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Autore: Moony_911    11/12/2013    4 recensioni
Dal testo..
“Allora, chi abbiamo qui?” chiese guardando la collega.
“Lui è Scorpius” rispose lei mentre lo adagiava sul lettino per poi dare via allo scan delle funzioni vitali.
Scorpius, nel suo pigiamino verde con ricamato un boccino d’oro protestò un po’ mentre il medimago ed Hermione lo controllavano e quando lei fece per allontanarsi, lui le strinse le dita con la manina.
“Tranquillo piccolino” disse accarezzandogli dolcemente i capelli così biondi da sembrare bianchi che ricordavano quelli di una persona che tempo addietro chiamavano Furetto Platinato “va tutto bene!”.
ovvero...prendete i nostri due personaggi preferiti, inseriteli in un contesto un pò diverso, fateli tornare a "scuola" per un corso, riusciranno i due a non scannarsi come ai tempi di Hogwarts? E sopratutto, cosa succederà a queste due anime irrequiete?!
Tutto questo è Amori in cors(i)a!!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Oliver Wood/Baston, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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Buonsalve dame et cavalieri!
Prima di lasciarvi alla lettura, qualche piccola precisazione...
Siamo nel post Hogwarts,lo zio Voldy si è polverizzato già da un pò, quindi siamo già qualche anno dopo la fine di HP e i doni della morte;
Draco forse risulterà un tantino OOC ma mi serviva per la storia...rimane sempre il solito idiota, solo un pò meno spocchioso, ma non abbiate paura, la bastardaggine made in Malfoy non mancherà di farsi vedere, sopratutto quando si troverà a dover stare a contatto con una certa riccia di nostra conoscenza (e chissà che non riesca a farle passare la paura per il volo!);
Hermione è stata in Australia alla ricerca dei suoi, e qui si scoprirà come si è svolta la faccenda e quali sono i segni che lascerà nella vita della ragazza.
Ron... perdonatemi, ma la Romione non mi è mai andata tanto giù e prima di prenderlo a bastonate (come qualcuno mi ha fatto notare nella mia Fremione) ho preferito fargli fare la parte del buono..
e infine Baston (di cui io sono sempre stata una fan fin dal primo film ^_^)... gli mancano i pattini a rotelle, ma la scimmietta sul camice era inevitabile! XD
Che altro dire? Il progetto è articolato in una maniera ancora abbastanza indefinita, vado dove mi portano i personaggi,(e ancora non è ben chiaro dove abbiano impostato la destinazione sul tom tom), quindi non posso fare pronostici su quanto durerà la storia, perchè non lo so nemmeno io!
Dopo tutte queste ciarle, vi lascio al primo episodio,perciò buona lettura, spero che vi piaccia (e abbiate pietà se la trovate una ciofeca o se c'ho tirato degli sfondoni notevoli), se vi va lasciate un commentino, anche fosse solo per tirare un pomodoro virtuale alla sottoscritta... =)
Lisetta_Moony
 
