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Autore: rey36    14/12/2013    2 recensioni
Haru è triste, malinconico, depresso. Neanche i suoi compagni riescono a tirargli su il morale. Lo portano in giro per le strade, cercano di farlo divertire. Ma lui aspetta solo una cosa...una cosa che si rivelerà più complicata del previsto.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Devo parlarti Rin, e questa volta non pensare di scappare…io…ti…”
 
Festival estivo per Hachiman-sama; bancarelle, giochi, cibo delizioso e molto altro. L’intero paese si è radunato nelle strade per festeggiare, per divertirsi almeno per una sera tutti insieme. Sia che si indossi uno yukata o che si venga in casual, è sicuramente una di quelle occasioni alle quali non si può proprio mancare. E i ragazzi della Iwatobi non si fanno certamente scappare quest’evento.

Nagisa non riesce a fermarsi  un attimo, ricorda un bambino la notte di Natale. La sua allegria fine finisce per contagiare l’intero gruppo, al quale si unisce, anche se un po’ controvoglia, anche Haruka. Aveva espressamente affermato di non voler uscire questa sera, ma a quanto pare qualcosa, o qualcuno, gli ha fatto cambiare idea. Poco importa il motivo, l’importante è che siano tutti insieme, che si divertano e che sgombrino la mente dal pensiero delle regionali.

Forse è per questo che Haruka sembra così teso e preoccupato. Impossibile non notarlo, lo capirebbe chiunque. Abituati a vederlo sempre calmo e impassibile, quello di stasera non sembra neanche essere lui: continua a guardarsi in giro, come se stesse cercando qualcuno. Ma sono tutti li, tutta la squadra è riunita. Quindi non si tratta di uno di loro. Chi può essere?
La domanda passa inevitabilmente nella testa di ognuno di loro, ma cercano di non pensarci troppo. Si, quell’aria malinconica li intristisce un po’; la serata è però solo agli inizi, quindi hanno tutto il tempo per cercare di tirargli su il morale e riuscire a farlo sorridere.

Cominciano a girare per le varie bancarelle caratteristiche del festival: c’è chi si precipita a mangiare, costringendo qualcun altro ad accompagnarlo; il più tranquillo preferisce invece concentrarsi e pescare qualche bel pesciolino rosso, magari da portare poi a casa per farlo vedere ai fratellini.
Si stanno divertendo proprio tutti e anche Haruka sembra finalmente essere entrato nello spirito, tant’è che decide di cimentarsi anche lui in diversi giochi, non con molto successo però. Finalmente sembra andare tutto per il verso giusto: le regionali sembrano solo un piccolo ostacolo, le risate si sprecano e il gruppo sembra più unito che mai.

“Driiin. Driiin. Driiin.”

Un cellulare comincia a squillare: è quello di Haruka che lo avvisa dell’arrivo di un messaggio. Si alza in piedi, ancora sorridente, come a non voler far preoccupare i suoi amici. Hanno passato tutta la sera a cercare di tirargli su il morale, non può concedersi il lusso di farli soffrire per colpa sua, non ancora una volta.

“Ehm scusate ragazzi, ma ho ricevuto un messaggio importantissimo per la prossima gara, devo proprio scappare! Torno presto e ne riparliamo ok?”

Già, forse dovrebbe dire così, cercare almeno di trovare una scusa. Ma decide di fare come suo solito e andare via, in silenzio, da solo. Rey cerca di fermarlo, ma Nagisa e Makoto lo interrompono prima ancora che riesca a muoversi: sanno come è fatto il loro Haru-chan, in questi casi è meglio lasciargli fare come crede sia giusto.

È già andato via, sparito come suo solito. Ogni volta lascia sempre quel pizzico di amarezza e nonostante siano in tre si sentono comunque soli. Decidono che comunque la loro festa deve continuare e così si rituffano nella mischia.
 

