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Autore: subaku no temari    11/05/2008    8 recensioni
salve questa piccola crezione a capitoli parla di una piccola (tutti piccoli XD) band punk e che tra il cantate (scoprirete chi) e la sorella di uno dei chitarristi nascerà qualcosa! AU Naruto... [NaruHina] [SasuSaku] [GaaraMatsu] [ShikaTemari] Buona lettura ^-^
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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1. Blacks Lands

Musica assordante. Da fuori al live bar si avvertiva solo un chiasso rintronante, e certo non invitava molti spettatori all’interno di esso.

Ma chi entrava sentiva una musica meravigliosa, anche se punk.

Un gruppo suonava in quel momento: I Blacks Lands. Le corde strimpellate con un plettro in osso, facevano uscire un suono duro e veemente, che ricadeva pesante sul pubblico in delirio per il quintetto di ragazzi sul piccolo palcoscenico.

Un Sol 7 un La bemolle e il pubblico cadeva ai loro piedi come in culto. Potevano essere punk ma il sound e il testo trasmettevano molto alle orecchie degli ascoltatori.

Pearcing sulle orecchie e sulle sopracciglia, gel a quintali sui capelli. Alcuni portavano un trucco pesante con il kajar. Il batterista, unico biondo, aveva 5 pearcing tre sull’orecchio sinistro e due sull’orecchio destro. Si chiamava Naruto Uzumaki, di buona famiglia, aveva preferito mollare tutto per fare il musicista. Batterista a livello professionale, era il più idiota del gruppo, ma almeno guadagnava punti con la simpatia.

Il bassista, era un ragazzo tenebroso, ma dal fascino accattivante. Sasuke Uchiha era il suo nome. Aveva i capelli scuri scompigliati e pieni di gel. Era un orfano vagabondo che si era unito da poco alla band. Aveva molte fan da quelle parti, data la sua bellezza, era più che plausibile.

I due chitarristi non erano da meno.

Il primo Gaara Sand. Un ragazzo molto grazioso dai capelli rossi e gli occhi color oceano. Solitario, si sapeva ben poco del suo passato, da dove venisse e quali fossero i suoi hobbies.

Era molto abile nello strimpellare la chitarra elettrica, molto bravo nel comporre musica, ma non i testi. Infatti la maggior parte delle melodie delle canzoni erano opera sua.

Il secondo Kiba Inuzuka. Un ragazzo dedito alla natura e agli animali. Teneva un cicciolo bianco. Non era di razza pura e si chiamava Akamaru. Kiba oltre che dedito alla natura, era dedito alla sua chitarra Hana, chiamata così in onore di sua sorella Hana Inuzuka morta qualche mese prima. Era un ragazzo molto bello capelli e occhi castani, un discreto fascino, e la qualità di essere galante con le donne e una bestia a letto.

E ultimo…il cantante.

Un ragazzo scuro, cupo, associale, ma molto affascinante. Era lui il leader del gruppo, con la sua voce roca e graffiata faceva venire i brividi. Il suo nome era Shikamaru Nara. un ragazzo con i capelli castani e gli occhi verde foglia, a volte diventavano come smeraldi sotto i riflettori, ed erano contornati da un pesante strato di kajar che risaltava ancora di più la lucentezza ed il colore di essi. Un povero scapolo scappato di casa. Diceva che le donne sono una "seccatura"; ma affermava così solo perché non riusciva a comprendere la complessa mentalità femminile. Uno dei più ammirati del gruppo evitava autografi e roba del genere. La sua passione… lo shoji. Nessuno poteva batterlo in fatto d’intelligenza. Avendo una gran bella voce aveva stabilito di sfondare come cantante, dileguandosi da casa senza far sapere più nulla di se.

Per lo più i loro pezzi erano composti da melodie dure con semicrome e crome. I testi, non da meno, parlavano di un mondo in cui se non muovi le chiappe non farai nulla nella vita.

Il termine "Blacks Lands" vuol dire "terre nere".

Infatti si sentivano completamente diversi da gli altri, i quali, molti di loro, erano avvolti da uno dei sette peccati capitali.

