16 dicembre 2013 

Cara Adele, 
Scusa per l'ora. Č notte inoltrata e sicuramente starai dormendo. Spero che tu abbia il pc spento preferirei non svegliarti. Ho provato a prendere sonno a rimandare questa email a domani mattina, ma proprio non ce l'ho fatta. Mi dimenavo nel letto quasi fossi posseduto. Sono quattro notti che non chiudo occhio. Le immagini di te mi invadono. Sto male, Adele, sto male perchč t'amo. Non voglio star qui ad elevare i tuoi pregi come il brillare dei tuoi occhi, il canto dolce della tua voce e le tuoi mani piccole e calde. Da quando ti conosco mi sono dimenticato del buio, della sua consistenza e del suo profumo. Ancor pių peggiore č che non so pių come sia quel turbamento che da un sogno mi portava ad un altro. Č come se io stessi dormendo cosė a lungo e tu fossi la mia fantasia eterna. Ma tutto finisce Adele e inizio a pensare che se ti stancassi di me, io... Io...
E quando sorridi č come se una nuova stella comparisse in cielo. Con te ho perso ogni cognizione. Non mi chiedere che giorno č oggi o cosa ho fatto ieri, la risposta non varia č sempre la stessa: ho pensato, č il giorno in cui ti penso. Sei una prigione di caramelle e zucchero filato. Non ho mai amato cosė tanto. Non ho mai amato nessuno a parte te.  Ti prego, dea mia, non mi abbandonare. 
                                                             Mario