandosi a lei, mentre Malfoy sbuffava.
“Sì, quindi?” chiese decisa a non facilitargli il compito. Eric parve irritato da questa mancanza di collaborazione.
“Ti va se ci andiamo insieme?” chiese il ragazzo, sorridendo ammiccante. Lily sorrise, dopotutto Eric era un bel ragazzo.
Annuì, sempre sorridendo, e Malfoy sogghignò.
“Malfoy, io fossi in te passerei il giorno a ripassare un po’ di tattiche a Quidditch” disse ridendo, e lui si immobilizzò.
La fissò astioso, ma non disse niente.
“Bene, allora ci vediamo Lily” disse Eric, voltandosi.  Malfoy approfittò del momento di distrazione dell’amico per attaccare.
“Giuro che ti butto giù dalla scopa, Potter” sussurrò andandosene. Lily sorrise di nuovo e andò finalmente in classe.
 
*
 
Accio!”
Lily continuava a puntare la bacchetta contro il libro di Trasfigurazione, ma quello non sembrava dare segno di smuoversi.
Era un’ora che ci provava e non ne poteva più, le veniva da piangere. Odiava incantesimi, nonostante li ritenesse utili.
Non ci riusciva proprio a fare quell’incantesimo, era inutile.
Rimise la bacchetta in tasca e un minuto dopo Alice Paciock entrò nella sala comune, buttandosi sul divanetto di fronte a lei.
“Hai fatto tutti i compiti?” chiese la ragazza, i lunghi capelli neri sparsi sul volto “perché tra venti minuti iniziano gli allenamenti di Quidditch” disse stancamente la ragazza, con una nota di disappunto.
Lily sorrise.
“Non devi prendertela, sai. James è fatto così” difese il fratello, James, per cui Alice aveva una cotta tremenda.
Era il portiere di Grifondoro e viveva per il Quidditch, e nonostante la fama di playboy, Lily sapeva che non aveva una ragazza da tanto tempo.
“Ho capito, ma sono stanca di farmi notare, o almeno cercare, di farmi notare da lui. Non perdo un vostro allenamento e io odio quello stupido sport” disse sconsolata, beccandosi la bacchetta di Lily in testa.
“Il Quidditch non è uno stupido sport, Alice!” disse irritata, cominciando a capire perché il fratello non prestasse attenzione alla sua migliore amica.
Alice borbottò qualcosa in risposta, poi afferrò la pergamena e cominciò a scrivere un tema sull’uso corretto del bezoar.
 
“Lily, alza il culo e vai al campo! Vuoi perderti un allenamento? Giuro che ti butto fuori dalla squadra, lo sai che non scherzo! Impegno, costanza..Pensi che riuscirai a rubare il boccino a Malfoy se non ti alleni? Lo sai che quello..” cominciò a blaterare James, in divisa da Quidditch, uscendo dal dormitorio.
Lily gli gettò un cuscino addosso, ma si alzò.
“Mamma mia che palle, James! Sei peggio di mamma e papà, quei due parlano ore e ore di Quidditch, sono dei fissati” spiegò esasperata ad Alice, ammutolita di fronte a James, che non la degnò di uno sguardo.
“E io prendo sempre il boccino da sotto il naso di Malfoy”
 
*
 
 
Lily guardò l’ora, scoprendo con orrore che era tardi e non avrebbe avuto tempo per fare altri compiti, tuttavia dopo un primo momento di panico, si disse che non importava.
Era stufa di studiare.
Portò indietro i lunghi capelli biondi e tirò su con il naso, prima di svoltare l’angolo, trovandosi davanti l’ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere: Malfoy.
 
“Eccola qua, la piccola Potter, quanti punti posso togliere a Grifondoro stasera?” disse perfido, casualmente sbattendo la bacchetta sulla P di prefetto.
Lily sogghignò.
“Non saprei, Malfoy, forse uno per ogni volta che ti ho soffiato il boccino? Ma non so se Grifondoro ha tanti punti..” disse cattiva, fissandolo.
“Ah-ah-ah” disse sarcastico “molto simpatica, Potter”
 
Lily e Scorpius erano come il cane e il gatto e ciò era dovuto al fatto che Lily aveva battuto un’infinità di volte il ragazzo a Quidditch.
Lui non riusciva a mandarlo giù e Lily lo aveva preso in antipatia.
“Non era una battuta, Malfoy” disse sarcastica, alzando gli occhi al cielo.
 
Malfoy la guardò con disprezzo, ma Lily sostenne il suo sguardo. Per un attimo il giovane Serpeverde pensò che Eric era un gran fortunato, ma scacciò il pensiero con fastidio.
Con quella vipera non ci voleva avere niente a che fare.
Si guardarono furenti per alcuni secondi, ma arrivò qualcuno ad interrompere lo scontro.
 
“Malfoy, ecco dove ti eri cacciato” strillò Rose, sollevata, ma si immobilizzò vedendo Lily.
Malfoy si girò verso Rose, con espressione furente.
“Weasley, tranquilla, non mi perdo” mormorò annoiato.
Rose si rivolse a Lily.
“Lily, quante volte ti ho detto che devi tornare prima! Come farai adesso a fare tutti i compiti di incantesimi? Sei una fra..” iniziò ma Lily la interruppe.
“Lo so grazie, mamma” disse ironica, arrabbiata e non desiderosa di essere umiliata davanti a Malfoy.
Che era scoppiato a ridere.
“Andiamo, anche gli scemi riescono ad incantesimi, Potter” disse sprezzante e trionfante.
Rose li guardò, passando lo sguardo dall’uno all’altro.
“Scorpius, tu sei bravo, perché non la aiuti?” disse innocente, sorridendo.
Lily l’avrebbe uccisa: perché sua cugina vedeva gli unicorni ovunque? Perché?
Malfoy era della stessa opinione.
“Non ho bisogno di aiuto, e adesso se non vi spiace, me ne vado”
Malfoy la guardò andare via divertito, mentre lei sculettava offesa e non potè trattenersi.
“Ah, Potter, cinque punti in meno a Grifondoro!” le urlò dietro e lei si voltò, e prima di sparire, fece in tempo a mandarlo a quel paese.
 
 
 
 
Ciao, non ho mai scritto storie di Harry Potter, nonostante sia una grande appassionata.
Proprio per questo non riesco a cambiare le storie di J.K e quindi scrivo sulla nuova generazione.
Storia leggera, romantica e forse banale, anche se spero vi piacerà.
E’ solo l’inizio e se riceverò pareri positivi (spero) potrei continuare la storia che sta prendendo forma nella mia mente.
Spero di non deludervi,
al prossimo capitolo!
  
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