Attenzione, note di un'Autrice follemente innamorata! Non è originale, non è lunga, non è per Natale ma ci sarà una grande sorpresa anzi due, non è dedicata a ness-- FERMI TUTTI CH'IO MENTO! La dedico e lo dico subito ad Alessia che forse ha ricevuto il più grande degli onori dannazione a te perché Mercuzio in realtà ama me e quel bacio era di carità e tutte le mie compagne di classe che hanno fangirleggiato come selvaggie per questo musical veramente mozzafiato, tanto che addirittura ho le tonsille infiammate COME MINIMO tanto ho gridato. Al mio Mercu dovevo scrivere una fan fiction, anche una drabble di novanta parole ma se non lo facevo non potevo definirmi sua moglie. LUCA GIACOMELLI FERRARINI E' 'N BONAZZO DELL'ACCIDENTE e il suo personaggio è così seeexy (e sto usano le parole più educate possibili) ma discuttibile o meno io lo amo lo amo lo amo ** cavolo quant'è bonazzo. Ok, Ely uccidimi ma dillo tu ad Ale di questa cosa PERCHE' SO CHE ENTRERAI e io non ho il coraggio. Questa flash è veramente una stupidaggine assurda ma ci tengo pecché Mercù te amo e te dovevo scrive' un qualchecosa. Quindi voi che siete arrivati, fin qui, non uscite subito spaventati e leggete questa almeno ;u; vi auguro una buona lettura.
 

Voler essere la Sua Giuletta

Mercuzio. Nome altosonante, nome che al solo udire può uccidere, nome pronunciato innumerevoli volte dalle candide voci di donne di blu e rosso vestite e da Romeo. Mercuzio viveva per Romeo, per potersi godere appieno il sentimento noto per l'amico, per compiacerlo, per stargli accanto. Romeo era il suo Re, il Re del Nulla perché lo stesso Mercuzio era quel Nulla. 
Era nel momento in cui il Montecchi si era disperatamente fiondato su di lui morente che aveva ritrovato le forze. Il coraggio e la spavalderia l'avevano ripreso in possesso e si era permesso di amare, di impazzire, di odiare; proprio come il suo signorino gli aveva insegnato sin da quando si erano incontrati, che per amore puoi - e spesso devi - arrivare al delirio. Maledire, benedire, cantare, gioire, sbraitare e piangere. Aveva fatto tutto, solo un bacio voleva, dal suo Romeo. 
Benevolio era in ginocchio ancora lontano dalla verità che temeva, non era mai stato il cuore coraggioso del gruppo, non aveva fatto altro che provare a fermare Tebbaudo e Mercuzio, che appoggiare l'ultimo ed odiare il primo. Ma il più giovane no, gli voleva davvero bene, aveva grinta ed avvicinarsi era stato il suo miglior atto.
Che lui fosse la sua Giuletta e che lui lo guardasse con occhi pieni di lacrime e sconvolti. Quella visione gli bastava e quella sensazione avanzava, ora la sua morte aveva una ragione: per i Montecchi e per Romeo.