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Autore: Madelyne Scott    12/12/2013    3 recensioni
[ mini-long/raccolta | Het, Yaoi | Fluff, SliceofLife, Romantico | dediche varie (?), già scelte eh uwu ]
C: Casa #HiroMido
H: Habitat #RanMasa
"- Aspetta, Ran-chan, posso metterla io?- chiese raggiante, lasciando stupito il maggiore che, assumendo un’aria perplessa, gli porse la panna, tornando poi a sedersi. Osservò l’altro spremere la schiuma bianca nel recipiente, la lingua poggiata sul labbro superiore, alzarsi, raggiungerlo e fare lo stesso sulla sua cioccolata. Quando ebbe finito avvicinò il viso al suo, un sorrisetto furbo ad illuminargli lievemente il volto, alzando la bomboletta e spruzzando un po’ di panna sul naso del rosa. La tolse con un bacio, irritando il ragazzo.
- Ne volevi un po’ anche tu?- chiese con finta espressione angelica, mentre Kirino afferrava l’oggetto dalle sue dita."

R: Renna #EndoKaze
I: Istrice #AlphaGamma
S: Suono #BanGaze
T: Terra #GouFubu (-.-'')
M: Mamma #KyouKina
A: Agrifoglio #Taiichi
S: Stupido #KidoFudo
+
Epilogo
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~ C h r i s t m a s ~
Neh, bellissimi (?)
Come vi va la vita?
Spero bene, dato che siamo vicini a Natale!
Un paio di spiegazioni in merito a questa raccolta/mini-long, innanzitutto:
- durerà per nove capitoli, dedicati ognuno ad una coppia, più l’epilogo;
- di conseguenza, dovrei terminarla entro Capodanno;
- non saranno tutti sul tema del Natale, diciamo che riguarderanno le settimane pre-natalizie sino al 31 Dicembre;
- alcune delle coppie sono nuovissime per me.
Adesso parliamo di questa in particolare, che per metà ho scritto a scuola -ah, l'ispirazione delle ore di inglese, geometria e algebra!-: era da un po’ che non scrivevo una HiroMido, forse ci ho leggermente perso la mano, ma spero che comunque vi piaccia, almeno un pochino; è la prima volta che ne scrivo una di questo genere, e mi sono sforzata di limitare la tipica malinconia delle mie HiroMido al minimo.
La dedico a tutti coloro che amano a questa coppia, poi verranno le dediche vere e proprie –wtf???-
Ora vi lascio~
Ah, un’ultima cosa: le parole-prompt sono frutto della fantasia della mia compagna di banco, eh uwu
Adesso vado, buona lettura!
Un abbraccio al profumo di anice (???)
Maddy
 
~C: Casa~ HiroMido

Il verde aveva terminato di lavorare abbastanza tardi quella sera, dato che il suo compagno gli aveva praticamente scaricato addosso anche le sue mansioni, nonostante fosse già il ventitré Dicembre: Midorikawa aveva avuto l’impulso di strangolare Kira quando quest’ultimo lo aveva lasciato da solo nell’ufficio dicendo che “Aveva roba da sbrigare”.
- Già mi sente adesso, oh se mi sente! Vedremo quanto gli sarà servito restarsene in panciolle a casa!- borbottò il più giovane, accigliato, le gote leggermente gonfie.
Si scambiò un’occhiata con lo specchietto della macchina, notando che effettivamente il rosso aveva una discreta ragione: nel corso del tempo era davvero diventato molto più simile ad una donna che ad un uomo. Arrossì vistosamente, distogliendo gli occhi, mentre un piccolo dubbio scomodo iniziava a nascergli nel cuore: e se… e se Hiroto stesse con lui per le sue sembianze così femminili?
- Oh, è ridicolo!- si disse Ryuuji, scoppiando a ridere nervosamente – Non… Non può essere, lui è consapevole del fatto che non sono una donna!
Raggiunta la villetta in stile occidentale nella quale lo aspettava il compagno, il giovane esitò prima di abbandonare la vettura. Rimase seduto, le mani strette al volante, mentre osservava le piccole gocce di pioggia che si infrangevano sul parabrezza, scivolando poi lungo il vetro, per finire sul cofano anteriore. Una certa malinconia lo attanagliò allo stomaco, facendogli corrucciare le sopracciglia. Dopo un paio di minuti passati in quel penoso stato di dubbio, Midorikawa decise scendere dall’auto e di andare a controllare cosa mai avesse potuto combinare il suo fidanzato.
- Neh, Mido-chan!- lo accolse il rosso non appena ebbe chiuso la porta, ma il più giovane non rispose. In silenzio, si sfilò il cappotto, poggiandolo sulla sedia, poi si sedette sul divano, nel salotto arredato da lui personalmente. Accese il televisore, passandosi delicatamente due dita sugli occhi, ed attirando l’attenzione del rosso, che si sporse dalla cucina. Sbatté le ciglia, avvicinandosi poi al più giovane, sorridendo con una punta di malizia. Gli si sedette accanto, rivolgendo la sua attenzione allo schermo luminoso.
- Allora, Ryuuji, mi sembri stanco.- notò Kira, voltandosi verso di lui. Ancora, come sola risposta ricevette un silenzio ostinato, con sottofondo il fastidioso mormorio proveniente dalla televisione. Ad un certo punto, l’interpellato fece una smorfia di stizza, per poi socchiudere le labbra, ma continuando ad osservare l’apparecchio.
- Direi che è plausibile, ho fatto il lavoro che avresti dovuto fare tu.- sputò acido, suscitando l’ilarità dell’altro, che scoppiò in una risatina sommessa.
- Credi davvero che io qui non abbia fatto nulla?- domandò, riuscendo finalmente a far votare il verde, beccandosi però un’occhiata diffidente.
- E cosa avresti combinato?- Midorikawa roteò gli occhi in un istintivo moto di esasperazione, perciò non si accorse dello sguardo luminoso rivoltogli dal maggiore. Il rosso approfittò di quell’attimo di distrazione per afferrare velocemente le sue mani olivastre ed alzandosi. Il compagno dovette fare lo stesso, poi lo seguì in cucina, ancora le dita intrecciate a quelle nivee di Kira. Sul suo volto si era dipinta un’espressione stupita, che si accentuò enormemente alla vista del tavolo apparecchiato per due, illuminato dalla luce di una candela rossa al centro di esso e da altre, più piccole e di forma appiattita, sulle credenze e sugli scaffali attorno. Affianco al lume vi era una bottiglia di Champagne, mentre ad ogni posto vi erano due piatti. Il maggiore si voltò, sorridendo dolcemente e abbandonando le mani del fidanzato, il quale restò immobile per una manciata di attimi. Come risvegliatosi, poi, procedette verso la sedia che l’altro aveva allontanato, in un gesto di cortesia che, ricordò Ryuuji, era lo stesso della loro prima cena da fidanzati. Sorrise ed arrossì al pensiero, il calore che gli invadeva il petto, mentre anche Hiroto prendeva posto.
- Allora… Sei davvero convinto che io non abbia combinato nulla?- chiese retorico, le labbra incurvate all’insù.