Ma loro, pensavano di non possedere nessuno di essi, ed erano terre neutrali ai peccati, così "Blacks Lands".

La mentalità con cui avevano scelto il nome non era molto comune, ed ancora adesso è difficile capire cosa sia passato nella mente di quei ragazzi. Però una cosa era certa, che erano molto popolare con quel nome e quello stile cupo e scuro.

Un ultimo giro di Do alla chitarra e l’esibizione era finita.

Dopo un inchino veloce, uscirono nel back stage –ah! Che concerto ragazzi! Sono sfinito!- il biondo si gettò su uno dei puff nei camerini prendendo una lattina di bibita e un pacchetto di sigarette –andiamo! Lo sai che fumare non fa bene hai polmoni! Baka…- -io fumo perché non ho bisogno di cantare, tu non fumi perché hai bisogno di cantare. Ergo…fatti i fatti tuoi- Naruto ne accese una, facendo uscire dalle proprie labbra una piccola quantità di fumo –idiota- il giovane cantante si alzò non sopportando la puzza della sigaretta uscendo fuori dal camerino in attesa che facesse i comodi propri –però ha ragione. Non è una bella abitudine fumare Naruto- Kiba aprì una bottiglia di birra –ma nemmeno bene non è una bella abitudine- -ma io non bevo! E solo che ho sete- disse bevendone un sorso.

Gaara intanto era silenziosamente seduto sul divanetto della stanza mentre leggeva "Orgoglio e pregiudizio" – Andiamo Gaara! Metti giù quel pezzo di carta e vieni a farti una bevuta con noi!- l’interessato guardò il biondo che aveva fatto la proposta – No…preferisco leggere- aveva replicato semplicemente –Come sei fratello! Se sei così a 19 anni figurati a 67! Sai un vecchio scorbutico!- ricevette un’occhiataccia dal rosso che emerse la testa dall’libro, un occhiata glaciale – Adesso non vi metterete anche a litigare per come saremo da vecchi- si lamentò Sasuke – Andiamo Sasuke!!! Vieni a bere con noii!!- Kiba ormai sbronzo barcollava –Tzs! Non mi voglio ridurre come te- decretò –Come sei peròòò!! Hip!- assistendo a quella scena pietosa decise di uscire –Hey capo!- disse il bruno uscendo dalla porta trovando il suo cantante appoggiato svogliatamente al muro – Che vuoi?- - Hey! Come siamo associali stasera? Che c’è? Vuoi una donna stanotte?- chiese ironizzando e sapendo cosa ne pensasse il suo capo delle donne –Ma non sparare cazzate! Lo sai che donne non ne voglio ne mio letto- - Scusa scusa! E solo che…non capisco perché non sopporti per niente le donne- - Sono complicate e problematiche, e poi andare dietro uno di loro è una gran scocciatura- sbuffò allentandosi dal muro e cominciando a camminare – Questo lo so anche io… Però in fondo se si è belli possono soddisfare qualunque tuo capriccio- - Questo è vero…però…poi da loro un dito e si prenderanno tutto il braccio. Avrebbero sempre più voglia no?- spiegò – Si, in effetti non hai tutti i torti- - In effetti…me la cavo bene con i ragionamenti, ma non ho quasi mai ragione- Sasuke lo guardò –E perché?- - Perché io non do mai retta hai sentimenti- sorrise dando dello stupido a se stesso – Ma a volte è necessario- - Ipoteticamente è così però…come vedi sono qui senza aver dato retta ai sentimenti- Sasuke si fermò per pensare all’affermazione fatta da Shikamaru. Aveva ragione a modo suo.

