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Autore: Lerax    12/12/2013    0 recensioni
In Primavera la marmotta intelligente si sveglia dal lungo letargo, si guarda intorno e decide di tornarsene a dormire. 
La marmotta stupida si sveglia dal lungo letargo, si guarda intorno e decide di confezionare cioccolata.
Di mattina le cose non devono aver per forza un senso.
Oggi è il mio primo giorno di vita.
(Storia originale pubblicata nel 2011)
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La marmotta stupida
 
Certe volte ti svegli la mattina e ti chiedi “Sono viva? Sono morta? Perché?
Altre volte ti svegli e basta. 
In Primavera la marmotta intelligente si sveglia dal lungo letargo, si guarda intorno e decide di tornarsene a dormire. 
La marmotta stupida si sveglia dal lungo letargo, si guarda intorno e decide di confezionare cioccolata.
Di mattina le cose non devono aver per forza un senso.
Oggi è il mio primo giorno di vita. Simbolicamente s'intende. Le zampe di gallina e il seno in decadenza mi ricordano fin troppo bene i miei quarantatré anni.
Una volta, nella mia vita precedente, cioè fino a ieri, avrei aspettato la fine dell'anno. Del resto manca solo una settimana. Anno nuovo, propositi di una vita nuova. Ha anche una certa logica. 
Eppure, mi sono detta basta. Con le diete dimagranti, le ossessioni per le smagliature, la piastra per i capelli, il dentifricio sbiancante, il tonno in scatola eco compatibile. Basta inseguire l'icona della donna sempre perfetta, con tacco dodici e abito succinto anche in casa. Avevo comprato le pantofole con i tacchi, ecco fino a dove si può arrivare. Dove sarei arrivata, non lo saprò mai.
Ad un certo punto non si può far altro che dare un taglio netto. Ho cambiato acconciatura sette volte in un anno. Segnale pericoloso, un messaggio d'aiuto in codice. E' praticamente un suicidio cambiare taglio più di due, massimo tre, volte all'anno, autolesionismo puro. Altrettante volte ho cambiato guardaroba perché, si sa, tutto deve intonarsi.
Adesso mi sveglio in questo posto e non è il mio appartamento in centro in stile moderno, luminoso, finestre rivolte a ovest, me stessa abbinata alle pareti abbinante alle tende abbinate ai mobili abbinati alle piastrelle abbinate alle porte abbinate abbinate abbinate. 
Tutto secondo un criterio rigoroso e razionale. Alle pareti quadri post moderni, schizzi e pennellate casuali studiate per dare un illusorio senso di non-ordine. 
Ritmi scanditi, piani quinquennali da seguire. Addio.
Il cielo è il mio tetto, l'erba il mio letto, il sole il mio calore, la natura mia compagna.
Oggi è il mio primo giorno di vita, non ho niente se non me stessa e questo flacone ormai vuoto. 
E finalmente mi sento libera.
  
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