Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: little devile    12/12/2013    11 recensioni
Uno zombi in piena libertà...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Zombie
 
 Essere la figlia di due scienziati può avere i suoi lati positivi e negativi, per esempio i lati negativi sono: compleanni passati sola o in compagnia dei miei amici. Giornate passate in camera mia ascoltando musica o guardando la TV. Soprattutto non poter mai vedere i miei genitori, dato che sono sempre in laboratorio o in viaggio. I lati positivi invece sono: tanti regali, tanti animali, una casa enorme. Poi alla fine non sono nemmeno cose positive queste. Posso divertirmi quanto mi pare con il mio cagnolino James. Però l’amore dei miei genitori… Si, quello mi manca tanto.  
Però la cosa che mi piace di più del lavoro che fanno è che posso andare nel loro laboratorio quanto mi pare e piace, soprattutto perché l'assistente dei miei è un bellissimo ragazzo di 27 anni, alto ben piazzato, capelli castano chiaro, occhi blu. Peccato che tra noi non ci potrà mai essere nulla, io ho soltanto 16 anni.
Poi non sono nemmeno questa gran bellezza, bassina, capelli neri, alta un metro e sessantadue, se si più chiamare altezza. Sono magra, troppo magra a dire il vero, quindi di conseguenza non ho nessuna forma. Lui nemmeno mi guarda.
Si, parliamo, anzi facciamo delle chiacchierate lunghe ore. Avere in comune la passione per le scienze è una cosa molto positiva. Eh si, i miei genitori mi hanno trasmesso la passione per questa materia tanto affascinante.
Da qualche settimana però mi è stato proibito di entrare in laboratorio, non so perché non mi ha detto niente nessuno, forse stanno lavorando ad un progetto segreto. Si la mia fantasia non ha limiti.
Cammino per camera mia in cerca di una maglietta a maniche corte, oggi fa piuttosto caldo per essere aprile. Sto per aprire l’anta dell’armadio quando sento il rumore del telefono di casa. Lascio l’armadio aperto e corro di sotto per rispondere. Appena metto piede sull’ultimo gradino delle scale il telefono smette di suonare. Alzo gli occhi al cielo, sbuffo e torno di sopra. Neanche il tempo di mettere piede in camera che il telefono prende a squillare di nuovo, “che palleeee” mi lamento. Corro alla velocità della luce di sotto e rispondo immediatamente.
 “Pronto?”
“Valentina, finalmente hai risposto!” Dice esasperata mia madre.
“Scusa, non ho fatto in tempo ad arrivare al telefono.”
“Okay, okay. Senti amore, devi farmi un favore: porta il telefono a Lucas immediatamente, devo dirgli una cosa urgentemente.”
“Vaaaa bene. Aspetta due minuti però.”
Corro giù per le scale, verso il laboratorio, faccio per bussare alla porta blindata ma fortunatamente Lucas – l’aiutante dei miei genitori - mi vede. Gli faccio segno di aprire, perché ha una telefonata, fortunatamente capisce al volo e mi apre. Con la scusa mi precipito dentro e mentre lui parla al telefono inizio a curiosare per il laboratorio.
Noto una strana capsula contenente un essere umano, mi fermo per poter ipotizzare di cosa si tratti. Lo osservo per bene, sembra proprio una persona che galleggi in un liquido giallastro. Ha due mani grandi e braccia possenti, gambe lunghe e lisce. Il viso è quello che mi inquieta, rugoso e con una bocca molto grande. Faccio un passo avanti per osservarlo meglio, gli occhi sono semi chiusi, riesco ad intravederne il colore, sono su un giallo scuro. ‘Nessun essere umano ha gli occhi di questo colore’ penso inorridita.
 Mi volto verso Lucas, sento nominare il mio nome, così mi avvicino di soppiatto per origliare.
 “Valentina, pensa a lei” dice Lucas quasi agitato. “Ascolta per favore, se lo portiamo nel laboratorio universitario prima che si svegli…” continua a dire Lucas. “Se volete mette in pericolo vostra figlia… allora fate pure.” 
Non so di cosa stavano parlando. Forse stanno lavorando a qualcosa di pericoloso, un virus magari. Non so, oppure qualche scoperta sensazionale… Ma in tutto questo, perché io sarei in pericolo?
 
