Zollette di zucchero diventate amare.
La sera fece
capolino nei cieli di Panem con una leggera pioggia,
il rumore delle gocce d’acqua che si infrangeva contro i vetri cullava Finnick avvolto in una coperta, seduto in un angolo del letto
con il telefono incastrato tra la spalla e l’orecchio, i capelli ramati erano
scivolati di lato, coprendogli un occhio stanco. Mags
era andata a vedere come stava poco prima, per poi andarsene dopo una carezza
sulla guancia.
Meena era morta.
Doveva farsene una ragione e, in effetti, se l’era fatta. Era Mentore da
parecchi anni ormai e l’ultimo suo tributo a vincere lo aveva fatto tre anni
fa. Non sopportava l’idea che fosse stata uccisa da Llyr;
tra i tributi dello stesso distretto nasceva una sorta di solidarietà che
permaneva anche quando uno dei due moriva, aveva colto nelle varie edizioni
atti che avevano il sapore di vendetta
perché il compagno di distretto era morto.
Ma non da Llyr – lui aveva sorpreso tutti. Aveva ucciso una dodicenne
che si fidava di lui, che si era fatta portare in braccio da quel ragazzo.
«Finnick…» pigolò la voce dall’altra parte della linea,
facendolo rinsavire di scatto, «parlami» disse poi, quasi supplicando.
Il ragazzo
sospirò, stringendosi un po’ nella coperta, «ci sono, scusa…»
rispose a bassa voce, fissando le colline lontane di un qualche distretto,
oltre i palazzi e le luci di Capitol City, «tu stai
bene?» si ritrovò a sorridere lievemente.
Non ci fu
risposta, Finnick attese ancora qualche secondo prima
di riprovare a parlare, «Annie, stai bene?» parlò con più calma, cercando di
sembrare protettivo e caldo, cose che di solito mostrava attraverso le carezze
e gli sguardi.
«Sto bene,
vorrei che lo fossi anche tu».
Finnick riusciva ad
immagine Annie sul divano con il telefono in mano, gli occhi sul pavimento e le
labbra serrate, come preoccupata.
«Starò bene solo
quando ritornerò da te», era sincero, dopotutto – Annie era la sua medicina,
«finirà tutto tra poco» concluse poi.
Il silenzio
riempì la conversazione, poi la ragazza riprese a parlare, «il mare qui è
agitato» l’affermazione colpì Finnick come un treno,
«dovresti stare più tranquillo» non voleva sentire il resto della frase, eppure
rimase lì, aspettando la conclusione, «non è colpa tua se Meena
è morta».
Si promisero che
avrebbero dormito assieme, appena Finnick fosse
tornato, e poi chiusero la chiamata.
Odair si lasciò
scivolare sul letto, sentendo le vertebre appoggiarsi sul letto piano, come se
un movimento troppo brusco potesse farlo cadere a pezzi, rovinare quel vaso i
cui pezzi erano appena stati rimessi assieme. Sospirò pesantemente, passandosi
una mano tra i capelli, ritrovandosi dietro le palpebre l’immagine della bimba
in ascensore che stringeva tra le mani il suo sacchetto di zollette di
zucchero.
Sentì le lacrime
sbocciare agli angoli degli occhi per poi scorrere giù – il sangue le colava anche dagli occhi. Era morta così: piangendo
rosso, e le zollette di zucchero erano diventate amare per quella visione tanto
dolorosa.
Aprì gli occhi
di scatto, fissando il soffitto grigio, illuminato da una flebile luce ai lati
delle pareti. Nella sua testa l’immagine di Meena si
affievoliva lentamente a ritmo dei suoi sospiri, come se la stesse cacciando
via. Voleva ricordarla bella, sorridente, fiduciosa negli altri – non in preda
a spasmi sul freddo ghiaccio mentre le sue labbra si contorcevano in un grido
muto: chiamavano lui o Llyr?
Ma sapeva che
Annie aveva ragione, o quantomeno voleva convincersi di questo: non era colpa sua, non era colpa sua.
Aveva fatto il
possibile, ma non ci era riuscito. Aveva semplicemente fallito.
NOTE D’AUTRICE ◊ «viviamo e respiriamo parole»
Mi sto trascinando tutto questo da
una vita, davvero. E arrivata faticosamente qui non ho nulla da dire.
Allora, questa è la morte di Meena e il suo
effetto su Finnick, mentore – e spero che non sia
OOC, davvero. Dicevo, Meena partecipa ai 73esimi Hunger Games di yingsu, ovvero I’m frozen to the bones,
di cui ovviamente consiglio la lettura.
E, per completare l’opera summa(?),
vi linko Il Forno⌠Hunger Games EFPfanfic⌡
che, come avete intuito, è un gruppo su facebook –
nato due giorni fa – dove trattiamo delle fanfic di
EFP su Hunger Games e non
solo, per ora, chi ci è entrato sembra trovarsi bene.~
Sto zitta e vado a dormire, che è
meglio!
Sperando che a yingsu
vada bene tutto questo,
radioactive,