Behind the life
Simulacro senza forze.
Feticcio, carne vuota in cui riversare
disperazione infinita, carcassa sulla quale pianger via, oltre alle lacrime,
anche gli ultimi frammenti di un’anima ormai spenta, esangue, morta.
Non più voce, né più mormorio, né, tantomeno, sussurro
d’amore sulle labbra, solo quell’odioso silenzio che non ti
appartiene.
Non si ode più rumore alcuno,
neppure quello flebile del respiro stroncato nel petto.
Non più brillare vivo
d’iridi smeraldine, né sguardi impregnati di gioia, solo palpebre
chiuse, abbassate sugli occhi da un sonno immobile e perfetto, che per la sua
calma non ti si addice.
Addio alle carezze, agli abbracci,
all’intrecciarsi dei corpi nell’antica danza del sesso, quando di
te non rimane che un ammasso di carbonio in decomposizione e la marmorea
freddezza del rigor mortis.
Abbandona i fiori che stringi tra le
dita, lascia che cadano leggeri sul frassino piallato
e verniciato.
Dagli pure il tuo ultimo saluto, ma non
lo seguire, Draco: Harry non saprebbe perdonartelo.
La
disperazione di Draco alla morte (?) di Harry; una serie di immagini
che mostrano ciò che il serpeverde ha perso e di ciò che gli
è rimasto...so bene che non ha alcun senso, ma l’ispirazione mi ha
colta così all’improvviso e con tale forza che non ho potuto fare
a meno di scrivere e di condividere con voi questa insignificante drabble...spero nei vostri commenti...Ciao, dalla vostra Isi.