1.
Turno di notte


Novembre 2006

Erano quasi le una e trenta del mattino, Hermione era arrivata a metà del suo turno di notte e si stava godendo un attimo di quiete, l’unico da che aveva preso servizio quando la sua collega al bancone dell’accettazione l’avvertì che c’era in arrivo un piccolo paziente in arrivo per lei.
“D’accordo Clarice fallo accomodare, io intanto avverto il pediatra che abbiamo visite!” disse alla collega buttando il bicchiere di plastica nel cestino prima di andare ad avvertire il medimago e accogliere il paziente.
Era di turno col pediatra quella notte, ma vista la carenza di personale sapeva che come fosse stata libera, doveva andare a dare una mano ai colleghi del triage soprattutto nei momenti di calca che quella notte, di passaggio tra il venerdì e il sabato, non erano certo mancati.
Non erano stati pochi i maghi che, non avvezzi a reggere un whisky incendiario di troppo, erano arrivati con una sbronza epica addosso.
Sperò che il piccolo che avrebbe visto di lì a qualche istante non stesse troppo male, che fosse solo stato portato da un genitore un po’ troppo apprensivo o inesperto nel gestire i malanni di stagione… non perché non avesse voglia di fare il suo lavoro, lei amava profondamente il suo lavoro, solo che se c’era qualcosa in grado di turbarla, anche a distanza di qualche anno dall’aver intrapreso la carriera di Guaritrice, era proprio vedere un bambino stare male.
Aprì la porta e vide un’elfa, doveva essere femmina, due grandi occhioni azzurri che le ricordarono per un attimo Dobby, entrare trafelata tenendo in braccio un bambino di circa due anni, non di più che stava cercando di guardarsi intorno, con gli occhietti socchiusi e le guanciotte paonazze.
“Buonasera, io sono Hermione, che succede?” chiese cercando di avvicinarsi al bambino e tastargli la fronte senza irritarlo ulteriormente.
“Signorino Scorpius” disse l’elfa agitata “ha febbre alta e vomito, Holly gli ha dato pozione, ma non è successo niente…”.
“Holly stia tranquilla” disse Hermione facendo strada verso l’ambulatorio “ora andiamo dal pediatra e vediamo di capire cos’ha questo piccolino…”.
Holly tremava e con un gesto repentino le affidò il bambino lasciandola senza parole.
“Holly ma che…”.
“Holly non può restare, deve avvertire padroncino!” disse l’elfa prima di smaterializzarsi con un pop.
Così Hermione si ritrovò con il piccolo Scorpius in braccio che si era accoccolato meglio trovando rifugio nell’incavo del suo collo e si avvicinò alle stanza attrezzate per accogliere i piccoli maghi.