Gaara e Naruto si fermarono per un boccone nel ristorante dell’albergo dove alloggiavano – Che novità Gaara?- - Ecco…tra un paio di giorni verrà mia sorella da Tokyo- disse mangiando silenziosamente – Davvero?! E com’è carina? Bella?! Bona?!?!- il biondo scattò in piedi dopo aver udito la parola "sorella" – Beh…è carina, ha i capelli biondi, gli occhi verde acqua ed è slanciata e formosa…insomma una bona da paura, come dicono quelli che le sbavano dietro- mise in bocca la forchetta colma d’insalata –Bona da paura!!- ripeté inebetito Naruto – Oh Gaara!!! Ti voglio un bene della miseriaaa!!- abbracciò l’amico dopo aver ripreso possesso delle proprie facoltà mentali e fisiche – Guarda che arriva tra due giorni- - l’andrò a prendere io dall’aeroporto- disse sistemandosi i capelli biondi gellati – Meglio se vado io…quando si agita picchia tutto e tutti- esclamò come se la cosa fosse più che normale – In che senso scusa?- - Nel senso che…lei è un’ intelligentissima karateka, e quando vede qualcuno che non conosce lo aggredisce per autodifesa, ma in fondo è molto dolce, ma molto in fondo- Naruto rimase seduto quasi scioccato dalla descrizione della ragazza un’intelligentissima karateka? Per di più bella?! Meglio se la lasciava a qualche altro che ci avrebbe perso l’osso del capocollo per conquistarla – Questo è un lavoro per Shikamaru- disse Naruto rassegnato sedendosi di nuovo tranquillo –Lo so! Appunto per questo viene a Tokyo- bevve dell’acqua – Per vedere Shikamaru?- - No! Per cercare un pollo da accoppare!- sembrava che la cosa gli importasse poco e nulla – Povero Shika! Non vorrei essere nei suoi panni quando la conoscerà- Naruto ridacchiò al solo pensiero del suo capo che rincorre una donna – Si infatti- Gaara si alzò lasciando il conto – Hey! Gaara! Qui c’è il conto- ma il rosso si era dissolto nel nulla. Poco dopo si avvicinò un cameriere – Signore paga in contanti o carta di credito?- chiese impettito notando che il biondo stava tagliando la corda senza pagare – Ehehe! Contanti…-

Il giovane Nara stava rientrando nella camera d’albergo dove alloggiava. Nella camera accanto alla sua c’era Kiba e sa essa si avvertivano rumori alquanto equivoci –ma tu guarda che devo sopportare tutta la notte! Che scocciatura!- bussò prepotentemente alla porta del brunetto che ne uscì completamente nudo – Che vuoi!?!- chiese impettito – Oh santo Dio! Kiba metti qualcosa a dosso!- lo stava per prende a pugni – Parla dì che c’è? Ero nel momento cruciale!- - Smettila di fare casino! Ho mal di testa! Non stanco! E voglio dormire in santa pace!- si lamentò Shikamaru prendendogli il collo – Calma, calma! Dai abbi pazienza! Una botta ed è sfinita!- supplicò – E va bene! Ma poi basta!- mollò la presa sbattendo dopo la porta della camera incriminata – Coglione…- sbottò estraendo la chiave magnetica per entrare nel piccolo loft fornito dall’albergo, e sbattendone anche lì la porta in legno.

Appena dentro butto chissà dove il giubbotto in pelle nero e si gettò letteralmente sul letto a due piazze, con coperte in seta e cuscini in piuma d’oca – Ma possibile che non si possa stare neanche nella propria stanza in pace…- farfugliò con la testa ne cuscino. Drizzò l’orecchio notando che Kiba aveva fatto il sul lavoro per bene e ora taceva chissà quanto stanco e chissà in che condizioni la ragazza nel letto del chitarrista.

