Consiglio questa canzone qui per la lettura. Ma non è fondamentale... è solo che mi piace! ;) Buona lettura!


Annegare sulla terraferma
 

Oggi com’è il mare, Annie?
Finnick glielo chiedeva ogni volta che era lontano da lei e riusciva a chiamarla. Lo faceva per poterla sentire vicina e farle capire che era a lei che pensava sempre.
Quando erano lontani, facendole quella domanda, Finnick riusciva a sentirsi più vicino a casa, e casa era dove si trovava Annie con il suo mare.
Prendeva il telefono e componeva il numero. Si abbandonava contro la cornetta, lasciandosi cullare dal suono della sua voce. Allora, per qualche minuto, tornava nel Distretto 4 a tenerle la mano.
“E’ tranquillo Finn, manchi tu…”
 
 
Oggi com’è il mare, Annie?
Glielo chiedeva quando stare a Capitol City diventava soffocante. Quando passare da una festa all’altra era una fatica troppo grande da sopportare. E ascoltare tutti quegli sconosciuti vestiti di troppe paillettes e ricevere tutte quelle attenzioni era quasi umiliante.
Anche se, a Capitol City, nessuno avrebbe mai definito umiliante qualcosa che includesse Finnick Odair.
La chiamava mentre ancora si trovava fra le lenzuola sgualcite del letto, finalmente solo, e tormentava con le mani sudate la collana che Annie stessa aveva fatto per lui. Come nel disperato bisogno di chiedere scusa, come se quel gesto servisse a sentirsi meno sporco.
“Brilla Finn, come te.”
 
 
Oggi com’è il mare, Annie?
Continuava a chiederglielo anche quando, alla fine, Annie era stata sua e sua soltanto ma sapeva che avrebbe dovuto lasciarla ancora, per dare il suo contributo a quella maledetta lotta per la libertà che tanto cercavano.
Quando tutto sarebbe finito, gli unici occhi che avrebbe visto brillare e gli unici segreti che avrebbe ascoltato sarebbero stati solo quelli di Annie.
Finnick glielo chiedeva sempre, anche se la sapeva triste. Lo faceva perché, in qualche modo, lui riusciva a calmarlo il mare di Annie.
“Ci sono le onde Finn, ma poi quando torni?”
 
 
E adesso? Adesso com’è il mare, Annie?
Finnick avrebbe voluto chiederglielo, anche nell’ultimo istante della sua vita.
Avrebbe voluto dirle che secondo lui c’era una tempesta, di quelle che fanno perdere la rotta anche ai marinai più esperti. Era l’unica spiegazione plausibile al fatto che anche lui si stava perdendo. Andava alla deriva in quel mare che con prepotenza lo strappava via da Annie.
Avrebbe voluto dirglielo, perché parlare del mare la rincuorava e nessuno lo sapeva. Solo lui e Mags. Ma Mags non c’era più e lui…
“C’è troppo vento Annie, sto svanendo…”
 
 
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Ciao a tutti! Come va?
E’ la mia prima Fannie. E mi piace! ^^ Sentivo da tempo il bisogno di scrivere qualcosa su Finnick e forse vedere in Catching Fire i primi accenni di questa bellissima ship mi ha sbloccata! Spero di non essere andata fuori canon con Finnick e che il tutto non risulti troppo banale per la questione del mare… Ma credo che sia quasi impossibile pensare a loro senza la parola “mare” in mezzo!
In questo caso, comunque, non si tratta del mare vero e proprio. Non so se sono riuscita a farlo capire… è come se fosse nella testa di Annie, è il suo modo per dirgli come si sente.
Il titolo è stato un serio problema. Alla fine è quello di un episodio di Grey’s Anatomy (si, è sempre nei miei pensieri) che si è affacciato con prepotenza nella mia testolina e mi ha implorata di usarlo. Anche la canzone è nello stesso episodio (3x16). La cosa strana è che ad accompagnare la stesura c’era invece Underwater di Mika. Mavvabbè…
Perdonate l’angst. :/ Spero però che vi sia piaciuta! :)
Un abbraccio,
Gabry