“Oliver ci sei?” chiese bussando alla porta dell’ambulatorio.
Un giovane uomo, sui trent’anni con un bel sorriso e una scimmietta cucita sul camice li accolse facendoli entrare.
“Allora, chi abbiamo qui?” chiese guardando la collega.
“Lui è Scorpius” rispose lei mentre lo adagiava sul lettino per poi dare via allo scan delle funzioni vitali.
Scorpius, nel suo pigiamino verde con ricamato un boccino d’oro protestò un po’ mentre il medimago ed Hermione lo controllavano e quando lei fece per allontanarsi, lui le strinse le dita con la manina.
“Tranquillo piccolino” disse accarezzandogli dolcemente i capelli così biondi da sembrare bianchi che ricordavano quelli di una persona che tempo addietro chiamavano Furetto Platinato “va tutto bene!”.
“Herm ma non c’è nessuno con lui?” chiese Oliver, così lei lo mise al corrente di quanto successo poco prima con l’elfa Holly.
“E ora?”.
“E ora niente Doc, vediamo cos’ha quest’acciughina, lo trattiamo e finchè non arriva il padre sto io con lui, sempre che non arrivi qualcun altro che necessiti delle cure del Medimago Baston!” rispose lei avvicinandosi all’uomo per scompigliargli i capelli.
“La fai facile tu…” rispose lui trattenendole la mano “e se nessuno lo reclama?”.
“Oliver per tutti i boccini, non facciamoci prendere dall’ansia” sbottò lei “quando fai così sembri proprio Ronald!”.
“Granger, non confondiamo l’Ogden invecchiato con la burrobirra, prego!” rispose lui sapendo che si stava per scatenare un putiferio.
“Ferito nell’orgoglio per caso?”.
“Chi, io?” rispose tagliente Oliver “bambina, non sono io che mi sono disinnamorata del mio fidanzato e mi sono messa a ridere quando mi ha detto che per lui era la stessa cosa!”.
“Ehi! Questo si chiama giocare scorretto, non vale!”.
“E non sono io quella che ha accettato di fare i turni massacranti perché non vuole affrontare la realtà e ammettere che sta soffrendo preferendo nascondersi dietro la maschera “sono Herm e niente può scalfirmi”... può attaccare con tutti, ma poiché non è un minuto che lavoriamo insieme e ti conosco, non attacca con me!”.
“E allora!!!” sbuffò Hermione, dandogli uno schiaffetto gentile per non ammettere che il collega aveva fatto centro su tutta la linea “te l’ho detto, sto bene e non è per quello che sto facendo i doppi turni, e lo sai… in ogni caso, tornando a noi, se nessuno viene sto io con lui e se c’è qualcosa mi chiami e alle brutte, c’è sempre l’auror del dipartimento tutela dei minori a cui poter chiedere di fare un incantesimo di identificazione dei genitori…”.
“Te l’hanno mai detto che sei una so tutto io Guaritrice Granger?”.
“Certo, tutti i giorni!” rispose lei ridendo “e se poi sei tu a dirmelo, medimago Baston, con quella tua scimmietta ricamata sul camice, è ancora più credibile!”.
Oliver stava per rispondere quando lo scan avvertì che aveva terminato il suo ciclo di rilevazione.
“Santo Merlino che va in vacanza ad Honolulu, 41,2 Oliver, ci credo che non sta in piedi il piccoletto, una temperatura del genere metterebbe in difficoltà anche un ungaro spinato!”.
“E non solo Herm” aggiunse l’uomo consultando i risultati dello scan “è anche fortemente disidratato…”.
“Lo so, l’elfa ha detto che non è riuscito a tenere niente nello stomaco, a malapena ha tollerato la pozione…”.
“Porco Salazar!”sbottò Oliver preoccupato guadagnandosi in cambio un’occhiataccia dalla ragazza “non posso dargli le pozioni se non le tiene per niente, ed è troppo piccolo per poter tollerare una temperatura del genere ancora per molto!”.
“E quindi?”.
“E quindi non so che fare…”.
“Per le occhiaie di Mirtilla, Oliver, mica lo vorrai lasciare così in attesa che gli passi, vero?”.
“NO, ma….”.
“Ma un par di pluffe, Oliver! Ti ricordo che possiamo avvalerci anche della medicina babbana fino a prova contraria…”.
“Okay, ma non sono poi così pratico, tu come te la cavi?”.
“E secondo te per cosa ci fanno fare un semestre al St.Thomas Hospital? Controlla la dose del paracetamolo e prendi una fisiologica da 500 così lo rimettiamo su questo cucciolotto…”.
“Okay, okay, agli ordini capo! La so tutto io colpisce ancora!”.
“Esatto doc, mi dispiace dirtelo ma Granger batte Baston 300 a 0 senza neanche prendere il boccino! Mi sa che come portiere non hai più la lucidità di un tempo, eh, capitano?”.
“Ma sentitela, ora, come prende gallo la signorina!” rise lui mentre prendeva il materiale dall’armadietto “e pensare che al tuo primo anno mi morivi dietro!”.
“L’importante è esserne convinti!” rise Hermione che nel frattempo era diventata bordeaux “Tu intanto prepara le infusioni che io cerco di mettere un accesso a questo cucciolo e che Merlino ce la mandi buona, non credo sarà molto felice quando si sentirà bucare…”.
Così Hermione prese tutto quello che le serviva e iniziò a fare il suo lavoro, Scorpius era in dormiveglia e quando si sentì pungere, si agitò.
“Buono tesoro, abbiamo fatto…” disse infine accarezzandogli le guanciotte con le mani fresche, cosa che fu molto gradita dal piccolo “Doc, ci sei?”.
“Si, eccomi!” disse porgendole il tutto dopo aver appellato un’asta reggiflebo mettendola vicino al lettino del bambino.
Collegarono la flebo al rubinetto e dopo aver sistemato i vari flaconi e sciolto eventuali nodi, fecero scorrere la rotella che cominciò a far scendere il liquido nel tubicino di plastica collegato al braccio del piccolo paziente.
La terapia stava facendo il suo corso e dopo essersi consultati decisero che nell’attesa, potevano fare degli impacchi freddi per aiutare il bimbo a stare un po’ meglio.
“Aspettiamo che finisca almeno l’antipiretico e poi lo spostiamo nella stanza dell’osservazione pediatrica, che dici?” chiese Hermione che ottenne come risposta un cenno affermativo dal collega.
Aspettarono qualche minuto,poi Hermione prese tra le braccia il bambino e preceduta da Oliver, si diressero verso la stanza dell’osservazione pediatrica.
Scorpius si lamentò quando la ragazza lo allontanò per metterlo nel lettino e decise di mettersi a sedere su una sedia a dondolo lì vicino e cullarlo un po’ fino a che non si fosse calmato.
“Herm…”la riprese il medimago vedendo la scena, di una dolcezza infinita ma decisamente contro i protocolli che vietavano ogni approccio simil genitoriale da parte degli operatori.
“Lo so, ma è solo, e stranamente per la sua età si è fidato… se lo agitiamo diventerà un ippogrifo in miniatura e ci vorrà un sacco per tranquillizzarlo…”.
“D’accordo” concluse Baston passando una copertina alla ragazza che la sistemò in modo che il bimbo non prendesse freddo, prima di tornare a sistemare la flebo “tu tienilo tranquillo, vediamo se riusciamo a farla passare così, sennò lo raffreddiamo in altro modo, io intanto vado a vedere se riesco a contattare un parente…”.
Baston stava quasi per sparire oltre la porta quando Hermione lo richiamò.
“Oliver, grazie!” disse semplicemente e lui le sorrise di rimando.