 
~*~*~
 
Dopo che la “romantica cenetta” organizzata dal rosso fu conclusa, i due si ritrovarono nuovamente sul divano. Avevano riso tanto, ma il maggiore aveva notato una punta di tristezza nel comportamento del verde, anche se aveva finto di non averci fatto caso. Eppure, quando furono seduti davanti allo schermo, il più giovane con la testa poggiata sulla spalla del compagno, questi volle approfondire la questione.
- Allora, mi vuoi dire cosa c’è che non va?- cominciò, guardando dritto davanti a sé. L’altro rimase apparentemente impassibile, tuttavia esitò prima di rispondere con un laconico “Va tutto bene.”. Quello lo guardò con la coda dell’occhio, storcendo il naso.
- Non è vero, si vede lontano un miglio.
Il verde deglutì, sollevando il capo e raddrizzandosi, mentre l’interlocutore prendeva a scrutarlo come se volesse leggergli l’animo. Sospirò, chiudendo gli occhi color liquirizia, chiedendosi cosa avrebbe potuto inventarsi e dire al rosso. Sollevate le palpebre, però, ed incrociato lo sguardo serio dell’uomo, tutte le menzogne che gli erano venute in mente si dissolsero come vapore, lasciando libera solo la verità. Riabbassando il viso, iniziando a torcersi le mani, il più giovane si decise.
- Mi è venuto un dubbio.- disse, incerto, attirando l’attenzione di Hiroto.
- Sentiamo.
- Io, prima, pensavo a quanto fossi simile ad una donna, ecco!- rivelato ciò, strinse le palpebre così forte da farsi male, ma il silenzio dell’interlocutore lo spinse a proseguire.
- E quindi… Devo chiederti una cosa.- alzò il volto, serio, e le sue iridi scure si scontrarono e si fusero con quelle cristalline di Kira, che aveva continuato a fissarlo. – Tu non stai con me perché sembro una donna agli occhi altrui, vero?
Se Hiroto non fosse stato seduto, probabilmente sarebbe rovinato a terra.
In un primo momento ebbe l’impulso di ridere a quella domanda scontata e insensata, ma si bloccò notando l’improvviso luccichio che si era fatto strada fra le ciglia del compagno. Senza pensare lo strinse a sé, impedendogli di piangere e contemporaneamente rispondendo silenziosamente alla richiesta; poggiò il mento sul capo dell’altro, cingendo la sua schiena con le braccia.
- Quanto sei stupido.- gli soffiò all’orecchio, sorridendo, e sentì le sue mani stringersi attorno alla sua maglia all’altezza del petto. – Io ti amo per quello che sei, il mio Midorikawa, la mia casa, la mia forza, l’unica persona per cui valga la pena andare avanti, mi capisci? Non m’interessa di quel che può pensare la gente, ok?- detto ciò sciolse l’abbraccio, sollevando con un dito il volto del compagno, per poi unire le proprie labbra con le sue in un bacio casto e dolce. Subito dopo, però, lo spinse delicatamente, facendolo sdraiare sul divano e, con espressione sorniona, prese a baciarlo appassionatamente. Si mise cavalcioni sul più giovane, che manteneva le mani intrecciate dietro al collo candido del rosso, mentre le loro lingue si intrecciavano, scontrandosi nelle loro bocche unite, per abbandonarsi poi per mancanza d’aria. Kira sorrise, leggermente affannato, rimpossessandosi velocemente delle labbra dolci del suo pistacchietto; si sollevò, senza interrompere il contatto, seguito dal fidanzato e, barcollando un po’ –effetto dello Champagne-, raggiunsero la camera da letto. Vi si gettarono, separandosi e riprendendo fiato per una decina di secondi, trascorsi i quali il maggiore iniziò ad armeggiare con la camicia di Ryuuji, il quale si fece spogliare senza obiettare, mantenendo le dita affondate tra le ciocche rosse del compagno.
- A-aspetta, Hiroto!
- Mh, che c’è?
- E-e se arriva M-Masaki? Ah-aah, f-fermo!
- Non ti preoccupare, credo che Kariya non tornerà stasera…
  
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