Si sfilò la felpa e la mise nel cesto della biancheria sporca, aprì l’acqua del rubinetto facendola scorrere finché non fosse diventata calda e riempì l’intera vasca con essa. Di seguito si sfilò i pantaloni e boxer immergendosi nella vasca in marmo levigato. Chiuse in rubinetto e si immerse per levale il gel dai capelli castani mostrandone in vero aspetto –Fosse sempre così…- si disse rilassando il corpo immerso nel liquido profumato. "- lo sai che tra qualche giorno verrà a trovarmi mai sorella- disse Gaara entusiasta per la prima volta da quanto lo conosceva – E sai che mi importa- disse sbuffando all’argomento abbastanza scocciante –Vuoi venire con me a prenderla?- aveva chiesto il rosso – No! Sarebbe solo una seccatura andare a prendere una ragazza- - Come ti pare ma non sai cosa ti perdi- aveva detto strizzando l’occhio – Figurati! Sarà la solita ragazzina viziata tutta frivolezze- aveva sentenziato Shikamaru molto indifferente – No! Temari non è come le altre- - Tutti i fratelli dicono così!- - Aspetta e vedrai!- lo aveva sfidato alzandosi dal tavolo e lasciando il conto al brunetto" socchiuse gli occhi mentre tornava in mente quel ricordo "Potrei andare con Gaara" pensò portando le braccia dietro la nuca "No!!!!! Ma cosa dico! Ma sentitemi!!!! Io che vado a prendere una donna all’aeroporto!!!" pensò immergendo improvvisamente la testa sotto l’acqua per lavare via l’idea venuta in testa "Me ne starò qui in albergo a giocare a shoji con Sasuke. Mi piace vederlo perdere" pensò assumendo un sorriso sadico in volto.

Si sciacquò velocemente, ed emerse dalla vasca svuotandola del suo contenuto, stringendo di seguito un asciugamano intorno alla vita e uno dietro al collo – Era quello che ci voleva- si diresse vicino alla finestra chiudendola temendo un colpo d’aria e addio voce. Si sedette sul letto asciugandosi i capelli mostrando la candidità del volto senza trucco o altro che appartenesse al costume scenico del suo personaggio – Che diavolo ci troveranno in me le donne! Bah! Che le capisce è davvero bravo- si lamentò stendendosi nel soffice letto "Sarà perché o sono drogate di brutto o sono sceme proprio" pensò mentre gli occhi si riducevano a due fessure prima di chiudersi completamente e lasciarlo a Morfeo.

Le pareti grigie erano rivestite da uno strato di un materiale che insonorizzava la stanza. La sala prove della band era piccola e ne andavano davvero fieri.

C’erano Sasuke, Naruto, Kiba e Shikamaru. Quel giorno mancava all’appello Gaara.

Stavano accordando gli strumenti, e uno di loro controllava il sound del microfono mentre Naruto faceva un giro alla batteria, tanto per riscaldarsi.

Ad un tratto la porta si aprì ed entrò un ragazzo con i capelli rossi completamente coperto da cuscini e con uno scolapasta in testa – Gaara! Fratello! Che hai?!- Naruto aveva lasciato cadere le bacchette mentre tutti guardavano il nuovo arrivato con una nota di stupore – Mi preparo per l’arrivo di mia sorella…- rispose semplicemente – Tua sorella?- - Ma scusa, mica ti mangia!- aveva ironizzato l’Uchiha – No, ma mi ammazza- - Tsz…Donne del cavolo- aveva esposto con disappunto Shikamaru – Come si può permettere di sottometterti! Andiamo! Sei o non sei un uomo!!- - Nara…Non puoi capire…Temari è mia sorella maggiore, ha la tua età, se vuoi proprio saperlo- il rosso si svestì dell’abito anti-sorella appena confezionato e prese la sua chitarra per cominciare le prove.

- Non può essere tanto male- - Invece è peggio di quello che pensi Uzumaki!- aveva specificato il rosso mentre camminava con Naruto per le strade di Okinawa – Credo che prenoterò un servizio funebre degno di un re al nostro capo- - Si, è la cosa migliore- lo sguardo rimaneva impassibile. Non sembrava stesse parlando di una ragazza, per di più sua sorella, ma di un mostro mangia uomini, che, senza pietà girava in cerca di qualche fresca preda da sgranocchiare.

Passarono davanti ad un negozio di dolciumi – Pensi anche tu quello che sto pensando io?- -E da quando pensi Uzumaki?- lo guardò con una nota di disappunto – Andiamo!- Naruto lo strascinò nel negozio di dolci per comprare dei cioccolatini per la sorella che il giorno dopo sarebbe dovuta arrivare come un tornado distruttore, a sentire Gaara.