Un po' impaurita e con voce tremante inizio una conversazione con Lucas per sapere cosa sta succedendo.
“Lucas, cosa state facendo tu e i miei genitori?” Chiedo.
“Niente di importante” risponde lui, con voce preoccupata.
“Dai dimmelo, lo sai che non dirò niente e nessuno.”
“No.”
“Daiiiii, dimmelo.”
“No.”
“Ti prego. Ti prego. Ti prego.”
“No.”
“Guarda che posso continuare all’infinito eh. Ti prego. Ti prego. Ti prego. Ti prego. Ti prego. Ti prego. ”
“Ok ok, te lo dico” risponde lui rassegnato ed esasperato.
Mi siedo sulla poltrona vicino alla scrivania per ascoltare quello che sta per raccontarmi Lucas.
“Io e i tuoi genitori...” Inizia a dire Lucas.
“Si, continua” lo incoraggio.
“Ecco, io… Noi…”
“Dai, parla”
“Ok ok, vedi quella creatura lì in quell'angolo?”
“Si, certo”
“Quello è uno… Oddio mi metterò nei guai.”
“No dai starò zitta te lo giurooo.” Dico con una vocina da bambina. Lui sospira e alla fin parla.
“Quel coso lì è uno zombie. Cioè no, non è uno zombie… oddio. È complicato da spiegare, ma per dirlo in modo semplice possiamo chiamare quella cosa la” dice indicando l’uomo nel liquido giallo “è uno zombie.”
“C- che cosa?” Urlo allarmata.
“Shhhhh, silenzio”
“Ma… Ma… Mi stai prendendo in giro, vero?”
“No. I tuoi genitori e io ci stiamo lavorando da mesi”
“Per questo mi era stato vietato di entrare in laboratorio?”
“Si esatto, comunque, siamo in attesa che lo zombie si risvegli, mancano poche settimane ormai”
“M-ma dici sul serio?”
“Si, però non temere è innocuo.” Mi rassicura Lucas con un sorriso. A dire il vero non so se credergli o meno.
“Prima ho sentito che parlavi con i miei. Cosa… cosa stavate dicendo?” Domando con il battito a mille. Inizio ad avere davvero paura, questa storia non mi piace per nulla. Sfrego le mani sudaticce sui miei jeans, mentre aspetto che Lucas mi dia una risposta.  
“I tuoi genitori temono che si possa risvegliare da un momento o l’altro.”
“E io cosa c’entro?”
“Non… Non sappiamo se è pericoloso oppure no. Se si libera può fare del male a qualsiasi persona incontri per il suo cammino. Ma potrebbe anche essere innocuo, gentile… non lo sappiamo. È un’incognita.”
Ormai la paura si sta impossessando di me. Deglutisco a fatica e cerco di regolarizzare la respirazione.
“Quindi, mi stai dicendo che se capito qui per sbaglio e lui è… Sveglio può uccidermi?” Sussurro terrorizzata.
Lucas fa un respiro tremante e risponde: “si… ma anche no. Come ho detto non lo sappiamo.”
Neanche a farlo apposta in quel preciso istante, dalla capsula si sente uno scricchiolio, mi alzo di colpo non sapevo cosa fare. Così Lucas con voce calma mi dice di nascondermi in una botola anti gas. Lucas prede delle carte e le infila in uno zaino, prende una pistola e delle strane pallottole e mette anche queste nella borsa.
“Merda” sussurra Lucas terrorizzato. “Okay, allora cerca di… di metterti al sicuro e… buona fortuna”
Lucas corre verso lo zombie, e io con il cuore palpitante mi nascondo dentro la botola creata apposta per queste situazioni. Mi barrico dentro e aspetto… aspetto… aspetto.   
 
Ormai è passata un’ora, quindi decido di uscire dalla botola, credo di essere al sicuro. Con le mani che mi tremano dalla paura faccio scattare la piccola serratura ed esco. Afferro lo zaino e prima di mettermelo sulle spalle, noto un piccolo foglietto destinato a mio nome. Mi guardo in giro, non c’è nulla di strano in giro. Mi appollaio sulla sedia e inizio a leggere la lettera… 
 
Valentina, non avere paura di quello che sta succedendo perché c'è un modo per far riaddormentare la creatura. Devi semplicemente sparare al centro de suo cuore. Come puoi notare dentro la borsa c'è una pistola con dei proiettili speciali, infatti quest'ultimi sono in grado di fa riaddormentare la creatura.
Buona fortuna e non temere… andrà tutto bene.

