Autore: slytherin ele
Titolo: Spirito…
Sicuri che sia solo natalizio?
Prompt/Titolo Contest: " La cosa
più importante a
Natale?"
Genere: Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Slice of life
Note: Questa storia partecipa al Contest
"La cosa più
importante a Natale?” (http://freeforumzone.leonardo.it/d/10750633/-Fandom-Dragon-Ball-Contest-La-cosa-pi%C3%B9-importante-a-Natale-di-Nede/discussione.aspx/1)
Spirito…
Sicuri
che sia solo natalizio?
Anche quell’anno il cenone
di Natale c’era stato, senza
troppi intoppi; se non si contava un Vegeta che tentava di strozzare
Goku, ma
quello era ormai consuetudine. Non riusciva proprio ad accettare che la sua piccola Bra frequentasse quell’insulso ed effimero Sayan di
secondo
ordine, conosciuto come Goten.
Trunks rise al ricordo della scena,
cui aveva assistito
poche ore prima: la sorella che zittiva il padre in un nano secondo,
proteggendo a spada tratta l’amore
della
sua vita, la madre che sbuffava, continuando a sgranocchiare
un pezzetto di
torrone e Goku che rideva a crepapelle, poco toccato dalle minacce del principe.
Delia lo guardò sorridendo
e avvicinandolo piano. “Cosa ti
rende tanto felice tesoro?” chiese, spostando una ciocca di
capelli castani
dietro l’orecchio.
“Nulla, pensavo alle
figuracce che fa mio padre… Mi spiace
che tu abbia dovuto assistere, era il primo Natale che passavamo tutti
insieme…
Pensavo sarebbe stato diverso…” ragionò
il Sayan.
Delia era una scienziata, faceva
parte dell’équipe
principale della Capsule Corporation, aveva preso il posto di Bulma,
dopo che
la donna aveva deciso di prendersi il
meritato riposo.
“La tua famiglia
è… hm esuberante, sì… Ma
sono simpatici…
Tuo padre è buffo…” disse la ragazza,
ridendo.
Trunks si girò titubante e
le mise una mano sulla bocca. “Shh…”
intimò, ricevendo in cambio un’occhiata stranita.
“Non dirlo mai più.” Spiegò a
bassa voce. “Sia mai che possa sentirti…”
Delia scoppiò a ridere e
si accasciò sul divano dietro di
lei. Trunks le sedette vicino, cingendole una spalla.
“Piuttosto, mi scuso per
averti detto con così poco
preavviso che sarebbero venuti tutti qui… Pensare che questa
casa, la abbiamo
comprata da così poco e Goku ce l’ha quasi
distrutta…” disse, amareggiato
adocchiando il muro del salotto, che sulla destra presentava una crepa
enorme.
“Non ti preoccupare, quel
muro era da spostare.” Disse
tranquilla la ragazza. “Faremo allargare la stanza,
” aggiunse, alzandosi e percorrendo
tutta la sala fino a toccare la parete incriminata.
“Così, da questa parte
cucina e salotto saranno una stanza unica, mentre qui”
spiegò, spostandosi
dall’altra parte. “ Faremo erigere un muro e
creeremo la stanza del bambino…”Si
fermò, guardandolo incerta, titubante. “Beh, se ne
avremo ovviamente… Se no:
potrà essere un ottimo studio, dove tu potrai lavorare in
tranquillità…”.
Trunks si alzò e la
raggiunse, abbracciandola da dietro e
stringendola a sé. “La prima idea mi aletta di
più: un piccolo Sayan… Persino
mio padre non disdegna l’idea di un
nipotino…” Delia sorrise, incrociando i
suoi occhi scuri con quelli azzurri del ragazzo: c’era
l’amore vero riflesso in
quelle iridi, era sicura che si potesse leggere lo stesso sentimento
anche
nelle sue.
“Ti va una cioccolata
calda?” chiese, sciogliendo
l’abbraccio.