…Intanto, a Leadworth…

“Draco, c’è un elfo che ti sta cercando da almeno un quarto d’ora, non si schioda dalla sala d’attesa,e mi sta facendo dannare, puoi andare cortesemente a vedere prima che mi internino al reparto psichiatrico del San Mungo?” chiese una giovane ragazza con la divisa verde.
“Certo, grazie Amelia!” rispose l’uomo correndo fuori dalla stanza dove si trovava per imboccare il corridoio e uscire in sala d’attesa.
Stava prendendo fiato quando vide Holly, l’elfa che accudiva suo figlio Scorpius.
“Holly che è successo? Dov’è Scorpius?!” chiese allarmato.
“Padroncino, piccolo padroncino sta tanto male, Holly lo ha portato a San Mungo ed è venuta a chiamare te, vieni, presto!” rispose l’esserino agitata e con gli occhi che trattenevano a stento le lacrime.
“Holly! La signora dov’è? E’ stata avvertita?”.
“La signora non c’è, padrone, padroncino chiedeva della mamma, ma mamma non c’era, l’ho cercata e mi ha risposto che non poteva, doveva uscire con le amiche, così ho portato padroncino a San Mungo e sono corsa qui…”.
Draco si sentì ribollire dalla rabbia ed era in qualche modo grato all’elfa per essersi presa cura del figlio,cosa che teoricamente,toccherebbe ad una madre e Astoria, non se ne occupava neanche!
Che diamine, doveva pur avere un cuore da qualche parte, anche i troll certe volte erano più sensibili e più affettuosi della sua consorte…
“Ascoltami,” disse cercando di tranquillizzare l’esserino davanti a se “tu torna a casa, manda un gufo a Blaise e digli di raggiungermi domattina che devo parlargli, io vado al San Mungo e rimango con Scorpius, okay?!”.
“Holly non deve stirarsi le orecchie con la piastra della signora?” chiese l’elfa sorpresa.
“Cosa?!” Draco si trattenne dal ridere, non per la domanda in se ma per il modo in cui Holly si voleva punire “Holly, no! Ti proibisco categoricamente di stirarti le orecchie, che sia con la piastra della signora o con qualsiasi altra cosa, altrimenti mi arrabbio! Hai fatto ciò che ti ho chiesto, prenderti cura di mio figlio, e di questo sono pienamente soddisfatto!”.
Holly fece un inchino andando quasi a toccare il pavimento con le orecchie e con un pop si smaterializzò.
Draco non perse tempo, tornò dentro, avvertì i colleghi che erano di turno con lui, scusandosi per lasciarli così su due piedi, e si avviò verso lo spogliatoio per cambiarsi e smaterializzarsi all’ospedale.
“Draco tutto okay?!” chiese Amelia, correndogli dietro.
“Amelia, mio figlio, sta male, è al San Mungo, perdonami, ma devo andare!”.
“Draco, santa Morgana, siamo all’ospedale di Leadworth, non al San Mungo, davvero pensi che non ce la facciamo da soli io e il dottor Williams?”.
“Lo so, ma sai come la penso, se vedi che si scatena il delirio mandami il tuo patronus e torno immediatamente!”.
“Guaritore Malfoy, non dirlo neanche per scherzo o giuro che ti schianto! Vai ora, e saluta quella meraviglia del tuo bambino da parte mia!” disse la collega sorridendo guardandolo andare via di buon passo “E fammi sapere come sta, intesi?!”.
“Sarà fatto Pond, non sia mai che ti dia un valido motivo per schiantarmi sul serio e poi mi ritrovo affidato alle tue cure!”si congedò Draco prima di sparire nello spogliatoio.
Si cambiò, chiuse il suo armadietto, prese lo zaino che portava sempre con se e si smaterializzò direttamente al San Mungo.

  
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