Il sudore scendeva su ogni linea del suo corpo, quasi come se ognuna delle gocce che uscivano, facessero a gara l’una con l’altra. Un pungo un gancio destro cadevano violenti sul sacco da boxe, quasi a deformarlo tanta potenza veniva sprigionata – Nervoso oggi?- - Zitto Sasuke!- lo zittì il ragazzo impegnato a pestare il povero oggetto appeso al soffitto – Calmo! Se hai stizza non puoi prendertela con un povero sacco da boxe, cosa ti ha fatto di male?- ridacchiò infastidendo il giovane pugile – Le vuoi prendere anche tu?!- lo prese per il colletto della maglia in cotone minacciandolo con uno dei guantoni rossi – No… Non mi va di fare a botte con te- -Bene…- sputò un po’ di saliva e riprese a lanciare calci e pugni al sacco da box – Che hai Shikamaru?- - Niente…- rispose con il fiatone continuando la sua attività fisica – Sei strano… Non so, ti comporti in modo diverso- cominciò l’Uchiha quasi preoccupato. Il giovane Nara si fermò un attimo –Che intendi?- - Nel senso che sembra che qualcuno o qualcosa ti abbia rubato l’anima- spiegò meglio – Non dire cazzate!- - Ma se hai sempre detto che la boxe era una scocciatura! E adesso stai massacrando quel povero sacco da pugili!- non rispose. Continuava imperterrito a deformare la stoffa lucida del suo sudore, come se volesse prende a pugni se stesso –Smettila e riposati un po’! Se non vuoi dirmi che ti prende fai come vuoi… Ma non voglio che il cantate della nostra band si prenda un colpo- gli mise una mano sul braccio tentando di fermarlo. Fece cadere pesantemente le braccia vicino ai fianchi fermando le sua braccia da cui uscivano piccole goccioline luminose. Sasuke gli diede una pacca sulla spalla conducendolo alle docce, per farlo lavare da capo a piedi dopo l’enorme sudata che si era fatto. Dopo di che andarono in pizzeria incontrandosi con gli altri membri della band trovando il loro cantante un po’ deboluccio e stanco – Hey che hai?- chiese Naruto – Voglio dormire…- - Che novità!- sbuffò Kiba mangiando un trancio di pizza – E’ debilitato dopo la furiosa lotta col sacco da boxe- spiegò Sasuke – Cosa?! Tu che fai sport!!- Naruto e Kiba si guardarono quasi scioccati e quell’affermazione fece scoppiare in loro una grossissima risata –Ahah!! Bella questa Sasuke! Ti prego raccontane un’altraa!!- - Si dai! Questa era la battuta del secolo- non si riuscivano a trattenere e per poco a uno di loro non andò di traverso il boccone da poco messo tra i denti – Guardate che è vero…- era intervenuto Gaara -…A volte in uomo ci sono cambiamenti che alcune persone potrebbero ritenere impossibili, in questo caso…Shikamaru che inizia a fare attività fisica- spiegò tenendo lo sguardo basso ed impassibile verso il piatto straniero. Tutti lo guardarono straniti – In un certo senso Gaara ha ragione, ma non so neanche io il perché…- …E quello non lo saprà nessuno- aveva aggiunto l’interessato stramazzato sul tavolo quasi in catalessi da stanchezza – Questo è tutto da vedere!- lo sfidò Naruto sbattendo una mano sul tavolo.

Dopo la cena, che venne pagata dal povero Shikamaru, tutti andarono a fare un giro per le via della "piccola" Okinawa – A che ora viene tua sorella Gaara?- chiese Sasuke più per curiosità che per altro – Credo verso le 12:35, quindi pranzate senza di me, tanto poi verrò con lei per farmela conoscere…fate già una preghiera a Buddha- - Ah, smettila Gaara! Ti ho già detto che sarà come le altre ragazze, una furia con i propri fratelli e un agnellino con gli amici del fratello- Shikamaru sbuffò ribadendo il concetto che aveva espresso qualche giorno prima – Beh potrebbe avere ragione- -Già- - Non la fare tanto drammatica, rosso!!- disse Naruto concordando con Kiba che camminava con le mani in tasca. Gaara diede un’ultima leccata al cono gelato prontamente pagato da Naruto, buttandone la carta nel cestino – Fate come credete, ma poi non ditemi che non vi avevo avvisati.

  
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