Trunks annuì, tornando a
sedersi sul divano e guardò
l’albero di Natale, che si ergeva in mezzo al salotto: era
alto quasi due metri
ed era addobbato tutto sui colori blu e argento con una stella in cima,
anch’essa blu, gli piaceva molto. Sotto di esso, fino a
qualche ore prima
c’erano stati pacchetti di tutti i colori e dimensioni, ora
ne era rimasto solo
uno piccolo e di colore lilla. Si avvicinò e lo prese,
chiedendosi se fosse per
lui oppure se qualcuno lo avesse dimenticato, stava per scartarlo,
quando…
“Ehi, non ci
provare… Il tuo regalo te l’ho già
dato: un
cellulare nuovo, ultimo modello con tutte le funzioni possibili e
immaginabili,
che avevo creato apposta per te!” La voce di Delia lo aveva
fermato. Si era
girato verso di lei, vedendola posare le due tazze di cioccolata e
avvicinarsi
con n’espressione furba. “Mio!” Aveva
aggiunto. “Mi sono fatta un regalo che
aspettavo da qualche tempo e me lo ero ripromessa una volta salita di
grado…”
Trunks sbarrò gli occhi, mentre Delia prendeva il pacchetto
e lo scartava:
c’era una piccola statuetta all’interno, che aveva
le sembianze di un
draghetto, circondato da degli alberelli innevati. Trunks lo
fissò un attimo,
poi esclamò: “Che cavolo è?”
La donna lo fulminò con
un’occhiata agghiacciante e poi
sospirò, mettendosi a spiegare. “ Sai che la mia
famiglia, i Chinten, è
discendente della casata Fa?”” Trunks
annuì, con un’espressione incerta, non
capendo dove volesse andare a parare. “ Conosci il mito della
guerriera che
combatté contro gli unni, aiutata da uno spirito della
famiglia Fa?” Non aspettò
il segno di assenso del Sayan ma continuò il racconto.
“Ebbene questa statuetta
rappresenta lo spirito del drago che accompagnò Fa Mulan,
durante il suo
viaggio e che la aiutò a uscirne vincitrice…
Mushu…” Trunks sorrise,
cominciando a comprendere quanto potesse essere importante per Delia
quel
pezzetto di pietra e marmo.
“Ho dovuto spendere un
sacco di soldi all’asta dei Chinin
per riprendermela, è l’ultimo esemplare rimasto
intatto… I cugini voleva
venderla! Ancora faccio fatica a crederci! A degli sconosciuti,
poi!” Sembrava
essere veramente contrariata, poi si riprese e sorrise, guardandolo.
“ Ti
spiace se la metto sul camino vicino alla rappresentazione di Babbo
Natale e
del Pupazzo di Neve?” Chiese, indicandoli. Trunks non
rispose, ma prese la statuetta
e andò a porla tra le altre due.
“Grazie…”
disse Delia, dandogli un bacio a stampo. “Sono
carini insieme…” disse, riferendosi al quadro
completo. “Due credenze davvero
diverse, quasi opposte, ma entrambe molto importanti… Per
noi! Non è così?”
Trunks la fissò incerto.
“Così, è questo l’importante
per te
a Natale? Tre statuette, che non centrano nulla tra loro, messe vicine?
Non ti
capisco, sai…”
“No, non è il
materiale, la forma, la statuetta in
sé…”
spiegò sincera la ragazza. “ Quello che
rappresentano… Si tratta di quello in
cui crediamo veramente, Trunks… E anche dello spirito
natalizio o di qualunque
altro genere che rappresentano…Vuoi sapere qual è
la cosa più importante a
Natale per me?” ciese, guardandolo dolce. Il ragazzo
annuì. “Poter condividere
con te, la persona che amo, i miei valori, le mie credenze e il passato
della
mia famiglia senza aver paura di essere giudicata… Mi sento
al sicuro con te,
felice… L’importante è che tu sia con
me, che mi tendi la mano e che rispetti
quello in cui credo… Anche se per te non è lo
stesso…”.
Trunks sorrise, prendendole le mani.
“Anche per me… Vale lo
stesso…” disse sincero. Baciandola a stampo.
Rimasero ancora qualche minuto a
contemplare le statuette sul camino, finché non
calò la notte e cominciò a nevicare,
ma non se ne accorsero.