 
Rileggo il messaggio più volte per rendermi conto di quello che sta succedendo. Prendo la pistola, la carico con i proiettili speciali e vado alla ricerca dello zombie.
‘ Mi sembra tutto così assurdo, com’è possibile una cosa del genere? ’
Mi sembra un film trash sugli zombie.
Prendo un respiro profondo e mi incammino su per le scale. Con la pistola impugnata saldamente mi aggiro per casa.
Con il cuore che mi martella forte nelle orecchie, perlustro tutta casa. Per prima cosa guardo nel bagno. Con delicatezza abbasso la maniglia ed entro, chiudendomi la porta alle spalle. Guardo nella vasca da bagno, nulla. Prendo un respiro profondo ed esco. Ad un tratto la luce se ne va. ‘Cacchio, e ti pareva che succedeva una cosa del genere’. Mi fermo un attimo per respirare, il panico ormai si sta impossessando di me. ‘Non so cosa fare, se vedo lo zombie me la farò addosso di sicuro.’ È vero che ho visto mille film su di loro, però vederne uno dal vivo… la cosa è completamente diversa. Un rumore di passi mi fa raddrizzare i peli sulla nuca. Trattengo il respiro e mi fiondo in camera mia. La prima cosa che mi viene in mente è di nascondermi sotto il letto. Detto fatto.
“GRRRRRRRR.”
Il ringhio che sento proviene da fuori, quindi mi avvicino alla finestra. Con il sole che tramonta fuori si vede ben poco. Aspetto che gli occhi si abituano un po’ all’oscurità. Guardo fra gli alberi e non vedo nulla. Guardo verso la piscina e anche lì tutto okay. Poi un movimento mi porta a spostare gli occhi sulla serra.
Dento la serra c’è lo zombie.
Mi precipito fuori, verso la serra. Con il cuore martellante in petto e l’adrenalina che mi scorre in corpo, vado dritta verso l’obbiettivo. Quando me lo ritrovo quasi davanti, mi rendo conto che non so cosa fare. In vita mia non ho mai sparato, non ho mai impugnato una pistola fino a questo momento.
Penso ad un piano, l'unica idea che mi viene è di colpirlo di sorpresa, però per poterlo fare dovevo avvicinarmi più possibile e lui. Ancora più vicino. Questa cosa mi terrorizza, però devo farlo. Devo avere i nervi saldi, non posso permettermi di fallire.
Lo zombie passeggia per la serra, va su e giù, fa così per più di mezz'ora, poi si siede e chiuse gli occhi, penso che sta riposando così con molta cautela e controllo mi avvicino alla porta della serra, prendo la mira e... non ho nemmeno il tempo di premere il grilletto che Lucas si getta sulle mie spalle. Reprimo un urlo, non so come faccio ma sono riuscita a non urlare. Cerco in tutti i modi di scrollarmi Lucas dalle spalle, non capisco cosa sta facendo. Con un attimo di coraggio mi spingo verso il tavolo, così facendo riesco a togliermi Lucas dalle spalle. “Si può sapere che stai facendo?” Sussurro. “Lucas?” Lo chiamo ma lui non mi risponde. Inizio a temere il peggio. Impugno di nuovo la pistola che giace a terra vicino al mio piede. Miro verso di lui e lo chiamo ancora “Lucas?” Nulla non mi risponde. Con cautela mia avvicino a lui con la mano gli altro la testa. Con mio grande orrore faccio cadere la pistola e cado in ginocchi piangendo. “Lucas, no. Nooo.” Piango per parecchi minuti. Anche Lucas si è trasformato in uno zombie. Il suo viso è tutto sfigurato, gli occhi sono vitrei e la pelle è pallidissima. Cerco di alzarmi ma non ci riesco, chiudo gli occhi per calmarmi un attimo. Non riesco proprio a crederci. Il cuore mi sembra sprofondato nell’oscurità più profondo. Gli volevo bene. In un certo senso era un fratello per me. Non riesco a crederci.
Questa volta non riesco a trattenere un urlo, Lucas è in piedi di fonte a me. Non mi sono accorta di nulla. “Lucas… cosa fai?” Mi alzo con cautela, mi asciugo gli occhi e lo guardo avvicinarsi a me. Il terrore si impossessa nuovamente di me. Allungo il braccio per prendere la pistola, ma non c’è. La trovo abbandonata vicino al tavolo, troppo lontano da me. “Lucas, guardami bene, sono io Valentina.” Continua ad avvicinarsi, adocchio la pistola e mi allungo per prenderla. Ahimè non faccio in tempo. Sento un morso sul collo, metto una mano su di esso e trovo del sangue. Scuoto la testa incredula. Sono… sono stata contaminata?! Vedo il mondo girare intorno a me, non ho il tempo di appoggiarmi al tavolo che cado per terra svenuta. O morta.
 
Mi sveglio poco dopo, sento un istinto primordiale crescere dentro di me, ho voglia di cibo, sangue, carne umana. Barcollando mi alzo e inizio ad annusare l’aria. Sento odore di carne fresca nelle vicinanze. Mi lecco le labbra deliziata. Senza pensarci un secondo mi metto a correre verso questo odore così buono…
 
Dopo sei mesi l’intera popolazione si trasforma in zombie, nessun sopravvissuto.
 
5 anni dopo la terra è completamente deserta, popolata soltanto da piante e alberi. Noi zombi ci siamo uccisi a vicenda per la troppa fame. La terra è completamente disabitata. Nessun essere umano, animale, zombie sopravvissuto.   
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE.
 
Salve, questa è la primissima storia che scrivo. Lo so che gli zombi sono banali, ma ho voluto cominciare così la mia avventura su EFP.
 
Con il tempo migliorerò, questo è certo, ma per il momento il risultato della mia storia è questo.
 
Dopo anni sono ritornata a rileggere il mio primo racconto e la prima cosa che ho pensato è “ma che cazzarola ho scritto?” Eh sì, rileggendola ora, devo dire che è la storia più banale di tutti i tempi. Scritta anche male xD per questo l’ho corretta un po’ aggiungendo parti ed eliminato altre. Adesso è leggermente più decente. 
  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: little devile