“Forse dovrei tornare indietro? Dovrei lasciar perdere? No! No, no e ancora NO! Ho deciso io tutto ciò e per il bene di tutti voglio risolvere questa situazione una volta per tutte, in un modo o nell’altro…”

Questi sono i pensieri che assillano la mente del giovane delfino. Sono gli stessi che non gli hanno permesso di godersi il festival con i suoi compagni. Si sente in colpa ed è deciso a raccontare loro tutta la storia una volta sistemata.
L’ora x si avvicina, tutta la tranquillità che di solito lo avvolge sembra essere svanita nel nulla; il cuore non accenna a diminuire la frequenza del suo battito, che cresce, cresce e cresce. Sente che da un momento all’altro potrebbe scoppiare, non ce la fa più ad aspettare.

All’improvviso tutto si ferma. I battiti del cuore, il respiro, il tempo. Lo vede arrivare, è proprio LUI. Riconoscerebbe quei capelli rossi da qualsiasi distanza, preceduti da quegli immensi occhi che ogni volta gli rapiscono lo sguardo. Lo vede avvicinarsi, si dirige verso di lui. Non ha il coraggio di guardarlo in faccio e china la testa; non riesce ad affrontare il suo rivale.

“Scusa il ritardo, non riuscivo a scrollarmi Aiichiro di dosso, è una tale seccatura. Comunque cosa vuoi? Non ho tempo da perdere, quindi vedi di fare alla svelta. Perché mi hai chiesto di incontrarci?”

Le parole che stavano uscendo dalla bocca di Rin colpivano Haruka come fossero delle piccole frecce scagliate contro di lui. Si aspettava quella sua solita irruenza, ma sperava di poterla contrastare. Si sbagliava.

“..mmm senti Rin…be, il motivo per cui ti ho chiesto di vederci…ecco, è molto semplice volevo parlarti di…di me, di te…”
“Hei, cosa non ti è chiaro nella frase ‘non ho tempo da perdere’? Mi stai già dando sui nervi, quindi se hai finito io tolgo il disturbo.”

“…ASPETTA! Non ti lascerò scappare anche questa volta! Stai fermo li e vedi ascoltarmi per una buona volta! Sono stanco di rincorrerti, di aspettarti, di sperare in un tuo sguardo o in tuo sorriso. Sono stanco di non riuscire a dormire la notte, continuando a girarmi e rigirarmi nell’attesa che il sonno mi prenda a se. Sono stanco di non mangiare, di stare male e di far stare male i miei amici…”

Adesso è  Rin a non capire più niente. Pietrificato, non riesce a muovere più un muscolo. Quella sicurezza e quella sfacciataggine che gli stavano permettendo di andarsene lo avevano abbandonato. Altro non gli resta se non continuare ad ascoltare quelle parole.

“Non voglio rinunciare più a nessuna di queste cose Rin, non posso più farlo. Ho provato a mettere da parte i miei sentimenti, ma a quanto pare non ne sono capace. E adesso sono qui di fronte a te, con gli occhi in lacrime e un singhiozzo che a fatica riesce a farmi parlare. Ti giuro che questa è l’ultima volta che ti disturberò: dopo oggi potrai cancellarmi per sempre dalla tua vita. Ma prima ascolta ciò che ho da dirti…Rin…io…”

È uno sforzo enorme, sa che una volta dette queste parole non potrà tornare indietro, mai più. Prende un bel respiro, come se si preparasse a tuffarsi e…

“…io ti amo Rin. Da sempre, dalla prima volta che hai varcato la porta dell’aula di scuola quella mattina. Ho sempre provato per te quel qualcosa che nessun altro è riuscito a farmi provare. Mi hai sempre trasmesso sicurezza, allegria, protezione; insieme a te mi sento completo, riesco a sentirmi veramente io. Riesci a trasmettermi quella sicurezza di cui ho bisogno. Non voglio altri che te Rin. Voglio solamente il mio RIn-chan.”
 
Continua…

NOTE DELL'AUTORE 
Ciao a tutti! :D 
Spero che il racconto vi sia piacuto. Ho cominciato a scrivere e non riuscivo più a fermarmi :P
Quando mi sono accorto che stava diventando troppo lungo ho deciso avrei fatto meglio a dividerlo in più capitoli. 
Continuerò di certo questo storia, confido in voi e nel vostro supporto <3
   
 
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