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Autore: Lunarys    13/12/2013    0 recensioni
Eli sapeva che Ray aveva ragione, che si erano spinti troppo oltre. Avrebbero dovuto lasciare il gruppo alla prima occasione che gli si era presentata. Ora era troppo tardi, e ne erano dentro fino al collo.
Tanto per intenderci, avevano appena fatto un falò con i corpi degli uomini uccisi poche ore prima.
Genere: Guerra, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CASA - 3RE

La luce generata dalle fiamme faceva sembrare tutti un po’ meno pallidi. Tra le cinque persone attorno al fuoco, solo due erano ancora sveglie. Si sentivano i mugolii di qualcuno che stava avendo un incubo, ma a parte questo - e il rumore del fuoco - il silenzio era quasi surreale.
La ragazza, Ray, contava ripetutamente le monete che le erano rimaste, disponendole ogni volta in un ordine diverso. Sembrava quasi che stesse facendo di tutto pur di non alzare lo sguardo. Continuava a disporre e muovere le monete, sempre in modo logico e quasi ossessivo. Eli, che appariva più vecchio di quello che in realtà era, la guardava quasi con apprensione. Era sicuro che se il Dottore fosse stato ancora vivo, avrebbe diagnosticato un disturbo ossessivo-compulsivo a Ray. Era bellissima, con i capelli biondi come il fieno e due occhi da cerbiatta, di cui Eli si era innamorato mesi prima. Peccato che lei stesse impazzendo.
Due anni fa sono cadute le prime bombe, e Ray aveva cominciato la sua discesa pochi mesi dopo.
Eli sapeva che Ray aveva ragione, che si erano spinti troppo oltre. Avrebbero dovuto lasciare il gruppo alla prima occasione che gli si era presentata. Ora era troppo tardi, e ne erano dentro fino al collo.
Tanto per intenderci, avevano appena fatto un falò con i corpi degli uomini uccisi poche ore prima. Certo, quegli uomini avevano tentato di ucciderli e derubarli, ma ad Eli pareva completamente disumano il modo in cui i suoi “compagni” avevano deciso di trattare i corpi.
In fondo erano solo uomini disperati, come loro.
Cominciava ad alzarsi un odore di marcio e dolciastro, e Ray diventava sempre più meccanica e agitata. Eli non sapeva se alzarsi e andare a stringerla a sè, o se lasciarla nel suo mondo. Quasi senza pensarci si alzò in piedi e cominciò a raccogliere le sue cose, cercando di fare meno rumore possibile. Ray non lo notò nemmeno, non fino a quando lui le si inginocchiò davanti e le porse il suo sacchetto di velluto.
    “Mettile qua dentro” le disse sottovoce. La guardò prendere il sacchetto dalla sua mano, e sentì un calore sprigionarsi dentro al petto quando la sua pelle venne a contatto con quella di Ray. Ci mise un po’, ma alla fine tutte le monete erano nel sacchetto, e Ray era in piedi di fianco a Eli, che la superava di almeno una quindicina di centimetri.
Eli diede un ultimo sguardo alla catasta di corpi che bruciavano, poi si convinse che stava per fare la cosa giusta. Certo, lasciare il gruppo era da pazzi, ma sapeva che sarebbero riusciti a sopravvivere.
Si avviò verso il bosco, tenendo Ray per mano, che si lasciava guidare docilmente. Lei canticchiava sottovoce una canzone che nei mesi precedenti ascoltavano sempre.

Fu solo dopo diverse ore di cammino, che Ray si fermò di colpo, costringendo Eli a fermarsi, visto che la teneva per mano. Ray guardava davanti a sè il sole che faceva capolino da dietro la collina.
    “Dove stiamo andando?” chiese finalmente ad Eli, senza però distogliere lo sguardo dall’orizzonte.
Lui non sapeva cosa dirle. Erano passati giorni dall’ultima volta in cui Ray gli aveva rivolto la parola per prima. Per cui le rispose la cosa più ovvia, che era anche la più stupida.    
    “Andiamo a casa.” dopo la risposta di Eli, Ray strinse la presa alla sua mano e si girò verso di lui. Guardò Eli dritto nelle sue iridi scure. Gli occhi di lei erano illuminati, e per un momento Eli potè giurare che Ray fosse tornata la stessa, come prima che il mondo andasse a catafascio e la gente cominciasse ad uccidersi per una lattina di fagioli.
    “Bene, credo di aver lasciato l’irrigatore del prato acceso” Ray sorrise  ma i suoi occhi rimasero assenti. Poi riprese a camminare.

E "Andiamo a casa" era davvero la cosa più stupida che Eli potesse dire.
Perchè non avevano più una casa.
E perchè Ray aveva lasciato l’irrigatore acceso più di due anni fa.


 


lunarys: non direi che l'ho postato "tanto per fare" ma ammetto che forse è un po' confuso. Allora perchè lo pubblichi? vi chiederete. Perchè così magari qualche persona gentile può dirmi che ne pensa e darmi qualche consiglio per migliorarlo! Baci xx
  
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